Decine di migliaia sotto le bandiere dell’ultradestra a Varsavia raccolti intorno allo slogan “Vogliamo Dio”. Fra gli slogan: “Europa bianca di nazioni fraterne”, “eliminare l’ebraismo dal potere”. Robert Bakiewicz, uno degli organizzatori della sfilata, ha affermato: “vogliamo ricordare a tutti che la Polonia resta il bastione della fede e della religiosità in Europa”. Concione, fra gli altri, di Roberto Fiore, capo di Forza Nuova. C’era Rob Toroczka, esponente di Jobbik, il partito neonazista ungherese a destra anche di Viktor Orbán. Il tutto, contornato da cartelloni per la supremazia dei bianchi, che paragonavano l’Islam al terrorismo, contro i diritti LGBT, e da slogan antisemiti.
Un foglio della Lega (italiana) ha titolato: “In Polonia enorme manifestazione contro l’immigrazione islamica e africana”. Insomma, è avvenuto.
Il nero vascello fantasma del razzismo e dell’antisemitismo, che ha già solcato nel primo novecento il mare dell’Europa dell’est abbracciando idee e azioni del Terzo Reich, ha ripreso il largo nelle stesse acque e ha iniziato a infestare anche l’occidente del Vecchio continente. Nessuno dimentica che la decomposizione dello Stato liberale portò al dominio del fascismo. Ora tocca all’Unione Europea, che deve reagire senza se e senza ma. L’inerzia può portare alla catastrofe.
Pubblicato giovedì 16 Novembre 2017
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