In questi giorni siamo tutti più consapevoli.
La morte di Giulio Regeni non è stata una disgrazia.
Da cinque anni la sua famiglia si batte perché verità e giustizia si incontrino.
Striscioni sono comparsi sui balconi, specialmente delle scuole e delle istituzioni. Gli affari con l’Egitto sono continuati. La magistratura italiana ha indagato e ha scoperto fatti terribili, siamo solo all’inizio.
Di recente il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla violazione dei diritti umani in Egitto, chiedendo anche l’immediata scarcerazione dello studente dell’università di Bologna, Patrick Zaky.
I partigiani viventi si sono rivolti, attraverso l’Anpi, al presidente del Consiglio.
La portata della vicenda è enorme. La scuola e l’università devono conoscere, riflettere. La vicenda di Giulio Regeni è nella storia del nostro tempo, ha a che fare con la democrazia.
Giulio Regeni è uno studente italiano ed europeo. Fa ricerca, in un Paese del Mediterraneo, per la sua università, Cambridge. In Egitto, luogo della sua ricerca, la sua vita è travolta da interessi oscuri, servizi segreti, violenze spaventose. Il diritto internazionale non vale più, la democrazia non lo difende, sulla scena internazionale vincono i regimi autoritari.
Gli studenti italiani devono sapere che Giulio Regeni è uno studente martire, come altri prima di lui: Jan Palach a Praga, gli studenti massacrati per le strade di Rangoon l’8 agosto 1988, gli studenti in Piazza Tienanmen nel 1989 a Pechino, Giacomo Ulivi fucilato nel 1944 a Modena, studente di Parma.
La scuola e la democrazia, ieri e oggi. L’università e la democrazia. La Resistenza, ieri e oggi, specialmente degli studenti. Questo si deve imparare nella scuola italiana.
Noi, 5 Luoghi di Memoria (Civico Museo della Risiera di San Sabba – monumento nazionale, Comitato Regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto, Fondazione Ex Campo di Fossoli, Istituto Alcide Cervi, Parco nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema), abbiamo preparato un Protocollo di Intesa con il ministero dell’Istruzione per lo studio nella scuola italiana della storia del 900. Aspettiamo la firma della ministra dell’Istruzione.
Casa Cervi preparerà per le scuole un laboratorio didattico perché si conosca la vita e la morte di Giulio Regeni, vittima della violenza che calpesta la democrazia e i diritti umani.
Gli studenti debbono conoscere il mondo di oggi, per cambiarlo.
Albertina Soliani, presidente Istituto Cervi, vicepresidente nazionale Anpi
Pubblicato mercoledì 23 Dicembre 2020
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