In un modo o nell’altro parteciperete all’evento: 24 ore per il No, una staffetta davvero sui generis con conoscere, apprezzare e sostenere le mille e una ragione per cui è molto meglio che questa riforma costituzionale al referendum venga sonoramente bocciata. Da uno studio attrezzato a redazione volante questo periodico online, con l’ANPI nazionale e il contributo di Radio Articolo 1, darà vita ad una staffetta di interventi, performance, testimonianze, commenti, dalle 18 di venerdì 4 novembre alle 18 di sabato 5 novembre, un’iniziativa nazionale in streaming con collegamenti da tutta Italia. Fra i tanti partecipanti, ecco Alessandro Pace, Ugo De Siervo, Moni Ovadia, Monica Guerritore, Ottavia Piccolo, Francesca Chiavacci, Danilo Barbi, Maurizio Landini, Sandra Bonsanti, Silvia Truzzi, Tomaso Montanari. E poi, fra gli altri, collegamenti telefonici con Palermo, Padova, Catanzaro, Bari, Firenze, Bagnacavallo, Bologna, Genova, Reggio Emilia, Ancona, Napoli, Milano, Perugia. Il Presidente nazionale dell’ANPI Carlo Smuraglia aprirà e chiuderà questa virtuosa maratona. L’appunto da segnare sull’agenda è questo: venerdì 4 dalle 18 in poi, staffetta referendaria: imperdibile.
Pubblicato lunedì 31 Ottobre 2016
Stampato il 01/12/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/limperdibile-staffetta-di-24-ore-tutte-le-voci-e-le-ragioni-del-no/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
La sentenza della Corte Costituzionale sul “porcellum”. Perché va criticata e contrastata la nuova legge elettorale. Il pericoloso mix con la riforma del Senato
Le libertà politiche disegnate dalla Costituzione. La crisi attuale e l’occlusione dei canali della partecipazione. La riforma costituzionale e il ridimensionamento della rappresentanza. Il ruolo della televisione e della rete. L’Unione Europea e il suo deficit democratico
In questa “lettera aperta” un appello a votare NO alla riforma costituzionale: “riprendiamo la strada del nostro autogoverno, imboccata con il Risorgimento, ripresa con la Resistenza, per la piena attuazione della prima parte della Costituzione che afferma principi e diritti, a cominciare dal diritto al lavoro”
Henry Kissinger, ex segretario di Stato degli Usa, è morto all’età di cento anni. Fu fautore del dialogo con la Cina e del ritiro dal Vietnam, ultimamente anche sostenitore di un accordo tra Russia e Ucraina. Difficile però dimenticare che con le amministrazioni Nixon e Ford rappresentò il paradigma di una concezione della politica in cui la lotta al comunismo giustificava ogni tipo di intervento, compreso l’appoggio al Cile di Pinochet e alle dittature militari in Argentina e Brasile
Dedicato a studenti e associazioni giovanili della Regione, che potranno scegliere di realizzare un elaborato tra prose, poesie, grafici, disegni, pitture, corti cinematografici, spot, canzoni. C’è tempo fino al 24 febbraio 2024. L’iniziativa è promossa da Cgil Campania, Anpi, Libera, Istituto Campano per la Storia della Resistenza, Arci, Legambiente, la rivista Infinitimondi e il Centro di Promozione Culturale Insieme. La premiazione il 25 aprile. Nell’articolo il bando
Il testo del 1948 è un antidoto contro ogni tentazione dittatoriale, autoritaria e patriarcale, garantendo bilanciamento dei poteri, pluralismo delle forme associative, libertà di espressione (anche di chi è critico nei confronti della democrazia), solidarietà sociale, parità e uguaglianza dei cittadini. Per essere governati da leggi eque e non da capi. Il progetto di premierato del governo Meloni sembra invece assomigliare a quello dell’ex saloino Giorgio Almirante, che più volte tuonò contro la “Repubblica bastarda” retta da una Carta da cambiare. Non sorprende che gli eredi di fiamme e fiammelle oggi scalpitino per realizzare l’obiettivo
Non di sola recensione vive il critico. Per ragionare di fascismo e patriarcato, guerra, immigrazione e consenso con i film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Comandante” di Edoardo De Angelis (tratto dal libro di Sandro Veronesi)
Calvino ha scritto: “l’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui”. Si chiama Gaza, credo. È il luogo del dolore
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