THE MARTIAN
THE MARTIAN – Sceneggiatura: Drew Goddard. Con Matt Damon, Jessica Chastain, Kate Mara, Kristen Wiig, Sebastian Stan, Michael Peña, Sean Bean, Mackenzie Davis, Chiwetel Ejiofor, Donald Glover, Jeff Daniels, Aksel Hennie

Sì, si possono coltivare le patate su Marte. Sopravvissuto (The Martian) è l’ultimo film di Ridley Scott (Alien e Blade Runner, tanto per capirci). Un gruppo di astronauti recatosi per conto della Nasa in missione sul Pianeta Rosso deve ripartire immediatamente a causa di una tempesta di vento e sabbia che mette in discussione la stabilità dell’astronave; l’urgenza della fuga è tale da abbandonare l’astronauta Mark Watney (interpretato da Matt Damon), disperso e creduto morto. Invece, pur ferito, Mark sopravvive, ma non può comunicare né con la base terrestre né con l’astronave decollata. Di conseguenza ingaggia una durissima lotta per la sopravvivenza, anche alla luce di una sia pur remota possibilità di recupero dopo quattro anni da parte di una nuova missione. Tempo dopo sulla Terra si rendono conto che Mark è sopravvissuto e avviano fra mille difficoltà una frettolosa missione di soccorso che abortisce. Dopo una serie di colpi di teatro (una improbabile collaborazione con i cinesi, una trovata geniale di un giovane “astrodinamico”) ed altrettante disavventure del “sopravvissuto” (un’esplosione distrugge la serra in cui ha dato vita ad una promettente coltivazione di patate, unica possibilità di alimentazione sul lungo periodo, il peso eccessivo del modulo in precedenza predisposto nel cratere Schiaparelli, modulo tramite cui Mark potrebbe decollare per raggiungere immediatamente fuori orbita l’astronave di soccorso, lo costringe a estremi “alleggerimenti”), il Nostro riesce rocambolescamente a decollare ed in modo ancor più avventuroso a salvarsi, riuscendo a raggiungere i suoi salvatori, e cioè la stessa missione che lo aveva abbandonato e che, informata molto tempo dopo della sopravvivenza del compagno, innesta la retromarcia interplanetaria e ritorna nei pressi di Marte.

La locandina del film
La locandina del film

Ulisse siderale e Robinson Crusoe galattico, Damon è protagonista di un’interpretazione magistrale, come peraltro – a dire il vero – gli altri interpreti principali. La storia si muove nel solco della migliore fantascienza, non concedendo nulla all’improbabilità o all’impossibilità: niente mostri, macchinari stravaganti, robot cattivissimi, superomismi ed altra paccottiglia. Insomma, in breve, niente Guerre Stellari. Viceversa, appare una visione scientista della vita, ove però in ultima analisi è la persona a decidere, scegliere, agire e quindi a costruire il suo destino. Paradossalmente pur svolgendosi su Marte, il film mantiene i piedi per terra per cui, nonostante narri una situazione-limite, conserva una gradevole e seducente credibilità; il suo essere (quasi sempre) verosimile cattura lo spettatore, grazie anche ad una fotografia e una scenografia di straordinaria bellezza. Meno probabile, a dirla tutta, è il “buonismo” sulla Terra nello spasmodico tentativo di salvare l’astronauta americano, un afflato umanitario che accomunerebbe il Dipartimento di Stato al governo della Repubblica Popolare Cinese. Naturalmente il film è americanocentrico e, per altro aspetto, celebra il self made men persino su Marte. Non si può dire che gli americani pecchino per difetto in autostima. Non sempre gradevole il turpiloquio non tanto nel “parlar da solo” del protagonista, quanto nei pur concitati consessi di scienziati e tecnici della Nasa. Ma forse in America si usa proprio così. Paese che vai…

In conclusione è un bel film di fantascienza, con una tensione positiva e senza cadute, all’altezza delle cose migliori del regista (per capirci, non è Prometheus), e contiene dei cammei, alcune scene davvero cult (il complicato, emozionante e musicale salvataggio del protagonista fra le braccia della comandante dell’astronave nel freddo buio dello spazio, le “nuotate” degli astronauti in assenza di gravità nella nave della salvezza).

Infine – e non è poco – una delle tante morali possibili: una patata salva la vita.