Per il cinquantenario della strage di piazza Fontana, 12 dicembre 1969, sono usciti diversi libri ma quello che segnaliamo ha una sua peculiarità: i saggi che lo compongono sono scritti dai magistrati che si sono occupati non solo di piazza Fontana, bensì di tutte le altre stragi dell’eversione neofascista che si esaurisce con l’attentato alla stazione di Bologna, il 2 agosto 1980. Pietro Calogero, Claudio Nunziata, Giuliano Turone, Vito Zincani, solo per nominarne alcuni, ci danno il punto di vista giuridico sullo stragismo che vide coinvolti pezzi dello Stato che, in nome dell’anticomunismo, coprirono, occultarono, deviarono il corso della giustizia e della verità. Nonostante la vulgata dell’Italia dei misteri, i processi – questa è la tesi del libro – hanno comunque condannato gli esecutori materiali degli attentati. Certo non conosciamo ancora i mandanti e alcune indagini sono tuttora in corso, ma resta fermo che nonostante tutto la democrazia e la Costituzione, nata dalle ceneri della dittatura fascista, dette prove di resistenza e solidità.
Ventrone (a cura), L’Italia delle stragi. Le trame eversive nella ricostruzione dei magistrati protagonisti delle inchieste (1969-1980), Donzelli, Roma 2019
Un classico della poesia mondiale come l’Antologia di Spoon River non ha bisogno di presentazione. Come non ne ha Fernanda Pivano, la traduttrice che per decenni è stata il nostro ponte con certa letteratura americana e che ce l’ha fatta conoscere negli anni 40 (con qualche aiuto di Cesare Pavese). Feltrinelli nel 2018 ha stampato la nuova versione di Enrico Terrinoni, anglista e già traduttore dell’Ulisse di Joyce. Visto che siamo a 150 anni dalla nascita dell’autore, vale la pena segnalarla. In fondo, ognuno di noi a uno Spoon River personale, un cimitero di ricordi, di uomini e donne che non ci sono più, forse da qui il fascino perenne di questo libro: andati tutti sulla collina, chi morto per febbre, chi ucciso per una rissa, chi per semplice legge naturale: «All, all are sleeping on the hill (tutti, tutti dormono sulla collina)».
Lee Masters, Antologia di Spoon River, Feltrinelli, Milano 2018
Non ci rendiamo conto davvero, se non dopo la lettura di questo splendido libro, di quanto il mito dell’Italia e del viaggio italiano abbiano avuto un fulgore senza precedenti nella coscienza degli scrittori russi dell’800 e dei russi mediamente colti, in generale. Apparso per la prima volta tra il 1911 e il 1912, il libro di Pavel Muratov (1881-1950), scrittore e viaggiatore, adesso è disponibile anche al lettore italiano ed è quasi un atto di venerazione nei confronti dell’Italia e della sua cultura, soprattutto figurativa. Puskin, Gogol, Herzen, e decine di scrittori e viaggiatori russi hanno scritto centinaia di pagine sull’Italia. Gogol, che soggiornò a Roma diverse volte tra il 1837 e il 1847, scriveva: «Oh Roma, oh Roma! Quale mano mi strapperà via qui!».
Muratov, Immagini dell’Italia, Adelphi, Milano 2019
Di Carlo Dionisotti (1908-1998), austero e grande storico e filologo della letteratura vicinissimo al Partito d’Azione, è bene leggere questa raccolta di scritti per comprenderne il pensiero di umanista al cospetto della storia e dello sfascio di una nazione. Basterebbero queste righe scritte nel 1944, dopo l’uccisione di Giovanni Gentile, per rendere irresistibile e doverosa la lettura integrale del libro: «Il fascismo porta la responsabilità di aver negato nel nostro secolo, entro o contro la civiltà moderna, il diritto di vivere a uomini avversi o anche solo diversi. Pertanto chi sta con il fascismo condivide, chiunque esso sia, quella responsabilità e quel destino di violenza e di sangue che ne consegue. Questo Gentile doveva sapere».
Dionisotti, Scritti sul fascismo e sulla Resistenza, Einaudi, Torino 2008
Pubblicato venerdì 20 Dicembre 2019
Stampato il 28/05/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/bottoni/bottoni-n-9/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
A metà tra gioco e test, un esperimento rivela che le tentazioni nostalgiche preoccupano anche i software capaci di riprodurre facoltà umane quali ragionamento, apprendimento e creatività. Addirittura gli algortimi di uno dei programmi si sono rifiutati di redigere il manifesto politico per un nuovo movimento italiano di estrema destra
A Napoli, il 5 maggio del ’38, viene messa in scena un’adunata oceanica, strutturata secondo le modalità della spettacolarizzazione dei totalitarismi. Un rito di massa per magnificare la città del Vesuvio quale naturale trampolino di lancio del neonato impero fascista, proteso a trasformare il Mediterraneo in un Mare nostrum
L’Opera Nazionale Dopolavoro. Come il fascismo totalizzò, parola di conio mussoliniano, anche il tempo libero. Fin dagli esordi il regime offrì gite, manifestazioni sportive e visite culturali soprattutto alle fasce più povere della popolazione. Che si rivelarono ottime occasioni di controllo, capillare. Perché scopo dell’OND era esaltare la missione nazionale di un nuovo tipo d’uomo, destinato a guidare l’Italia a nuovi fasti imperiali. Sappiamo come finì
Questo sito utilizza cookie per offrirti un’esperienza di navigazione ottimizzata. Scrollando, cliccando su un qualsiasi elemento della pagina, o chiudendo questo banner acconsenti all’uso dei cookie. Consulta la nostra cookie policy per saperne di più sui cookies e come negare il consenso all’utilizzo. OKLeggi informazioni sui cookie
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.