Lo sbarco in Normandia

4 giugno – Gli Alleati a Roma. Mussolini, che avrebbe voluto vedere la Capitale difesa strada per strada, decreta 3 giorni di lutto nella Rsi.

6 giugno – Gli Alleati sbarcano in Normandia. Entro I’11 settembre raggiungeranno la frontiera tedesca e avranno liberato, oltre alla Francia, il Belgio e il Lussemburgo. Il 9 scattano i sovietici e si porteranno, nello stesso periodo, ai confini della Prussia orientale e dell’Ungheria, in Finlandia, Polonia e Romania. I tedeschi dovranno lasciare la Bulgaria ed evacuare la Grecia. Per tutta l’estate duri combattimenti e grandi vittorie partigiane in Jugoslavia e Albania. Nel Pacifico, sbarco americano alle isole Marianne (15/6) e loro conquista; sconfitta giapponese nella battaglia del Mare delle Filippine (19/6).

9 giugno – II Corpo Italiano di Liberazione, da giorni all’offensiva, entra a Chieti. Successivamente libererà, spesso col contributo dei patrioti locali, Sulmona, Teramo, Ascoli Piceno, Macerata, lesi, Cagli e Urbino. A San Gimignano (Siena) i partigiani liberano dal carcere 96 prigionieri alleati e detenuti politici. A Milano si costituisce il Comando generale del Corpo Volontari della Libertà (CVL).

10 giugno – II Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) assume le funzioni di comitato centrale di Liberazione Nazionale (LN) per il territorio occupato. Tra le prime disposizioni: l’ordine agli agricoltori di salvare il raccolto del grano dalle razzie tedesche. A Roma, l’on. Bonomi è incaricato di formare un governo di unità nazionale in seguito alle dimissioni del governo Badoglio. Liberazione della Valsesia in Piemonte. In Emilia scendono in sciopero braccianti e mondine, fino alla fine del mese.

13 giugno – Cominciano i rastrellamenti tedeschi in Toscana, accompagnati da gravi eccidi, per «ripulire» le retrovie. Nonostante i massacri, la Resistenza non sarà piegata.

15 giugno – Divulgazione dell’appello del CLNAI in vista della prossima insurrezione nazionale, che dovrebbe coincidere con lo sfondamento della «linea gotica». I partigiani liberano Terni. I GAP di Belluno traggono dalle carceri 76 patrioti. I partigiani del parmense, all’offensiva, ampliano le «zone libere» del loro Appennino.

16 giugno – L’Aquila liberata dai partigiani. In seguito alla chiamata alle armi delle classi ’20, ’21 e ’26, la polizia fascista prevede «che grande sarà il numero di coloro… che si porteranno ad ingrossare le schiere dei banditi…».

18 giugno – I partigiani espugnano Montefiorino e costituiscono una «repubblica», dell’estensione di km² 1.200. Essa si raccorda al territorio liberato dai patrioti reggiani all’inizio di giugno. Da questo momento sino ad agosto, gli Appennini, da Forlì a Piacenza, sono interamente controllati dai partigiani.

19 giugno – Liberazione di Perugia. Gli Alleati attaccano la linea difensiva tedesca, che si estende a est e a ovest del Trasimeno.

21 giugno – Mentre è in corso un grande sciopero degli operai torinesi contro il minacciato trasferimento dei macchinari in Germania, Mussolini decreta la pena di morte agli organizzatori delle astensioni dal lavoro. II CLNAI risponde che chi applicherà il decreto sarà punito secondo le norme indicate da Mussolini. Successivamente, un altro comunicato del CLNAI dichiara Kesselring criminale di guerra, in seguito alle stragi tedesche in Toscana. II feldmaresciallo replica con ulteriori inasprimenti delle sanzioni antipartigiane.

25 giugno – I tedeschi costretti a ritirarsi in Val Masino (Sondrio). A Massalombarda (Ravenna) scioperi e manifestazioni popolari inducono i fascisti a liberare decine di civili destinati alla deportazione in Germania.

26 giugno – I partigiani liberano Chiusi.

28 giugno – Graziani segnala al duce che la Rsi «controlla, e solo fino a un certo punto, la fascia piana a cavaliere del Po: tutto il resto è virtualmente in mano ai cosiddetti ribelli, che riscuotono il consenso di larghi strati della popolazione».

1° luglio – I partigiani liberano Camerino. I patrioti valdostani assumono dapprima il controllo della Valsavaranche, poi di Cogne.

3 luglio – Liberazione, di Siena.

5 luglio – A Fossano (Cuneo), i partigiani liberano dal carcere 75 detenuti politici. Comincia in Emilia la lotta per impedire la trebbiatura e, di conseguenza, la consegna agli ammassi del grano.

7 luglio – Si costituisce, nel piacentino, la «zona libera» di Bobbio. Nascono le contigue «repubbliche» delle valli d’Arda e Nure, e, in Liguria, di Torriglia.

13 luglio – I partigiani liberano Fermo. Manifestazioni di donne, contro la fame e la guerra, nel centro di Modena.

16 luglio – Liberazione di Arezzo.

17 luglio – I GAP liberano Giovanni Roveda dal carcere di Verona.

18 luglio – Liberazione di Ancona.

19 luglio – Liberazione di Livorno e dell’isola d’Elba. A riprova del morale dell’esercito di Salò, il presidio dell’isola va incontro ai “liberatori” con la banda in testa. II fatto provoca una crisi nei rapporti italo–tedeschi. Nella zona del medio Tagliamento, i partigiani friulani volgono in fuga forti contingenti tedeschi.

24 luglio – I partigiani piemontesi occupano l’aeroporto di Mondovì.

Fine luglio/agosto – Attacchi alle posizioni partigiane e alle «zone libere». Ma il movimento patriottico, pur subendo gravi perdite, non viene distrutto. Abili spostamenti consentono, quasi ovunque, alle brigate di sottrarsi alle manovre aggiranti dei nazifascisti.

9 agosto – A Bologna i partigiani della 7ª GAP liberano dalle carceri 340 detenuti politici.

11 agosto – I partigiani entrano a Firenze, mentre in Toscana continuano gli eccidi tedeschi. Di particolare gravità quello di Sant’Anna di Stazzema: 620 vittime. Fallisce il tentativo di sfondare le difese partigiane della Valle Locana (Piemonte), compiuto dalle «brigate nere» e dalla Decima Mas, che subiscono gravi perdite. Tra i feriti: Pavolini, segretario del Pfr, e Valerio Borghese, comandante della Decima.

19 agosto – Combattimenti nel cuneese e in Val d’Aosta, attacchi partigiani nel Novarese, nel Biellese e in Carnia, dove è in corso di costituzione la «zona libera orientale».

25 agosto – I partigiani piemontesi estendono il loro controllo su quasi tutto il Monferrato. I patrioti piacentini occupano l’importante centro strategico di Castell’Arquato.

28 agosto – Comincia la grande offensiva partigiana nell’alto novarese, che porterà alla Liberazione della Valdossola.

31 agosto – I partigiani occupano temporaneamente Fonteno (Bergamo). Tra giugno e agosto – secondo Kesselring – i partigiani hanno ucciso tredicimila tedeschi e ne hanno feriti altrettanti.

(da Patria Indipendente n. 12/13 del 1984)