Prato “CittAperta” è il titolo del premio dedicato alla cultura migrante in Italia organizzato a Prato dall’Associazione 6 Settembre di Figline di Prato. Un premio che vuole esaltare il grande apporto dei migranti alla rinascita del nostro idioma. Una rivoluzione linguistica profonda. L’italiano torna ad essere lingua franca per persone di nazionalità diverse che l’arricchiscono con neologismi, essenziali per sviluppare la nostra lingua. Scrivere le loro idee, emozioni, sogni direttamente in italiano è un fatto importante che elimina traduzioni da altre lingue. E segna anche la costruzione, attraverso la cultura, di un ponte ideale che abbatte muri e frontiere.
La cultura, dunque, come antidoto contro razzismo e xenofobia ma, allo stesso tempo, veicolo di pace e arricchimento per l’intera società italiana. Il premio, alla sua prima edizione, si avvale di una giuria composta da letterati, giornalisti e personalità del mondo della solidarietà.
Il premio è suddiviso in tre sezioni (vedi: http://premioletterariopratocittaperta.weebly.com/). Due dedicate esclusivamente ai migranti, vale a dire Letteratura, con un apposito bando di partecipazione gratuita e Giornalismo. Mentre la terza, Diritti e solidarietà, è un riconoscimento a una personalità italiana che si è distinta nel corso della propria vita in questi campi. Il premio per il vincitore della sezione letteratura è del valore di 500 euro mentre per le due altre sezione il riconoscimento sarà un’opera artistica.
Il premio ha avuto fin da principio il sostegno attivo del Comune di Prato attraverso patrocinio e finanziamento. La cerimonia di premiazione si svolgerà il 12 marzo 2016 presso il municipio pratese.
Il CittAperta a Prato ha un significato importante. Questa è la città che in Italia ha, in percentuale, il maggior numero di stranieri in relazione al numero di cittadini. Un crogiuolo di etnie (ben 164) che coesistono fra di loro e nelle relazioni con i pratesi.
Il premio ha sede nella storica Casa del Popolo del Circolo “29 Martiri”, in onore dei 29 partigiani trucidati il 6 settembre del 1944 dai nazifascisti, a poche decine di metri dalla struttura e dal monumento che ne ricorda il sacrificio. La brigata Buricchi aveva fra le sue fila anche combattenti stranieri. Il premio vuole essere allora anche un omaggio a quegli stranieri che lottarono per aiutarci a riconquistare la libertà dal fascismo. Nella struttura è ospitato anche il Museo della Deportazione, il più rilevante della nostra regione e mèta di molte scolaresche durante tutto l’anno.
Quindi un premio che nasce con alle spalle una storia importante per la comunità pratese ma che ha la pretesa di parlare a tutta l’Italia. Il nostro obiettivo è farlo diventare un appuntamento fisso nell’agenda di chi opera attivamente per la costruzione di un Paese solidale, multietnico e capace di dare risposte concrete alle problematiche che il fenomeno migratorio pone. Un premio in cui la cultura assurga al ruolo di strumento per la costruzione di una società nella quale gli anticorpi contro il razzismo e la xenofobia possano essere sempre più numerosi e potenti.
Andrea Genovali, Comitato di Gestione “Premio Prato CittAperta”
Pubblicato venerdì 20 Novembre 2015
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