Di quella bambina mi erano rimasti impressi gli occhi grandi, l’emozione nel trovarsi al cospetto di una scrittrice, Isabella Bossi Fedrigotti, che presentava a Gussago, in provincia di Brescia, il suo libro La valigia del signor Budischowsky, per lei un oggetto magico. In quel momento gli altri partecipanti all’evento, del quale ero il moderatore, stavano pregustando la cena che ne sarebbe seguita.
Quella bambina me la sono ritrovata, dopo 18 anni, al teatro romano di Brescia ma questa volta era lei al centro del palco, a regalare emozioni e a scacciare i fantasmi del covid, con la sua voce profonda e potente. Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, l’ha celebrata su Instagram con una foto che faceva risaltare il bellissimo abito di colore rosso e la presenza scenica. Il soprano Claudia Muschio, 26 anni compiuti lo scorso 15 luglio, è ora una giovane promessa della lirica, in forza alla Staatsoper di Stoccarda, parte di un complesso teatrale tra i più prestigiosi in Europa (comprendente opera, balletto e prosa) e con il più alto numero di dipendenti del mondo. Dal settembre dello scorso anno Claudia Muschio è membro dell’Ensemble, dove ha interpretato i ruoli di Zerlina (Don Giovanni) e Le Feu e La princesse (L’Enfant e le sortilèges). In dirittura d’arrivo l’interpretazione di Susanna (Le nozze di Figaro) e di Morgana (Alcina).
Un cursus honorum senza dubbio promettente per ben più ambiziosi traguardi, a cominciare dai titoli di studio: il diploma in canto con lode e menzione d’onore conseguito nel 2016 al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia e, due anni dopo e con analogo punteggio, il diploma accademico di II livello al Conservatorio Girolamo Frescobaldi di Ferrara. Tra i due traguardi scolastici il ruolo di Pamina, la giovane principessa che arde d’amore per Tamino, nel Die Zauberflöte, il titolo originale in tedesco del capolavoro mozartiano Il flauto magico, in un allestimento per le scuole rappresentato nei teatri San Carlo di Napoli, l’Argentina di Roma, il Mario del Monaco di Treviso e il Romano di Ostia Antica. A seguire, al teatro comunale di Modena, ha interpretato Rosina, la protagonista femminile de Il barbiere di Siviglia, capolavoro di Gioachino Rossini. Nel 2018 è stata ammessa alla prestigiosa Accademia rossiniana Alberto Zedda, un punto di incontro obbligato tra i professionisti dello spettacolo e gli studiosi che amano il compositore pesarese, interpretandone le opere. E, in un autentico crescendo rossiniano, in quello stesso anno ha debuttato nel ruolo di Contessa di Folleville ne Il Viaggio a Reims al Teatro Rossini di Pesaro, durante il Rossini Opera Festival. Ha preso parte alla produzione de L’ape Musicale di Lorenzo Da Ponte al teatro Lirico di Cagliari, nel ruolo della prima donna Lucinda diretta dal maestro Donato Renzetti, e si è esibita in un recital rossiniano, all’Opera di Marsiglia, in rappresentanza di tutta l’Accademia Rossiniana. A marzo del 2019 ha debuttato nel ruolo di Fanny ne La cambiale di matrimonio, al Rossini di Pesaro, per il Rossini Opera Festival. Poi nel maggio ha preso parte alla ripresa dello stesso allestimento al Teatro Lirico di Cagliari e ha debuttato anche nel ruolo di Serafina ne Il Campanello di Gaetano Donizetti. Ad agosto 2019 eccola nel ruolo di Rosalia ne L’equivoco stravagante diretta dal maestro Carlo Rizzi, nella stagione del Rossini Opera Festival, durante il quale si è esibita nel concerto Gala ROF XL al fianco di artisti quali Juan Diego Flórez, Angela Meade, Lawrence Brownlee e Michele Pertusi. Ad agosto 2020, dopo lo stop dettato dalla pandemia, si è esibita nel ruolo della Contessa di Folleville ne Il Viaggio a Reims per il ROF e in un recital solistico con il M. Giulio Zappa presso il Museo Rossini di Pesaro. A giugno 2021 è Adina ne L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, al Teatro Carlo Felice di Genova sotto la direzione artistica di Francesco Meli. Un lungo viaggio tra i più prestigiosi teatri, non solo italiani, e le opere liriche più gettonate, con ruoli ed esibizioni che hanno messo d’accordo addetti ai lavori e pubblico, non dimenticando i suoi primi tifosi, il papà Pino, la mamma Cristina e il fratello Luca.
Il fatto che alla Staatsoper di Stoccarda, Claudia Muschio sia l’unica italiana la dice lunga sulle capacità artistiche, non disgiunte dai sacrifici e dalla determinazione. Per andare lontano e avere una lunga carriera, come i migliori atleti, bisogna affinare le tecniche e curare le corde vocali con attenzione maniacale al fine di proteggerle da ogni pericolo. Claudia ha espresso a più riprese il rammarico per la scarsa conoscenza dell’opera lirica da parte dei giovani, una situazione a suo parere accentuata dal ruolo straripante dei social, che trascurano l’imponente tradizione lirica italiana. Non è una situazione irreversibile sostiene, perché migliorabile con una nuova consapevolezza da parte dei teatri lirici, degli addetti ai lavori e della formazione scolastica, per adattare opere, storie e personaggi alle sensibilità musicale delle giovani generazioni. Lei stessa, per esempio all’età di 13 anni, si era avvicinata alla lirica grazie allo zio Piero, pianista di grande livello, e successivamente era stata notata dal suo professore di musica delle scuole medie.
Il sogno della giovane soprano è interpretare Violetta nella Traviata di Giuseppe Verdi, un personaggio che, riteniamo, le permetterebbe di mettere in campo vocalità e virtuosismi delle quali è dotata. Il personaggio di Violetta, ispirato alla storia vera di Alphonsine Rose Plessis, pseudonimo di Marie Duplessis (La Dama delle Camelie di Alexandre Dumas figlio), all’inizio fu considerato scandaloso dal pubblico. Al contrario era ante litteram per la grande modernità, anche perché calato in un contesto sociale contraddittorio e per tanti versi ipocrita nei confronti dell’universo femminile. E attuale, purtroppo, anche nei tempi che viviamo. Per aggiungere “delizia al cor” dell’artista Claudia Muschio, la location dovrebbe essere il Teatro Grande della città del tondino, che ama in maniera viscerale unitamente alla Puglia, regione originaria dei genitori. L’augurio alla giovane soprano Muschio, un combinato di timbro tagliente e di estensione vocale, è di riuscire a dare forma e sostanza ai suoi sogni, come quelli nascosti nella valigia del signor Budischowsky.
Silvio Masullo
Pubblicato sabato 13 Novembre 2021
Stampato il 07/10/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/un-talento-lirico-dai-grandi-occhi-aperti-sul-domani/