Vermi di Rouge

Vermi di Rouge e il murale “1945, c’erano le cascine, i partigiani e il fascismo. Le cascine e i partigiani ci sono ancora… e ancora”

Autore milanese, Vermi di Rouge, da circa 20 anni crea fumetti, murales, installazioni, attraverso un progetto satirico a cavallo tra arte e politica. Descrive con ironia le derive della nostra società da un punto di vista volutamente di parte. L’autore ha all’attivo diverse pubblicazioni e autoproduzioni che affrontano temi principalmente di carattere politico e sociale come la difesa dei diritti umani, il lavoro, l’immigrazione, la causa del popolo curdo, la questione palestinese, e l’antifascismo. Parte del ricavato dei suoi lavori è stato devoluto ad alcuni progetti, tra i quali la ricostruzione di una scuola nella Striscia di Gaza e un asilo nella città di Kobane. Ha dipinto principalmente nell’area milanese, ma anche in diverse città d’Italia e all’estero (Senegal, Polonia, Kurdistan). Le sue vignette compaiono sulle sue pagine social ma non di rado anche sui muri, in occasione di progetti realizzati nei quartieri con il sostegno delle amministrazioni locali e di ANPI.

Il murale “1945, c’erano le cascine, i partigiani e il fascismo. Le cascine e i partigiani ci sono ancora… e ancora” è stato realizzato il 22 aprile 2017 in occasione della Festa di Liberazione di quell’anno su richiesta e impegno della sezione ANPI di Arconate.

Il soggetto è abbastanza chiaro. Attraverso un gioco di parole, si voleva (e si vuole) ricordare la presenza nel ’45 in quei luoghi di tre cose: il fascismo, la Resistenza e le cascine. Cascine che rappresentavano, e ancora in parte ricordano, la vocazione agricola di un territorio che fa parte della pianura Padana, a cavallo tra il fiume Ticino e la città di Milano.

Il murale è stato deturpato prima dell’inaugurazione

La cascina dipinta ricorda le tipiche cascine lombarde, ma, in particolare (seppur non in modo esplicito) la cascina Leopoldina di Cuggiono, situata a qualche chilometro da lì, che ai tempi fungeva da quartier generale della brigata partigiana che operava in zona.

Il gioco di parole afferma che le cascine e gli eredi di quei partigiani, cioè tutti coloro che portano avanti i valori dell’antifascismo, ci sono ancora e il fascismo, invece, è stato sconfitto. Il dipinto però, come altre volte è capitato alle opere murali di questo autore, è stato imbrattato nella notte prima dell’inaugurazione con una scritta inneggiante al duce.

Il secondo attacco

L’opera è stata comunque inaugurata durante il corteo del 25 Aprile di quell’anno e ripristinata dall’autore pochi giorni dopo. Però l’autore ha deciso, durante la sistemazione, di porre una piccola aggiunta. “I partigiani e le cascine ci sono ancora …e ancora”. A ribadire che l’antifascismo non si fa spaventare da qualche nostalgico fuori tempo massimo.

A distanza di qualche mese, e sempre con il favore della notte, il dipinto è stato deturpato nuovamente con altre scritte sempre inneggianti al fascismo e, ancora una volta, l’autore ha sistemato il dipinto per non darla vinta a quei pochi, ma purtroppo ancora presenti, fascistelli di zona. Vermi di Rouge è su www.vermidirouge.com e su Instagram: @vermidirouge