
In molti domenica 9 maggio, a Codevigo, piccola cittadina in provincia di Padova, avevano riconosciuto il sindaco Francesco Vessio tra i presenti in prima fila alla commemorare di militi Rsi. Aveva avuto il pudore di non indossare la fascia tricolore ma sembrava non mostrare imbarazzo alcuno a farsi ritrarre accanto a stemmi saloini, aquile mussoliniane, striscioni con scritto “Onore ai camerati caduti”.
A rispondere direttamente, con una lettera, alle dichiarazioni del primo cittadino di Codevigo è stata Floriana Rizzetto, presidente del comitato provinciale Anpi di Padova:
le scrivo in qualità di presidente provinciale dell’Anpi di Padova.
Ho letto con stupore e indignazione sul Mattino di Padova la dichiarazione da lei fatta in occasione dell’omaggio di gruppi chiaramente neofascisti al cimitero di Codevigo di domenica 9 maggio. Le ricordo che lei è un amministratore pubblico, tenuto al rispetto della legge e in primo luogo di quella su cui si fondano tutte le altre, cioè la nostra Costituzione. In questo caso non si trattava di un omaggio privato a dei defunti, ma di una manifestazione pubblica con labari della Rsi, che contrastava assolutamente con il dettato della Costituzione, che è antifascista senza possibilità di dubbio. Perciò risulta assolutamente impropria, per non dire qualcosa di più grave, la sua affermazione che “i defunti non hanno colore politico”; a parte il fatto che l’avevano di sicuro quando erano in vita, il colore politico, e ben chiaro, lo hanno i partecipanti alla manifestazione; basta vedere le foto scattate.
L’amministrazione ogni anno è invitata, dice lei; quindi lei va ovunque la invitino e indipendentemente da chi la invita? Mi permetta di non crederle».
In effetti, vien da chiedersi se anche Mussolini o Hitler, morti e sepolti, siano da commemorare. Solo su invito, per carità.
Pubblicato mercoledì 12 Maggio 2021
Stampato il 11/12/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/un-sindaco-tra-aquile-mussoliniane-e-bandiere-rsi/