A Fermo è stato un 25 aprile di solenne «umanità del rifiuto al nazifascismo». Nel territorio marchigiano, a rendere più effervescenti le già partecipate celebrazioni per la Liberazione si è aggiunta la cerimonia di consegna della Medaglia d’Oro al Merito Civile conferita alla Provincia di Fermo. Un’onorificenza molto attesa. La richiesta, dato l’impegno riconosciuto e durante la Resistenza, era stata avviata già nel 2009 ma si era poi arenata finché l’Anpi locale non ha rimesso in moto il procedimento.

Durante le celebrazioni per il 78° della Liberazione, quindi, davanti ai sindaci e alle istituzioni provinciali, alla cittadinanza e alle associazioni locali, il prefetto Michele Rocchegiani ha insignito il Gonfalone della Provincia della prestigiosa decorazione attribuita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 12 luglio 2022.

«È stato un fortissimo messaggio simbolico – dice soddisfatto il presidente provinciale dell’Anpi Fermo, Paolo Scipioni – da due punti di vista: il primo è che è arrivata paradossalmente mentre in Italia c’è un assurdo dibattito su cosa sia stata la Resistenza, il secondo è perché non è una medaglia al valor militare, che premia singoli fatti di lotta, ma al merito civile».

Continua Scipioni: «Vuole dire – che è stata un’intera “umanità del rifiuto al nazifascismo” a essere riconosciuta; contadini, pescatori, semplici cittadini che hanno nascosto un ebreo, un partigiano, un prigioniero salvandoli la vita e che hanno voluto dare il loro contributo con ogni mezzo alla lotta di Liberazione».

La motivazione della massima onorificenza ha reso particolarmente fieri le cittadine e i cittadini fermani ed è stata accolta da un commovente e sentito canto di Bella Ciao degli astanti: “La mobilitazione di vari Comuni della Provincia e il fenomeno resistenziale di massa contribuirono ad allontanare l’esercito nazifascista. Esempio di solidarietà, di collaborazione e di virtù civiche”.

«Quella del Fermano è stata una resistenza aperta, frontale, globale, resistenza armata e non armata –- aggiunge Scipioni – sono queste vite ad aver predicato la Costituzione prima ancora che fosse realmente scritta. Questo ci rende orgogliosi portatori di questo testamento istituzionale e siamo risoluti nel portarlo avanti».

Le celebrazioni del 25 aprile sono infatti per l’Anpi di Fermo anche il giorno in cui dare visibilità al lavoro costante effettuato sul territorio. «Abbiamo un aumento di tessere continuo, in nome dell’antifascismo collaboriamo con tutte le associazioni della zona, tra le quali Emergency, Libera e i sindacati, alle attività della Casa della Memoria di Servigliano». Soprattutto a quelle realizzate con le scuole.

Alla vigilia della ricorrenza sono state premiate anche le classi che hanno partecipato al concorso, indetto come ogni anno dall’Anpi provinciale, intitolato ad Ada Natali, partigiana, insegnante e prima sindaco donna d’Italia, originaria di Massa Fermana. «Come premio gli alunni andranno in gita d’istruzione al Museo Casa Cervi di Reggio Emilia», illustra il presidente Scipioni.

Oltre al premio, durante la giornata è stata realizzata anche una mostra con i disegni dei bambini dell’asilo comunale ispirati alla poesia “La madre del Partigiano” di Gianni Rodari.

Fino all’esibizione degli alunni dell’Isc Betti di Fermo che hanno cantato “Ninna Nanna per Giovannino”, dedicato a Giovanni Protasi, il bambino di 6 anni vittima dell’eccidio nazifascista a Caldarette d’Ete nel 1944.

Il brano è stato scritto dallo stesso Paolo Scipioni: «Ho un gruppo – ammette ridendo –che non a caso si chiama “Battaglione Batà”, come il gruppo partigiano che si era formato dopo la fucilazione del tenente Mario Batà, organizzatore del movimento clandestino nella zona di Macerata».

Importanti anche i prossimi progetti: «Presto nascerà il Parco della Resistenza di Amandola e Montefortino dove si è sviluppata la Resistenza nel nostro territorio – spiega Scipioni – sarà il primo dei cinque parchi voluti dalla legge regionale e su cui Anpi Marche ha investito importanti risorse. Abbiamo lavorato con le scuole e con le associazioni, sarà un percorso multimediale ad anello a ridosso dei Monti Sibillini, camminando si troveranno anche dei QR-code per approfondire la storia della Resistenza».

«I tempi che corrono sono brutti ma noi riteniamo che la Costituzione antifascista non vada semplicemente difesa ma vada esaltata, vissuta, proclamata, letta, fatta girare e fatta vivere – conclude il presidente provinciale Anpi Paolo Scipioni –. Una Medaglia d’Oro dopo tanti decenni e con questo tipo di motivazione sembra oggi una cosa controcorrente, come se alla destra fosse sfuggita da un fianco. Ma è così, è andata bene».

Luciana Cimino