Una missiva inviata dal neo ministro dell’Istruzione e Merito a tutte le scuole italiane sembra entrata quantomeno a gamba tesa sul delicato insegnamento della storia del 900
Fa discutere la lettera, la prima agli studenti, che il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha inviato in occasione del Giorno della Libertà istituito con legge n. 61 del 15 aprile 2005, per celebrare la ricorrenza della caduta del Muro di Berlino nel 1989. Una paginetta e quattro righe rivolta a studentesse e studenti italiani in cui non c’è alcun riferimento a un altro grave fatto accaduto il 9 novembre, ma del 1938.
Insorge l’Anpi con il presidente Gianfranco Pagliarulo: “Nella lettera si rimuove il fatto che il 9 novembre è la giornata mondiale contro il fascismo e l’antisemitismo proclamata dalle Nazioni Unite”. Intervistato da Domani, Pagliarulo precisa: “Le parole del ministro sono un modo scorretto e unilaterale per affrontare errori ed orrori del cosiddetto socialismo reale che effettivamente ci sono stati e che meriterebbero ben altra e più obiettiva e imparziale riflessione. Si ignora inoltre, visto che il professor Valditara è ministro della Repubblica italiana, il ruolo determinante nel Pci nella Resistenza, nella conquista della democrazia, nella stesura della Costituzione. (…) Questa lettera è soltanto un dotto manifesto anticomunista, ma ciò che preoccupa è che nella misura delle sue rimozioni e della sua tendenziosità, diventa per gli studenti elemento de-formativo”.
Il ministro all’Istruzione e al Merito, Giuseppe Valditara (Imagoeconomica)
Ma il titolare dell’Istruzione e Merito non accetta lezioni: “Non a un figlio di partigiano”, ha replicato scrivendo a Repubblica all’indignazione divenuta corale (anche la Flc Cgil ha espresso preoccupazione per la missiva inviata a tutte le studentesse e studenti italiani: “un errore pedagogico, un atto contrario alla libertà dell’insegnamento e al senso della scuola”).
Ebbene siccome le storie non si raccontano a metà, sia il quotidiano Domani sia noi abbiamo consultato il fondo dei Beni culturali conservato e digitalizzato dall’Archivio Centrale dello Stato (dove grazie all’Anpi sono stati sversati i fascicoli già di appartenenza alla Difesa) che ha inventariato le schede di riconoscimento dei partigiani. Il padre del ministro, Luigi Valditara, allora poco più di un ragazzo, effettivamente chiese il riconoscimento dello status di partigiano. Ecco la sua scheda.
Pubblicato venerdì 11 Novembre 2022
Stampato il 11/12/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/valditara-la-lettera-e-i-ruolini-partigiani/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Il 13 luglio 1944 a Poggibonsi, nel Senese, la furia nazifascista si abbatté su due anziani contadini, costretti a scavarsi la fossa e forse seppelliti ancora vivi. La cittadina verrà liberata il 18 luglio anche grazie alle brigate partigiane e al sacrificio dei loro Caduti
1943: 25 luglio, 8 settembre, inverno. La destituzione del duce. L’armistizio dell’8 settembre. Il problema della scelta. La dissoluzione dell’esercito. Le rivolte. L’occupazione tedesca. Lo sbarco degli alleati. La nascita della RSI
Ogni conflitto bellico porta un carico di morte con ricadute drammatiche dall’onda lunghissima anche sulle comunità locali di provenienza dei militari. La Grande Guerra e una storia vera finora sconosciuta, riemersa grazie allo studioso Girolamo Prandini. Accadde ben prima dei fatti che ispirarono il film di Spielberg: racconta il sacrificio di una famiglia di Roccafranca, nel Bresciano, territorio dove la stragrande maggioranza dei richiamati e dei Caduti sono stati poveri contadini “sotto padrone”
Le manovre politiche nella Regione governata dalla destra per cambiare la destinazione d’uso delle antiche “palafitte per la pesca”. L’obiettivo, contestano comitati cittadini, associazioni ambientaliste e per la tutela del patrimonio storico-culturale, Anpi locali, è permettere la trasformazione in ristoranti, aggirando le direttive europee. Le tipiche “le macchine di legno” nei ricordi dei vecchi pescatori
Dedicato a studenti e associazioni giovanili della Regione, che potranno scegliere di realizzare un elaborato tra prose, poesie, grafici, disegni, pitture, corti cinematografici, spot, canzoni. C’è tempo fino al 24 febbraio 2024. L’iniziativa è promossa da Cgil Campania, Anpi, Libera, Istituto Campano per la Storia della Resistenza, Arci, Legambiente, la rivista Infinitimondi e il Centro di Promozione Culturale Insieme. La premiazione il 25 aprile. Nell’articolo il bando
Calvino ha scritto: “l’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui”. Si chiama Gaza, credo. È il luogo del dolore
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