Due erano le scelte possibili: adeguarsi all’idea – piuttosto diffusa dalle nostre parti – secondo la quale in estate è meglio non fare iniziative, oppure con un po’ di coraggio andare avanti e fare quello che si ritiene giusto. Presentarsi a metà agosto nel caldo infernale, in una piazza solitamente adibita al divertimento, con un programma particolarmente impegnativo è stato certamente un azzardo riuscito. “ L’ANPI d’estate” è il titolo scelto per gli incontri organizzati dal Comitato Provinciale di Catanzaro. Una serata degna di essere raccontata, certamente è stata quella del 13 agosto, dedicata a “Immigrazione e Accoglienza” con tutti i suoi derivati di razzismo, xenofobia, intolleranza. Non è abituale né facile discutere di queste tematiche a Catanzaro; le rarissime volte che la politica (o qualche comitato) se ne è occupata sono state caratterizzate esclusivamente dalla richiesta di sgomberi e interventi militari. Per una associazione come l’ANPI era proprio difficile stare a guardare, rimanere indifferenti alla tragedia dei migranti, tanto più di fronte al susseguirsi di sbarchi sulle nostre coste. Inoltre la complessità e l’immensità del problema può spingere tante persone a credere che non ci sia nulla da fare; sembra che diventino inevitabili i morti, ineluttabili i respingimenti, normali le speculazioni politiche sulla pelle della povera gente. Era importante cominciare a discutere seriamente e pubblicamente. L’ANPI ha deciso di farlo in piazza a Catanzaro Lido, chiamando alcune tra le figure più importanti ed impegnate su questo versante.

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Don Giacomo Panizza, fondatore nel 1976 della Comunità “Progetto Sud”, comunità di gruppi autogestiti, di famiglie aperte e di servizi, iniziative di solidarietà, condivisione, accoglienza per soggetti svantaggiati. Sempre in prima linea in difesa dei più deboli. Un simbolo per tutte le battaglie di civiltà e di legalità. Una sua Comunità per minori e immigrati rimasti senza genitori, proprio l’11 agosto è stata oggetto di una ignobile assalto di fantomatici Comitati di quartiere a Lamezia Terme guidati ovviamente dai fascioleghisti sempre pronti alla lotta contro i deboli e i più poveri. Tutta la piazza insieme all’ANPI ha manifestato solidarietà e vicinanza a Don Giacomo, una figura cristallina un faro di civiltà.

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Giovanni Manoccio, già sindaco di Acquaformosa – primo comune deleghistizzato d’italia – attuale vicesindaco o meglio “Assessore all’accoglienza” come gli piace essere definito, da sempre impegnato sui temi dell’immigrazione, dell’accoglienza, dell’inclusione, nonché uno dei maggiori esperti sulla gestione dei Progetti Sprar. Anche quest’anno ha organizzato “Il Festival delle migrazioni” contro ogni forma di razzismo e di intolleranza. Il comune di Acquaformosa, borgo arbëreshë , del Pollino è diventato negli anni il simbolo dell’integrazione e dell’accoglienza.

Donatella Loprieno è ricercatrice al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria dove insegna Istituzioni di Diritto pubblico e Diritto dei migranti. Negli ultimi anni, ha volto la sua attenzione allo studio della detenzione amministrativa degli stranieri. Una serata intensa partecipata ed emozionata nella quale agli interventi specialistici sulle normative, sui costi, sui Cara e sugli Sprar, su richiedenti asilo, rifugiati, profughi, si sono aggiunti quelli di denuncia alle politiche razziste e incitamento all’odio di tanti esponenti di partito. A tutto ciò si sono aggiunte le storie di accoglienza di intere famiglie e di minori rimasti soli a dare il senso profondo della tragedia. Preziosa come al solito è stata la collaborazione della libreria Ubik e del libraio Nunzio Belcaro, ben disposto a sostenere le iniziative dell’ANPI fornendo tanti consigli di lettura per l’approfondimento dei temi trattati.