Il ministero della Pubblica istruzione, ribattezzato dal governo Meloni ministero dell’Istruzione e del Merito (Imagoeconomica, Carlo Carino)

Nel D.M. n. 35/2020, la Costituzione è definita un macrotema nell’insegnamento trasversale dell’Educazione civica. Ma, in pratica, su quali discipline si centra l’apprendimento di tale “macrotema”?

Sopra: fiction tv “Un professore 2”, con Alessandro Gassman; sotto: l’attore Silvio Orlando nella parte del professore nel film “La Scuola” di Daniele Luchetti (1995)

Il decreto citato con la sua proposta di trasversalità didattica ha introdotto nella pratica scolastica un elemento di vaghezza formativa che ha reso incerto il suo stesso obiettivo. Occorre, invece, che gli insegnanti partano da un approccio sistematico per comprendere quali possano essere i sostegni didattici alla formazione di una consapevole coscienza democratica.

2 Giugno 1946. Si vota per l’Assemblea Costituente e per il referendum Monarchia/Repubblica. La prima volta del voto delle donne italiane

La Costituzione è un fatto giuridico che istituisce uno Stato di diritto democratico; è un atto storico da cui nasce la Repubblica e, affinché possa parlare a tutti, è un testo perfetto per la chiarezza e la comprensibilità della lingua. Può essere dunque una lettura esemplare per l’insegnamento dell’italiano. Come fonte storiografica è il documento primario di un evento storico, e un oggetto di studio sulle diverse relazioni tra gli uomini nel tempo. Come fatto giuridico è la base dell’insegnamento del diritto, là dove esiste questa materia, e negli altri tipi di scuola può essere fondante per la legalità democratica. Senza un approccio significativo alla Carta l’Educazione civica diventa un vago appello a valori indefiniti.

Perché insegnare la Costituzione?
Perché è la base di un mondo in cui i ragazzi dovrebbero orientarsi per non essere presi alla sprovvista dal futuro. È troppo difficile? Ma anche la nostra lingua è vasta, varia, complicata, ed è forse questo un motivo per evitarne l’insegnamento?

Quale pratica didattica è più opportuna in ogni fase dell’istruzione?
La Carta è un punto di partenza fondamentale in tutti gli ordini di una scuola intesa come paradigma del vivere associati e, con una didattica calibrata sulle diverse età degli allievi, si possono individuare i cardini che sorreggono la struttura costituzionale in tutte le discipline. È possibile, per dare solo un esempio, anche un’accessibile lettura logico-matematica della Carta (unità, eguaglianza, maggioranza, e altri concetti matematici di base che possono arricchire la lettura e la comprensione del testo).

Gli approcci progettuali possono essere la multidisciplinarità che, pur nella distinzione di metodi, tempi e contenuti delle materie scolastiche, fa riferimento alle basi della civiltà comune; l’interdisciplinarità, che richiede la collaborazione sistematica e coordinata dei docenti sui diritti e i doveri democratici; la transdisciplinarità, che prevede un esplicito, deciso obiettivo di formazione su cui convergano tutti i necessari strumenti didattici per cogliere il significato e il senso profondo della Costituzione.

Parlando di storia, i nostri ragazzi vivono sempre più nel presente: quale rapporto possono stabilire con il passato?
Bloch nel 1941 in “Apologia della storia” scrisse: «L’incomprensione del presente nasce fatalmente dall’ignoranza del passato. Forse però non è meno vano affaticarsi a comprendere il passato, ove nulla si sappia del presente». Conoscere il passato non basta. Come un filtro, la Costituzione serve a leggere l’attuale realtà di un mondo lacerato, sconvolto dalla velocità stessa delle sue trasformazioni.

In Italia esistono uno Stato e un antistato del malaffare; l’affermarsi degli egoismi individuali sul terreno dei diritti e dei doveri in molti ha frantumato l’idea della solidarietà civile secondo generi, provenienza territoriale, cultura, status sociale, condizioni e aspettative per la vita, mentre la memoria e la storia sono diventati terreni di caccia per riproporre antiche razzie. Sono alcuni degli squilibri che investono i cardini dell’assetto costituzionale, le formazioni politiche, la giustizia, la legalità, la libertà d’informazione, che minacciano lo spazio civico dei cittadini e la stessa struttura  parlamentare della Repubblica mentre un concetto esclusivo di sovranità nazionale compromette  i legami fondanti dell’Europa.

(Imagoeconomica, Clemente Marmorino)

Di fronte a tutto ciò la Costituzione, nata dalle diverse culture storiche, giuridiche, politiche che confluirono nell’antifascismo, prospetta una scala di valori fondamentali in un progetto positivo di Stato, e di vita, che ancora chiede di essere attuato in molte parti, che in altre vacilla, mentre sulle sue basi democratiche si può ancora costruire il futuro.

Questo significa trasmettere a scuola il senso della Carta Costituzionale.

Aurora Delmonaco, storica, componente Formazione Anpi nazionale