Un tweet di Anpi nazionale per dare il buongiorno stamattina alla mobilitazione riporta il testo della XII disposizione finale della Costituzione. In piazza a Dongo l’Anpi, domenica 8 maggio, con altre associazioni, sindacati, partiti di centrosinistra in un presidio di democrazia.

Una battaglia nazionale anche quest’anno, per il rispetto della memoria democratica e della Costituzione.

È rimasto inascoltato l’appello lanciato dall’Anpi nazionale per voce della Segreteria, dalle associazioni della società civile e della memoria, sindacati, parlamentari e sindaci per un No unito e netto a un raduno che sta diventando sempre più un appuntamento che richiama più parti della destra nera.

Dongo (CO) lungolago

Chiarissima la fotografia di quel lungolago nell’appello lanciati dal territorio con il provinciale Anpi di Como e la sezione di Anpi di Dongo, l’Anpi di Milano e la sezione Centro Lago. Ogni anno in prossimità dell’anniversario della Liberazione e della data in cui fu eseguita la condanna a morte di Mussolini e dei gerarchi “si radunano in forma organizzata centinaia di militanti dell’estrema destra per commemorare con riti e cortei l’esecuzione”.

Come ogni anno i nostalgici del fascismo hanno chiesto alle autorità preposte di poter organizzare un raduno e anche quest’anno l’autorizzazione è stata concessa. Vano l’appello a questura e prefettura, alle istituzioni democratiche di non permettere un oltraggio alla memoria antifascista.

Un appello a cui hanno aderito Arci, la Cgil e la Uil, la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi, l’Istituto Alcide Cervi. E ancora i parlamentari Andrea De Maria del Pd, Nicola Fratoianni di SI, Mario Perantoni del M5S, il senatore Sandro Ruotolo, Arturo Scotto, coordinatore di Articolo 1, Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista. E anche quest’anno c’è un’interrogazione alla ministra degli Interni Luciana Lamorgese, ma non basta.

Neofascisti a Giulino di Mezzegra davanti a Villa Belmonte dove venne eseguita la condanna di Mussolini e Claretta Petacci

Servono “scelte coraggiose e coerenti” ribadisce l’Anpi. In attesa di “una legge che preveda la punizione delle condotte di propaganda dei contenuti propri dell’ideologia fascista e nazista, di discriminazione razziale, etnica e religiosa nell’attuazione della XII disposizione finale della Costituzione che integri aggiorni e rafforzi la legge Scelba” ha più volte detto il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo.

Per il Comitato nazionale del sodalizio partigiano parlerà Mauro Magistrati.

I saluti romani e i “presente” già visti gli scorsi anni sul lungolago di Como si sommano a quelli di Sergio Ramelli a Milano e di CasaPound a Roma. A Predappio, quest’anno erano in pochi i nostalgici, merito forse di un occhio più vigile, dopo essere arrivati addirittura in tempi pre-pandemia a vedere esibite magliette negazioniste o derisorie della Shoah.

I fascisti, denuncia l’Anpi, saranno “a Dongo perché sono i luoghi simbolo della fine del fascismo, luoghi di culto. I saluti nazifascisti esprimono senza equivoci la volontà di fare propaganda e apologia”. Nel 2020 va ricordato che a causa della pandemia la commemorazione slittò all’estate, guarda caso al 26 luglio, il giorno dopo la caduta e l’arresto di Mussolini nel ’43, cioè in un’altra data simbolo.

E non va dimenticato che il 28 aprile 1945 la condanna a morte di Mussolini e Claretta Petacci a Giulino di Mezzegra ai cancelli di Villa Belmonte e dei gerarchi a Dongo fu eseguita su sentenza del CLNAI, la struttura politico-militare cobelligerante con gli Alleati e che dopo il 25 aprile aveva giurisdizione definitiva sul territorio.

Questo anno i nostalgici del regime  si erano spinti fino a chiedere la posa di una lapide. Il sindaco della cittadina si è opposto: “la storia e suoi verdetti devono avere il sopravvento sulle interpretazioni di parte”. Domenica chi non ci sta a oltraggiare la storia democratica del nostro Paese ancora una volta si mobiliterà. Con le bandiere Anpi e della pace.