Ottavio Terranova, dirigente nazionale e regionale dell’Anpi, non è nuovo al cimento letterario. Pubblichiamo una sua breve e attualissima poesia in dialetto siciliano. Parla di una donna e parla una donna: “Fimmina sugnu”. In pochi, scolpiti versi, la volontà di emancipazione e l’urgenza di cambiare la società.
FIMMINA SUGNU E A FIMMINA
VOGGHIU FARI,
FIMMINA SUGNU, NUN SULU
PI FIGGHIARI,
ORA TU, PARRA CU MIA,
FRENA LA TO LINGUA,
FRENA LI TO MANU, PARRA
CU MIA, SULU CHIANU, CHIANU,
PARRA CU MIA E APRI LU TO
CORI, PARRA CU MIA, NUN SULU
DU TO AMURI,
FIMMINA SUGNU E A FIMMINA
VOGGHIU FARI, FIMMINA SUGNU
NUN SULU PI FIGGHIARI,
VOGGHIU CU TIA CANCIAARI
CHISTA SOCIETA’,
VOGGHIU PURU IU GIUSTIZIA
RISPETTU E PARITA’
FIMMINA SUGNU E A FIMMINA
VOGGHIU FARI
NUN SULU PI FIGGHIARI
Ottavio Terranova, coordinatore Anpi in Sicilia e membro del Comitato nazionale Anpi
Portella della Ginestra (Palermo), contadini e braccianti, donne e uomini con le famiglie alla manifestazione del 1° maggio 1947
C’erano tantissime donne quella mattina del 1° maggio 1947 alla manifestazione di Portella della Ginestra. Due di loro persero la vita nella strage: Margherita Clesceri, 47 anni; e la piccola Vincenzina La Fata di appena 8 anni. Altre donne furono ferite, tra loro Cristina La Rocca (nella foto di Fausto Giaccone, 1977, con la madre Antonia). Da http://www.donneierioggiedomani.it/5328/La-strage-di-Portella-della-Ginestra-(Palermo)-1%C2%B0-maggio-1947)
Ottavio Terranova, dirigente nazionale e regionale Anpi, in passato ha realizzato numerosi documentari storici e di impegno. Tra questi “Il Sasso di Barbato”, attraverso le testimonianze dei protagonisti del tempo, foto e immagini di repertorio, ricostruisce la strage di Portella della Ginestra; le responsabilità della banda Giuliano e i rapporti con la mafia, la politica e le istituzioni. I lavori realizzati da Terranova fanno parte del patrimonio dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio, Aamod
Pubblicato mercoledì 29 Aprile 2020
Stampato il 12/07/2025 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/fimmina-sugnu/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Il regista Daniele Segre racconta com’è nata l’idea: un viaggio che passa per i GDD, sui quali si è svolto a Torino un convegno nazionale dell’ANPI, e narra una lotta per l’emancipazione femminile che continua anche oggi
La difficile vita di Ada Prospero Gobetti, vedova di Piero, assassinato dai fascisti. L’impegno combattente del suo unico figlio diciottenne. L’attesa di una svolta nella condizione della donna grazie alla Resistenza
Un video della Sezione Anpi Presila (CS) “E. Zumpano” per contribuire alla Staffetta partigiana, per ripartire dal sogno di Ventotene, per continuare a essere dalla parte giusta della storia
Non è vero che non possiamo fare niente, a volte bastano anche piccole iniziative. Dopo la raccolta fondi promossa mesi fa dall’associazione dei partigiani a livello nazionale, l’esposizione siciliana ha voluto essere sia un gesto umanitario sia un atto di denuncia verso l’inerzia delle istituzioni europee e la diplomazia occidentale, dando voce a un sentimento di indignazione e dolore condiviso da molti. L’ottimo risultato grazie alla generosità e all’impegno di numerosi protagonisti: i pittori, scultori e fotografi che hanno donato le loro opere, i soci della Galleria Spazioquattro che hanno messo a disposizione locali, esperienza e professionalità, e chi ha versato il proprio contributo solidale
In tantissimi, nonostante il caldo, in memoria della rivolta che sessantacinque anni fa impedì il congresso Msi e fece cadere il governo Tambroni. In corteo con Anpi e Cgil anche la sindaca Salis: “le destre-destre avanzano nel mondo portando avanti un’ideologia che pensavamo fosse sepolta, invece no”. Bisca, presidente provinciale dei partigiani: “in quel partito c’erano persone che tramavano un colpo di stato come in Grecia, e non dimentichiamo i deportati dai nazifascisti, tra loro anche mio nonno”. Landini: “oggi come allora rimettere al centro le persone, il lavoro, la Costituzione, ripartendo dai giovani”
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