(Imagoeconomica)

Non solo panchine rosse, ma anche “Pietre vive di memoria” per le donne vittime di femminicidio. Lunedì 19 dicembre, l’ordine del giorno per realizzarle e installarle è stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Brindisi (hanno votato a favore sia la maggioranza sia l’opposizione di centrodestra).

Una delle panchine rosse a Brindisi

Le panchine rosse ci sono ormai da tempo in quasi tutte le città e in tutti i paesi d’Italia. Ricordano le donne vittime di ex mariti o fidanzati, ma anche di padri e fratelli, condannate alla morte da una cultura patriarcale dura a scomparire che fa delle donne “cose”, non persone, bensì proprietà privata dell’uomo. Oltre 100 donne muoiono in Italia ogni anno per mano di un maschio. Del resto cosa aspettarsi?

Solo nel 1981 (non agli inizi del Novecento, neanche nel 1946 o negli anni Cinquanta, Sessanta o Settanta, con un agguerrito movimento femminista in piazza) con la legge 442 fu finalmente abolito dal Codice penale il delitto d’onore. Sino a poco più di 40 anni fa chi uccideva moglie, sorella o figlia “nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onore suo o della sua famiglia”, aveva diritto ad attenuanti. Quindi scontava una pena detentiva non superiore ai 7 anni. Pene a prezzi stracciati.

E spesso ancora oggi i mass media continuano a concedere attenuanti agli assassini, “persona per bene”, “gran lavoratore”, “colto da un raptus di follia”, prima ancora che si apra il processo a loro carico.

Il Consiglio comunale di Brindisi ha accolto all’unanimità la proposta delle “Pietre vive di memoria” per le donne vittime di violenza di genere

Allora è sacrosanto ricordare queste vittime in tutti i modi possibili, anche con pietre “vive” e targhe, affinché la memoria sia veicolo di una battaglia culturale. La proposta era arrivata alla Commissione per le Pari opportunità del Comune di Brindisi dallo Spi-Cgil, Cgil, Anpi Brindisi, Auser e dall’associazione Io donna-centro antiviolenza in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La Commissione (nella quale è presente anche Anpi con una sua rappresentante), che già aveva fatto installare due panchine rosse in città, l’ha fatta sua.

La presidente della Commissione Pari opportunità di Brindisi, consigliera comunale Anna Maria Calabrese

La presidente, nonché consigliera comunale, Anna Maria Calabrese ha presentato l’ordine del giorno poi accolto unanimemente dall’intero parlamentino di Brindisi. L’ordine del giorno prevede un coinvolgimento delle giovanissime generazioni nella realizzazione delle targhe che saranno collocate a Brindisi con la collaborazione di scuole come il professionale “Morvillo Falcone”: «poiché riteniamo che la collaborazione con la popolazione scolastica abbia una funzione formativa su ragazze e ragazzi e sollecita le loro coscienze sul tema».

Si legge nell’ordine del giorno: “La pietra è adeguata, a nostro avviso, a dare il giusto peso nella memoria collettiva e a impedire ogni forma di oblio e indifferenza nei confronti di delitti così efferati, restituendo dignità alle vittime, ricordando a tutti i cittadini e le cittadine della comunità di appartenenza il loro nome e la storia di ciascuna. Riteniamo che questo gesto simbolico possa dare vita a momenti di confronto e discussione su un fenomeno da debellare alimentando il rispetto della libera scelta delle donne e la consapevolezza di una nuova cultura paritaria”.

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Una scelta mutuata in parte dalle “pietre di inciampo” dedicate alle vittime del nazifascismo. Tutta un’altra storia, certo. Ma resta l’obiettivo di tenere viva la memoria in chi resta, “rendendo – conclude l’ordine del giorno approvato – sempre più responsabili tutti, Istituzioni e società civile, nel mantenere un impegno costante per costruire quella rete territoriale indispensabile alla prevenzione di ogni forma di violenza maschile sulle donne e del femminicidio, dando il supporto necessario alle donne vittime di violenza, ai loro figli e figlie minori vittime di violenza assistita, agli orfani speciali delle madri uccise e agli uomini abusanti”.

Le associazioni e i sindacati proponenti, lo hanno presentato anche alla Provincia affinchè vengano coinvolti tutti i Comuni.

Tea Sisto, presidente Anpi Brindisi “Vincenzo Gigante”