Lavello non dimentica i figli della sua terra che hanno dato la vita per la libertà del Paese intero. Nella cittadina in provincia di Potenza, in occasione del 79° anniversario della morte del partigiano Mario Misciosci, l’Amministrazione comunale, le scuole, l’Anpi, Libera contro le mafie, l’Associazione nazionale Carabinieri, la Croce Rossa, altre realtà associative ed esponenti politici hanno commemorato il Caduto Medaglia d’Argento al Valor Militare. Sulla sua tomba gli studenti hanno eseguito l’inno nazionale, deposto fiori e intonato i canti della Resistenza.

Un momento della commemorazione a Lavello

Mario era nato a Lavello il 3 novembre 1922 da Francesco Antonio Miscioscia (18 febbraio 1875) e Maria Donata Corbo (31 agosto 1884), aderì al Cvl (Corpo Volontari della Libertà) e militò nel Distaccmento “S. Bonfante”, terza brigata “Ettore Bacigalupo”, che confluì nella “F. Cascione” della Brigata Garibaldi ligure, la stessa dove operò anche Italo Calvino. Si contraddistinse per le qualità umane e militari. Cadde il 20 gennaio 1945 combattendo con onore i nazifascisti a Ubaghetta-lmperia.

La tomba di Michele Mario Miscioscia a Lavello
Gli studenti leggono le testimoniaze

Così recita la motivazione della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria: «Ferito e immobilizzato al suolo, all’ufficiale fascista che gli proponeva le cure in cambio di informazioni disse: “Finitemi qui, vicino i miei Compagni, preferisco la morte al disonore di venire con voi”».

Il sindaco di Lavello, Antonio Carretta, durante la celebrazione

Durante la cerimonia a Lavello vi sono stati importanti momenti di riflessione e testimonianza per ribadire la difesa della Pace e della Costituzione, vero baluardo dei valori di libertà e degli ideali antifascisti. Hanno partecipato don Mauro Gallo, vicario del Vescovo, il Comprensivo statale e l’Istituto “Solimene”, le istituzioni rappresentate dal sindaco Antonio Carretta, e dalle assessore Garripoli, Muscio e Latorraca, oltre naturalmente all’Anpi.

La memoria costituisce uno strumento imprescindibile senza la quale i sacrifici di coloro che sono morti per la libertà sarebbe vano. Ecco perché un’azione condivisa con le scuole consente di alimentare quel tessuto storico e sociale che dobbiamo trasmettere alle future generazioni.

L’evento “Il fiore del partigiano”, in onore di Mario Miscioscia è rientrato a pieno titolo dunque nel calendario degli eventi definiti per la Settimana della Memoria nel Comune lucano.

Renata Bisceglia e Danilo Dichio, presidente Anpi Lavello “Mario Miscioscia”


Altri momenti della commemorazione nelle immagini in galleria: