Le note di Fischia il vento e poi il canto di Bella Ciao, la musica del violino e della fisarmonica e le voci dei Trouveur Valdotèn, escono dalla bella sala del “Baeckhoffe d’Alsace” e si perdono nella sera di Strasburgo. C’è chi si ferma ad ascoltare e anche chi, in particolare i francesi, da alcuni tavoli si uniscono al canto. È una bella serata in cui si fanno forti il senso di comunità e i sentimenti antifascisti, nel cuore dell’Europa, a cavallo tra Francia e Germania, nella città che con il Parlamento europeo è simbolo di quell’Europa la cui costruzione è stata fortemente voluta dai leader dell’Europa uscita dalla seconda guerra mondiale. Ed è anche una bella serata che conclude la visita al Parlamento europeo – su invito della eurodeputata ligure Renata Briano del gruppo SD-Socialisti e Democratici – di una numerosa delegazione dell’Anpi provinciale di Genova e di quella della Valle d’Aosta, guidati rispettivamente dalla vicepresidente Arianna Cesarone e dalla presidente Erika Guichardaz. E, proprio durante la serata, l’Anpi genovese ha consegnato a Renata Briano e a Brando Benifei, anche lui parlamentare ligure del gruppo SD, un documento da inoltrare a tutti i rappresentanti – non solo italiani – che si riconoscano nello stesso impegno “contro i nazionalismi, gli egoismi e i razzismi” che si stanno profilando, sottolineando “l’urgenza di una svolta nella politica economica e sociale della UE che non ha sufficientemente rilanciato l’economia del continente, determinando sacche pesantissime di impoverimento per decine di milioni di persone”, una delle ragioni che hanno portato all’assalto di nazionalismi e populismi “con la rinascita in forme indirette di neofascismi e neonazismi”.
Cosa fare? Il documento portato da Anpi Genova, ricalcando le linee di quelli nazionali, propone di contrapporre a questa ‘onda nera’ la forza unitaria e compatta di chi crede nella democrazia, nella solidarietà e nei diritti umani: “Costruiamo presto, in Italia e in Europa, una diga antifascista che impedisca l’ulteriore, pericoloso sviluppo di questi orientamenti, movimenti e partiti che negano tutto ciò in cui fermamente crediamo”. Necessari anche impegni della UE su una politica comune di accoglienza verso l’ondata migratoria e sul mantenimento della pace nel mondo, tutti temi, conclude il documento, per cui “c’è bisogno, in sostanza, di un ritorno reale allo spirito del manifesto di Ventotene, perché un’Europa forte, unita e democratica può avvenire solo a condizione che sia l’Europa della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà e della pace”.
Quell’Europa dei padri fondatori che comunque si respira visitando il grande palazzo del Parlamento, la grande struttura a spirale che sembra incompleta nell’ordine più alto di vetrate a simboleggiare che c’è spazio ancora per nuove adesioni e nuova crescita. Ma alle porte dell’emiciclo in cui si svolgono le sedute parlamentari – a cui la delegazione Anpi ha potuto assistere dopo un’interessante conferenza sul funzionamento, ma anche i dubbi e i limiti dell’Unione Europea attuale – la sfilata delle bandiere inizia con quella stellata della UE e si conclude con l’Union Jack: la bandiera inglese che presto scomparirà dal palazzo. Un segnale negativo per un’Europa che invece ha così tanto bisogno di politiche comuni per poter affrontare le grandi sfide che la attendono in anni complicati. Sono tanti, specialmente giovani e giovanissimi, i gruppi che entrano nella grande struttura, che assistono alle sedute, cercano di capire cosa sia veramente l’Europa in una delle sue sedi chiave. Ma è anche l’occasione di ripercorrere la vita di una grande europeista come Simone Veil, uno dei volti che si incontrano di più nel Palazzo tra le immagini e i cartelloni che ne ripercorrono la vicenda personale e politica.
Prima di riprendere la strada verso l’Italia, dopo un piacevole pomeriggio alla scoperta di Strasburgo, in particolare della “Petite France”, l’affascinante centro storico affacciato sull’acqua, e la città moderna, e la serata allietata dalle musiche dei Trouveurs (la famiglia valdostana dei Boniface), resta un impegno, preso con gli europarlamentari, ad avere un contatto più “europeo”, anche attraverso Anpi, per meglio conoscere le istituzioni europee, sia con viaggi di informazione sia attraverso incontri sul territorio. Per capire come il Palazzo-simbolo possa crescere ancora e non perdere dei pezzi lasciando spazi aperti a chi vuole distruggerne anche la ragione fondamentale, stare insieme contro ogni nazionalismo.
Donatella Alfonso, giornalista di Repubblica e scrittrice
Ed ecco il filmato del viaggio a Strasburgo:
Pubblicato giovedì 21 Dicembre 2017
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