Il nazista delle Waffen SS Léon Degrelle

Due foto appese alla parete dietro la scrivania dell’ufficio in cui l’avvocato Mariano Cingolani svolge la funzione di segretario comunale: una del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’altra, più grande, del nazista belga Léon Degrelle in divisa delle Waffen SS con sotto una sua frase: “Che il destino ci trovi sempre forti e degni”.

Questo accade a Ferrera Erbognone, località con poco più di mille abitanti in provincia di Pavia. Il funzionario pubblico, figura amministrativa di vertice, dipendente dal sindaco, e che opera a stretto contatto con giunta e parlamentino cittadino, è inquadrata tra i dirigenti del ministero degli Interni. In particolare, l’avvocato segretario comunale Cingolani svolge la funzione anche per altri cinque Comuni della Lomellina: Tromello, Pieve Albignola, Casei Genola, Ottobiano e Valeggio.

Degrelle fondò ‘Rex’, un movimento cattolico belga di ispirazione fascista e durante la seconda guerra mondiale si arruolò nella Legione Vallone delle Schutzstaffel di cui diventò ufficiale. Per Hitler era un “figlio” prediletto. Dopo la guerra, si rifugiò in Spagna, Paese di cui divenne in seguito cittadino. E fino alla morte, avvenuta a Malaga nel 1994, Degrelle è stato una delle principali figure di riferimento dei movimenti neonazisti europei.

Del suo caso si è occupato, tra gli altri, lo storico Jonathan Littell nel saggio “Il secco e l’umido. Una breve incursione in territorio fascista”, pubblicato da Einaudi nel 2009.

Per di più, oltre a essere un criminale nazista, in questi anni Léon Degrelle è assurto al pantheon di molti gruppi neofascisti italiani, a giudicare dalle iniziative a lui dedicate da LealtàAzione, che sembra ad oggi essergli la più devota, tra le sigle dell’estrema destra.

Con un simile curriculum, e visti gli adoratori che si merita, Degrelle non dovrebbe stare appeso in fotografia nell’ufficio di un segretario comunale, per di più a pochi centimetri dal ritratto del Capo dello Stato.

Eppure al comune di Ferrera Erbognone, è stato così e parrebbe per molto tempo: la foto è stata rimossa infatti solo negli ultimi giorni.

Ma siccome nell’ufficio di Mariano Cingolani i due ritratti erano appaiati, resta una una domanda:

Chi è per lui più autorevole, Mattarella o il nazista Degrelle?

Forse il dubbio è venuto anche in Prefettura, e il caso sarebbe stato segnalato al Viminale.

Luca Casarotti,  Anpi Pavia sezione Onorina Pesce Brambilla e Mario Albrigoni, Anpi San Martino-Travacò

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Il sindaco Niccolò Capittini

A Pieve del Cairo sono le 20.44 del 22 dicembre quando il sindaco Niccolò Capittini prende la parola. E va dritto alla questione: il segretario comunale, Mariano Cingolani, che, oltre a Comune di Pieve, ha in carico alcuni altri Comuni della Lomellina, nel suo ufficio del Comune di Ferrera Erbognone, accanto alla fotografia del Presidente Mattarella, espone quella di Leon Degrelle, criminale nazista. Ecco l’intervento del sindaco di Pieve del Cairo cui va la nostra stima, la nostra vicinanza, il nostro abbraccio antifascista.

“La storia è fatta di vincitori e di vinti. La storia è fatta di giusto e di sbagliato. Di oggettivamente giusto, e di oggettivamente sbagliato. Ciò che è avvenuto nel Comune di Ferrera Erbognone, con riferimento al Dott. Cingolani, salito alla ribalta dei quotidiani nazionali nella giornata di ieri, oltre che avvicinarsi alle fattispecie di reato, è oggettivamente sbagliato. Voglio esprimere chiaramente un concetto: non si tratta di destra o di sinistra, non siamo nel campo delle convinzioni politiche democraticamente espresse.

Si tratta di sei milioni di morti.

Il dovere morale, prima che la nostra Costituzione Repubblicana sulla quale ho prestato giuramento, nata sui valori della Resistenza e che ha l’antifascismo quale valore fondante, mi impone di prendere una posizione chiara e netta: nella mia Amministrazione Comunale, nella nostra Amministrazione Comunale, non c’è spazio per gli ideologi del Reich.

Non c’è spazio per i negazionisti della Shoah. Non c’è spazio per la follia nazista. Non c’è spazio per chi non ha ancora riconosciuto l’oggettivamente giusto e l’oggettivamente sbagliato. Per una ragione molto semplice, personale prima che politica: se la Storia avesse consegnato l’oggettivamente giusto agli amici del signor Degrelle, rappresentato nella foto esposta, io non indosserei una fascia tricolore. Indosserei un triangolo rosa, e probabilmente sarei già stato inviato in qualche camera a gas.

Il sindaco Niccolò Capittini incontra la cittadinanza

Oppongo mentalmente a quella foto, la foto di mio nonno appartenente alla Brigata Garibaldi, appesa nella mia camera.

La mia Amministrazione, la nostra Amministrazione, ha come valori guida i valori della Resistenza, come patrimonio collettivo di tutti gli italiani.

La mia Amministrazione, la nostra Amministrazione, fa orgogliosamente parte di una Repubblica che onora Liliana Segre del titolo di Senatore a vita.

Il caso ha voluto che in questa seduta fosse in discussione la convenzione per integrare il dott. Cingolani quale Segretario Comunale a tutti gli effetti, del Comune che rappresento.

Questo, molto semplicemente, non avverrà.

È per questi motivi, che nell’esprimere la più ferma condanna di quanto avvenuto, in qualità di Presidente della seduta, ai sensi dell’ Art. 41, 2° comma, del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, pongo una questione sospensiva a data da destinarsi sulla delibera relativa alla già citata convenzione, e comunico che la mia Amministrazione Comunale, la nostra Amministrazione Comunale, a prescindere da quanto le Autorità accerteranno, porrà in essere tutti gli atti necessari per interrompere quanto prima la collaborazione con il Dott. Cingolani.

Il dovere morale, prima che la Costituzione Repubblicana sulla quale ho giurato, me lo impongono”.

L’Anpi sezione Onorina Pesce di Pavia che ha scoperchiato il silente buio sulla vicenda, uscita immediatamente su Repubblica, su Patria Indipendente e sulla stampa locale, d’intesa con tutte le sezioni della provincia di Pavia, che si vanno esprimendo in queste ore, continuerà a vigilare sul caso e sulle reazioni che suscita (o non suscita) presso le istituzioni, le forze politiche, le associazioni del territorio.