Ferma condanna dell’invasione Russa dell’Ucraina: “atto di guerra”. Sabato mobilitazioni in tutta Italia e a Roma manifestazione nazionale, con decine di presidi fin da oggi: “l’Italia fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell’art. 11 della Costituzione, “no all’escalation militare come replica alle armi”
Per Anpi parlerà il presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo
Sulle chat i messaggi si rincorrono, lo sgomento è lo stesso dal nord al sud Italia: “per fortuna c’è l’Anpi” scrivono dalla Liguria, “un risveglio surreale questa mattina” rispondono dalla Lombardia, “non posso crederci” aggiungono dalla Puglia. Chi non trova le parole si affida agli emoticon delle bandiere e dei simboli della pace.
Bologna. Tra i promotori, l’AnpiI provinciale. Intervento conclusivo del vice presidente nazionale vicario Anpi, Carlo Ghezzi
L’Anpi nazionale ha convocato d’urgenza la Segreteria non appena si è appresa la notizia delle “operazioni speciali” intraprese dalla Russia contro l’Ucraina: le 6, orario del nostro fuso, quando non era ancora sorta l’alba nell’Europa di occidente.
Nettissima la presa di posizione: “La Segreteria nazionale dell’#ANPI condanna fermamente l’invasione dell’#Ucraina da parte della Federazione Russa”.
Danno nome ai fatti i partigiani: “È un atto di guerra che nega il principio dell’autodeterminazione dei popoli, fa precipitare l’Europa sull’orlo di un conflitto globale, impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare, porta lutti e devastazioni”.
Ma al peggio non c’è mai fine, lo sa bene chi ha ereditato il bagaglio di venti mesi di lotta contro l’occupazione nazifascista e il richiamo è altrettanto nitido e preciso: “La Segreteria Nazionale dell’ANPI auspica che non si avvii una ulteriore escalation militare come reazione all’invasione, che si lavori per l’immediato cessate il fuoco riaprendo un canale diplomatico”.
E ricorda il dettato fondamentale del nostro Paese: “che l’Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell’art. 11 della Costituzione”.
Perché, sì, la Resistenza è stata guerra ma per conquistare la pace, costata un prezzo altissimo.
Poi una sollecitazione che non fa sconti a nessuno, perché un conflitto bellico è il risultato delle responsabilità di tutte le grandi potenze del mondo, dunque: “l’Unione Europea, la Russia, gli Stati Uniti d’America e la Nato ripensino criticamente a una politica che negli ultimi 15 anni ha determinato crescenti tensioni e incomprensioni”.
Infine nelle poche, intense righe del comunicato la ripresa con forza di un appello diffuso già due giorni fa, “siamo a un passo dal baratro” sostenevano i partigiani e avevano ragione, chiedendo il ritorno di un grande movimento per la pace”.
Oggi a distanza di appena quarantotto ore quelle parole sembrano lontanissime nel tempo perché una guerra sconvolge ogni coordinata cronologica e spaziale. Con un’unica certezza, altra via non c’è.
Ribadiscono i partigiani lanciando una grande manifestazione nazionale: “La Segreteria Nazionale dell’Anpi fa appello alle forze sociali e politiche e a tutti i cittadini per una immediata e grande mobilitazione unitaria per il ritiro delle forze armate russe dall’Ucraina e per la pace, a cominciare dalla manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma sabato 26 febbraio”. L’appuntamento è alle ore 10,30 a piazza Santi Apostoli.
Scenderà in piazza il popolo antifascista e partigiano, e lo farà fin da subito in ogni territorio del Paese, grazie a donne e uomini che non dimenticano i sacrifici e le vite perdute per dare dignità e libertà ai popoli, le prime a frantumarsi in ogni teatro di crisi. Per questo la risposta può essere una sola; dare voce e forza alla pace.
Roma, 26 febbraio. Alla manifestazione nazionale per la pace, il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo
Roma, 26 febbraio
Milano, 24 febbraio
Cagliari, 26 febbraio. Le foto sono di Franco Scasseddu, Dietrich Steinmetz, Piero Carta
Cagliari, 26 febbraio
Cagliari 26 febbraio
Cagliari 26 febbraio
Siena, 26 febbraio
Siena, 26 febbraio
Siena, 26 febbraio
Siena, 26 febbraio
Ancona, 27 febbraio
Ancona, 27 febbraio
Ancona, 27 febbraio
Ancona, 27 febbraio
Ancona, 27 febbraio
Ancona, 27 febbraio
Ancona, 27 febbraio
Ancona, 27 febbraio
Firenze, presidio 26 febbraio
Firenze, 27 febbraio
Firenze, 27 febbraio
Firenze, 27 febbraio
Firenze, 27 febbraio
Colleferro (RM), 27 febbraio
Colleferro (RM), 27 febbraio
Colleferro (RM), 27 febbraio
Colleferro (RM), 27 febbraio
Vibo Valentia, 28 febbraio
Vibo Valentia, 28 febbraio
Vibo Valentia, 28 febbraio
Vibo Valentia, 28 febbraio
Vibo Valentia, 28 febbraio
Civitavecchia (RM), 1 marzo. Alla presenza di Vincenzo Calò della Segreteria nazionale Anpi e di S.E. Mons. Gianrico Ruzza, Vescovo della Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, e tanti giovani per la mobilitazione delle sezioni Anpi del territorio, Allumiere, Civitacecchia, Ladispoli-Cerveteri, S.Marinella e Tarquinia
Civitavecchia (RM), 1 marzo
Civitavecchia (RM), 1 marzo
Civitavecchia (RM), 1 marzo
Civitavecchia (RM), 1 marzo
Pubblicato giovedì 24 Febbraio 2022
Stampato il 26/09/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/alla-guerra-lanpi-risponde-con-il-coraggio-della-pace/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Il magnifico 7 ottobre della Marcia della Pace con Anpi, Cgil, Arci, Libera e tantissime altre associazioni. Una marea festosa di giovani e persone di ogni età
In gran parte rimossi nella coscienza nazionale i 48 luoghi d’internamento in Italia. I casi di Ferramonti e Campagna. Una narrazione riduttiva e monca per coprire le responsabilità del fascismo
Dietro i lager una realtà nazista complessa, stratificata, composta da una pluralità di elementi. La “concorrenza cooperativa” delle diverse parti del nazismo. Impostazione ideologica, fattori materiali, costrutti culturali e processi politici che portarono al genocidio degli ebrei. Lo stato di eccezione permanente
Al via il pagamento di 5.000 euro introdotto dal governo Meloni che un migrante dovrà sborsare per non essere trattenuto in un Cpr “per rimpatri veloci” durante la valutazione della richiesta di asilo. Un dazio per transitare nel territorio italiano, quasi quasi per essere “in vacanza”, come disse qualcuno anni fa sui confinati del fascismo, che andrà tra le voci in entrata del bilancio finanziario italiano
A colloquio con Mario Bonifacio, partigiano di 95 anni. Un ricordo lucidissimo dei momenti più drammatici seguiti all’armistizio e dei lunghi mesi della Resistenza affidato a un giovane che vuol capire. Un ragionamento che fa luce anche sul presente, sul ritorno della guerra e sulla necessità di costruire una pace vera attraverso il disarmo
Il racconto del colpo di Stato dell’11 settembre 1973 nelle parole della secondogenita del presidente cileno pronunciate a Cuba, in Plaza de la Revolución, davanti a una folla sterminata e al “líder máximo” Fidel Castro. Il giorno del golpe la giovane, incinta di otto mesi, volle essere comunque accanto al padre. Le ultime ore di un uomo che continuò a combattere con le armi in pugno fino alla morte
Nelle settimane successive, in una “nazione allo sbando”, mentre già gli “unni meccanizzati” colpivano con stragi e rappresaglie civili e militari sbandati, non pochi dei quali meridionali, da una coraggiosa disobbedienza di massa nacque la Resistenza. Al Sud come al Nord, le energie migliori decisero di riappropriarsi del loro destino, di battersi per la rinascita del Paese contro gli invasori nazisti e i loro complici fascisti
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