Al centro un ingrandimento dello scatto in cui si vede il sindaco di Codevigo, Francesco Vecchio, il secondo a destra nella foto

In molti domenica 9 maggio, a Codevigo, piccola cittadina in provincia di Padova, avevano riconosciuto il sindaco Francesco Vessio tra i presenti in prima fila alla commemorare di militi Rsi. Aveva avuto il pudore di non indossare la fascia tricolore ma sembrava non mostrare imbarazzo alcuno a farsi ritrarre accanto a stemmi saloini, aquile mussoliniane, striscioni con scritto “Onore ai camerati caduti”.

L’Anpi provinciale era insorta e la vicenda è finita sulla stampa locale. Forse però, al sindaco di qualcosa nella sua partecipazione deve essere apparso fuori luogo se ha sentito il bisogno di replicare e, come spesso accade, di mettere alle polemiche una toppa più evidente del buco (di memoria democratica):

“La manifestazione è stata autorizzata dalla questura – ha dichiarato Vessio –. La mia partecipazione? Come gli altri anni siamo stati invitati. Per la nostra amministrazione i defunti non hanno colore politico”.

A rispondere direttamente, con una lettera, alle dichiarazioni del primo cittadino di Codevigo è stata Floriana Rizzetto, presidente del comitato provinciale Anpi di Padova:

«Egr. Sig. Sindaco di Codevigo, Francesco Vessio,
le scrivo in qualità di presidente provinciale dell’Anpi di Padova.
Ho letto con stupore e indignazione sul Mattino di Padova la dichiarazione da lei fatta in occasione dell’omaggio di gruppi chiaramente neofascisti al cimitero di Codevigo di domenica 9 maggio. Le ricordo che lei è un amministratore pubblico, tenuto al rispetto della legge e in primo luogo di quella su cui si fondano tutte le altre, cioè la nostra Costituzione. In questo caso non si trattava di un omaggio privato a dei defunti, ma di una manifestazione pubblica con labari della Rsi, che contrastava assolutamente con il dettato della Costituzione, che è antifascista senza possibilità di dubbio. Perciò risulta assolutamente impropria, per non dire qualcosa di più grave, la sua affermazione che “i defunti non hanno colore politico”; a parte il fatto che l’avevano di sicuro quando erano in vita, il colore politico, e ben chiaro, lo hanno i partecipanti alla manifestazione; basta vedere le foto scattate.
L’amministrazione ogni anno è invitata, dice lei; quindi lei va ovunque la invitino e indipendentemente da chi la invita? Mi permetta di non crederle».

In effetti, vien da chiedersi se anche Mussolini o Hitler, morti e sepolti, siano da commemorare. Solo su invito, per carità.