Tema

Stragi

giovedì 30 Ottobre 2025

Con l’ultimo testimone a Melissa, dove la polizia di Scelba fece strage di contadini

Ne uccise tre, colpendoli alle spalle. Era il 29 ottobre 1949. A settantasei anni dall’eccidio, una visita guidata promossa dall’Anpi di Polistena (RC) di concerto con i Comitati provinciali dei partigiani di Reggio Calabria e di Crotone ha reso omaggio alla memoria dei caduti. Con altri braccianti avevano occupato il fondo Fragalà, incolto, chiedevano solo “pane e lavoro”, confidando sul Decreto Gullo, il nome del ministro dell’Agricoltura nell’Italia post-bellica e già confinato dal regime, che riconosceva il diritto di coltivare le terre abbandonate

domenica 21 Settembre 2025

Strage nazifascista di Calvi dell’Umbria, parla il legale dei familiari di una delle vittime: “Ecco perché saranno risarciti”. Dopo 81 anni

Il Tribunale di Roma ha accolto la richiesta di indennizzo avanzata dagli eredi di uno dei sedici fucilati il 13 aprile 1944 nella piazza del paese dalla SS Polizei. Erano stati arrestati su delazione fascista e violentemente interrogati prima dell’esecuzione. Il più giovane aveva 16 anni. Il fascicolo dell’eccidio era tra i 695 nascosti nell’Armadio della Vergona. L’avvocato Emidio Gubbiotti, che ha tutelato i parenti di uno dei caduti, ci spiega il significato e le conseguenze del pronunciamento dei giudici. Il governo Draghi aveva costituto un fondo apposito, finanziato fino al 2026, che farà Meloni?

domenica 10 Agosto 2025

Agosto 1925, quando il fascismo al potere sparò sui contadini. La strage di San Giovanni in Fiore

Cento anni fa una pagina tragica della violenza del regime nelle regioni del Sud. Dopo giorni di proteste e di lotte contro i dazi al consumo sul grano, che spostavano il carico fiscale dai ceti possidenti al popolo, sul piazzale dell’abbazia del piccolo paese in provincia di Cosenza si era riunita una grande folla. La milizia arrivata da fuori per affiancare i carabinieri sparò ad altezza d’uomo: cinque morti (tra cui una giovane donna incinta) e tanti feriti. Il prefetto: “si è andato diffondendo il motto ‘la terra ai contadini’, affermano che era una promessa fatta al fronte durante la prima guerra”

venerdì 11 Luglio 2025

Gli 11 giorni di Srebrenica e le 8.000 vittime di genocidio

Luglio 1995. Sono passati trent’anni dal massacro dei musulmani bosniaci, riconosciuto dall’Onu come “distruzione intenzionale di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”. Per quel crimine sono stati condannati Radovan Karadžić (presidente della Bosnia) e il generale serbo-bosniaco Ratko Mladić. Nel maggio 2024, per quella strage, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato l’11 luglio Giornata internazionale di riflessione e commemorazione. Lo ha fatto adottando una risoluzione che condanna qualsiasi negazione storica. Le vittime totali della guerra in Bosnia ed Erzegovina furono circa 250mila

mercoledì 9 Luglio 2025

Quando Reggio Calabria scelse i neofascisti. Dopo 55 anni il bilancio ancora incompleto del “boia chi molla”

La rivolta non fu affatto spontanea come certe ricostruzioni giornalistiche e storiografiche hanno voluto far credere. Tant’è vero che a distanza di tanto tempo non tutte le forze politiche hanno fatto i conti veramente con quanto accadde, mentre non è neppure corretto isolare quegli avvenimenti da un contesto di generale tensione e di stragismo. A guidare i moti della città calabra un allora sconosciuto Ciccio Franco, affiancato dal Msi nazionale con Giorgio Almirante che appositamente arrivò da Roma sullo Stretto

venerdì 13 Giugno 2025

Fermiamo lo stragista Netanyahu. A Marzabotto per Gaza

Con l’attacco all’Iran la situazione rischia di precipitare verso un conflitto generalizzato e incontrollabile. L’Anpi sarà alla marcia di domenica 15 giugno che arriverà a Monte Sole sui luoghi dei massacri nazifascisti, lì dove la memoria si erge a monito contro le occupazioni militari di terre altrui, contro i massacri dei civili, contro ogni tipo collaborazionismo omicidiario e anche contro quanti si voltano dall’altra parte. E mentre gli esponenti del governo del premier di Tel Aviv (sotto accusa per crimini contro l’umanità) annunciano che l’annientamento dei palestinesi è vicino, l’Italia continua a vendere armi a Israele

venerdì 9 Maggio 2025

Silenzio sulla nuova strage degli innocenti a Gaza: migliaia di bambini uccisi o deportati

Lo sterminio continua. Nessun governo e nessun organismo internazionale è finora intervenuto per fermare il massacro. E quei “diritti dell’infanzia” autorevolmente affermati in dichiarazioni, trattati, risoluzioni di carattere internazionale, nella Striscia, e non solo, sono sospesi. Così può darsi che in quei piccoli, costretti a crescere nell’orrore, maturi un sentimento di rivolta violenta contro chi sta impedendo loro una vita normale. Eppure, nonostante tutto, nella tragedia generale c’è una vitalità tra i sopravvissuti che può essere un elemento di speranza per un futuro diverso, realmente di pace, per Gaza, per la Palestina, per Israele, per l’intero Medio Oriente

venerdì 18 Aprile 2025

La chica, migliore allieva del Colégio Nacional, vittima della guerra sporca. Desaparecida in Argentina

Lo storico Carlo Greppi dedica la sua ultima ricerca alla ricostruzione della vicenda tragica ed eroica di Franca Jarach, assassinata dai militari di Videla. “Figlia mia”, per le Edizioni Laterza, racconta fatti famigliari e gli anni più bui del Paese latinoamericano con l’“ultima dittatura” (1976-1983), che ha strappato futuro e sogni di più generazioni. Appena diciannovenne, la ragazza venne lanciata da 2.000 metri di altezza durante uno dei “voli della morte”, il corpo inghiottito per sempre dalle acque del Río de la Plata. Era stata una studentessa modello e una militante politicamente attiva fino all’adesione a un’organizzazione semiclandestina. La sua fu una “scelta partigiana”

venerdì 18 Aprile 2025

Desaparecidos argentini, 1985. Storia del processo ai militari che violarono tutti i diritti umani

Il verdetto finale confermò l’idea di un piano sistematico di sterminio messo in atto dalla giunta militare tra il marzo 1976 e il dicembre 1983. I magistrati giustificarono la forza probatoria dei testimoni, squalificando tutte le argomentazioni della difesa. Tuttavia le pene furono inferiori a quelle richieste dal pubblico ministero. Nella sua argomentazione finale il procuratore Julio César Strassera concluse: «Sulla base di questo processo è nostra responsabilità stabilire una pace basata non sull’oblio, ma sulla memoria, non sulla violenza, ma sulla giustizia. Voglio usare una frase che non appartiene solo a me, perché appartiene già a tutto il popolo argentino: Señores jueces: Nunca más». Durante le udienze vennero ascoltate le tragiche testimonianze di 839 persone che sono state registrate ogni giorno da più di 500 giornalisti e trasmesse in tv

sabato 12 Aprile 2025

Hildesheim, in memoria dei Caduti dell’eccidio nazista. Italiani

Nella località tedesca della Bassa Sassonia poco prima della fine della guerra avvenne un’esecuzione di massa, 209 morti, per lo più militari nostri connazionali. Un omicidio di massa ancora misconociuto. Anni fa il sindaco si scusò pubblicamente e, in occasione dell’80° anniversario, la Città insieme all’Associazione Italo-Tedesca, ha organizzato una cerimonia per ricordare la strage. Intanto qui da noi, la giovanissima pronipote di una delle vittime, il sergente maggiore Francesco Paolo Potena, ha voluto raccontare la storia tragica del bisnonno ai suoi coetanei con una mostra a scuola

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

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Un gigante dai piedi d’argilla. Il diritto internazionale di fronte ai conflitti armati e al genocidio

Le norme, i principi giuridici e gli organi che regolano le relazioni tra Stati sovrani con l’obiettivo di garantire pace e stabilità nella comunità mondiale mostrano oggi tutta la loro fragilità. Dalla Guerra Fredda ai conflitti contemporanei e lo sterminio del popolo di Palestina, le promesse tradite di un sistema che resta indispensabile ma troppo spesso è impotente. La legge del più forte e la guerra hanno ripreso il dominio, mentre proliferano ovunque i processi di riarmo e il presidente Usa con disprezzo bolla come inutili tutte le istituzioni sovrazionali e sanziona i magistrati della CPI che hanno osato emettere un mandato di cattura nei confronti di Netanyahu

Palestina, dalla tregua fragile alla costruzione della pace

I movimenti in Italia e nel mondo hanno scosso le coscienze e isolato Israele, ma ora è necessario uno scatto nuovo. Il ruolo fondamentale che l’Onu deve riprendere e assumere pienamente e quello finora assente della Ue, la richiesta di liberazione di Barghouti, la ricostruzione nella prospettiva dell’avvio della costituzione di uno Stato palestinese in uno scenario di due popoli in due Stati e le tentazioni dei potenti di “sedersi a tavola” per spartirsi il pranzo. Cosa possiamo fare come Anpi

Stato di Palestina, sì o no? Due popoli e due Stati, uno Stato unico oppure altro ancora?

Nonostante non si fermi il piano israeliano di spopolare Gaza, nonostante il genocidio, l’odio seminato a piene mani e la Cisgiordania a rischio di formale annessione da parte di Tel Aviv, può ancora esistere un futuro per i palestinesi perché i sentimenti delle persone, le speranze o la disperazione, si alimentano e si modificano sulla base della vita quotidiana: per un bimbo la scomparsa di un check point sulla via per la scuola è di per sé un pezzo importante di liberazione. Cosa possiamo fare come Anpi in questo preciso momento storico affinché inizi un processo negoziale che dia dignità e pace a quel martoriato popolo. Ecco alcuni spunti per una proposta strategica

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