La stele di Nemi. Dalla pagina Facebook “Noi siamo la Folgore”

Il sindaco di Nemi Alberto Bertucci non ha voluto sentire ragioni, né ascoltare le proteste dell’Anpi. Così, bollando le critiche come strumentali, il 18 Ottobre scorso ha inaugurato “la stele di benvenuto”, finanziata dall’associazione Nucleo paracadutisti Colline Romane e collocata  all’ingresso della cittadina dei Castelli romani come “monumento ai paracadutisti Caduti in tempo di pace e di guerra”.

La stele di Nemi. Sul lato centrale è scolpito lo stemma del paese e sotto, in rilievo, le tipiche fragole che rendono famosa la località; una facciata è dedicata alla battaglia “Quota 33”, combattuta dai paracadutisti italiani ad El Alamein; un’altra ha l’effige dell’associazione paracadutisti “Colline Romane” e sulla quarta è san Michele Arcangelo, protettore dei paracadutisti italiani (foto da una condivisione sulla pagina Facebook dei paracadutisti “Colline romane”)

Le contestazioni, già nei mesi scorsi, si erano concentrate sul significato di quello che secondo l’associazione dei partigiani di Nemi sarebbe un monumento alla guerra, scelto in solitaria dal sindaco Bertucci.

Durissima è arrivata, dopo l’inaugurazione, una nota del Comitato provinciale dell’Anpi di Roma e della sezione locale “Gismondi”, che denunciano: “il logo del Nucleo Paracadutisti Colline Romane – seppur con l’applicazione di una saetta simbolo proprio dei reparti di paracadutisti – è inequivocabilmente un emblema nazionale del Terzo Reich che durante la Seconda guerra mondiale compariva  sugli elmetti dell’esercito germanico, responsabile nel nostro Paese di stragi, eccidi, deportazioni compiute con la complicità e la collaborazione dei fascisti della RSI”.

Elmetto della Wehrmacht

E il monumento, che il sindaco definisce “opera degna di Michelangelo”, riporta bene impresso questo simbolo.

Aspre critiche anche sulla cerimonia che avrebbe visto la celebrazione e l’esaltazione della battaglia di El Alamein, parte della guerra di aggressione che l’Italia fascista e la Germania nazista svolsero in quegli anni. Inaccettabile questo per l’Anpi, che prosegue: “la stele non è a nostro avviso un monumento ai Caduti,  che a Nemi già esiste, quanto piuttosto una costruzione di elogio ad un ideale di sopraffazione e sottomissione dei popoli”.

L’associazione dei partigiani denuncia inoltre la presenza, durante l’inaugurazione, di “esponenti che hanno condiviso percorsi ed iniziative con organizzazioni neofasciste come Forza Nuova”. Il riferimento è senz’altro all’ex generale Marco Bertolini, presidente nazionale dei paracadutisti italiani, nonché candidato alle europee del 2019 per Fratelli d’Italia e, tre anni fa, tra i promotori della manifestazione che Forza Nuova voleva organizzare all’Eur per celebrare i 95 anni della marcia su Roma.

Un post dalla pagina Facebook dell’associazione paracadusti “Colline romane” ricorda il comandante Edoardo Sala, militare della Repubblica sociale di Benito Mussolini

Una conferma di ciò che dice l’Anpi sul Nucleo dei Paracadutisti delle Colline Romane, arriva scorrendo la loro pagina Facebook dove sono postati numerosi comunicati celebrativi delle guerre di aggressione fascista  e in memoria di paracadutisti repubblichini.

In conclusione della nota, l’Anpi ha rimproverato direttamente l’amministrazione comunale di Nemi, dichiarando che “è disonorevole per l’intero territorio vedere che l’Amministrazione comunale, rappresentante dei valori scritti nella Costituzione (mai citati durante la cerimonia del 18 ottobre), dia copertura istituzionale ad iniziative di gruppi che nei loro canali di comunicazione celebrano esponenti della RSI responsabili dei crimini compiuti durante l’occupazione tedesca dell’Italia”.

L’Anpi si è impegnata: continuerà a mobilitarsi per tutelare la memoria della democrazia e della libertà e per diffondere tra le giovani generazioni e tra la cittadinanza tutta i valori di pace, solidarietà ed amicizia tra i popoli.