L’Aquila, uno scatto dalla campagna nazionale di tesseramento 2021 all’associazione dei partigiani

Nel fine settimana del 27 e 28 febbraio, nel pieno rispetto delle norme anticovid (mascherine, gel igienizzante e corretto distanziamento), al tavolo allestito ai Quattro Cantoni, nel cuore della città, tantissime ragazze e ragazzi, persone di ogni età e professione, coppie o intere famiglie sono venute a iscriversi all’Anpi.

Solo dopo aver raccolto i dati dei tesserati, ci siamo resi conto della cosa straordinaria che era successa: in appena quattro ore l’Anpi aquilana aveva raccolto 187 iscrizioni!

A L’Aquila tantissimi giovani hanno preso per la prima volta la tessera dell’associazione dei partigiani

Ma emozionante, ben oltre i numeri, è stato il clima che abbiamo trovato: l’entusiasmo di tanti giovani, la voglia di identificarsi con un progetto fatto di storia e di futuro, il coraggio di esporsi, la rabbia per le ingiustizie che accadono, la voglia – anzi, l’orgoglio – di schierarsi con l’antifascismo. Forse anche il bisogno di trovare nella nostra associazione una sponda affidabile e sicura in questo clima generale di incertezza e confusione dovuto alla pandemia ma non solo.

Tutto questo si è sentito, come un fiume in piena, in due bellissime giornate di sole (anche il meteo ha saputo dare il suo contributo!) e di gioia collettiva. Perché in questa situazione alienante di isolamento e incertezza, anche potersi ritrovare o salutare a distanza, rivedere per un istante persone amiche, incontrare gente nuova con cui avvertire un comune sentire di valori democratici, anche questa rarissima “normalità” ha avuto un effetto rigenerante e di fiducia.

A completare il quadro, ci sono stati i messaggi e le telefonate di chi si scusava per non poter essere venuto, si giustificava, chiedeva come recuperare l’occasione, quando potersi vedere per fare la tessera. Qualcuno dai paesi vicini ha chiesto di riceverla per posta e di pagarla con bonifico!

Una cosa mai vista.

Luigi Rotondi, tesserato Anpi di 91 anni

Ci teniamo a sottolineare come dei 187 iscritti e iscritte, in ben 104 si sono iscritti all’Anpi per la prima volta. Molte sono persone conosciute e già impegnate nel volontariato o nell’associazionismo, ma moltissimi altri erano ragazze “sconosciute”, ragazzi incrociati per la prima volta. Accanto a loro, gli ultranovantenni Gigetto Rotondi (90 anni), Edgardo Cappelletti Zirilli (93 anni) e Vittorio Agnelli (95 anni), a cui abbiamo consegnato la tessera, creando un ponte ideale tra generazioni.

In questo breve resoconto c’è qualcosa di più profondo da comprendere e analizzare ed è la ragione per cui l’Anpi riesce ad essere un punto di riferimento, a calamitare un bisogno di partecipazione e di identità, a offrire a tante persone il piacere e la soddisfazione di sentirsi parte di una comunità fondata sui principi costituzionali di democrazia, libertà, uguaglianza e antifascismo. Un’esigenza che travalica le appartenenze politiche e culturali e, anzi, le unifica nel bisogno di sentirsi utili agli altri, di affermare l’uguaglianza e la solidarietà senza timidezza o vergogna.

Con l’Anpi per “costruire il presente (e poi il futuro) ,ripartendo da radici solide e da valori fondanti”

È la voglia di sentirsi “maggioranza” – una maggioranza dal profilo limpido, coerente, generoso – in questo Paese in difficoltà e in questo frangente storico dai contorni indistinti.

Ecco, pensiamo che chi sceglie Anpi, e lo fa con fierezza, cerchi il modo per rimettere qualche punto fermo nella propria coscienza personale e nella vita collettiva, provi a costruire il presente (e poi il futuro) ripartendo da radici solide e da valori fondanti, come quelli della nostra Costituzione che pur avendo 73 anni resta giovanissima e attuale ancora adesso. In questo gesto c’è la voglia di non cedere alle rinunce, all’egoismo, all’indifferenza e magari c’è la possibilità di sentirsi – con quella tessera in tasca – un po’ più forti perché un po’ meno soli.

Non vogliamo cedere, però, alla retorica consolatoria, perché sappiamo che non basta avere una tessera, non bastano l’indignazione o un gesto di testimonianza per cambiare le cose.

Con l’Anpi all’Aquila “per la voglia di sentirsi ‘maggioranza’ – una maggioranza dal profilo limpido, coerente, generoso – in questo Paese in difficoltà e in questo frangente storico dai contorni indistinti”

Ci vuole molto, molto di più: ci vuole un impegno quotidiano di sentimenti e di scelte. Perché alle persone che stanno male, senza lavoro, senza prospettive, senza una vera libertà, afflitte da paure e angosce, non si può offrire solo la memoria gloriosa della Resistenza o la prospettiva astratta di chissà quale riscatto futuro. Alle persone in difficoltà vanno offerte idee giuste, risposte dignitose, occasioni collettive per conquistare diritti e doveri. In una parola, va offerta a tutti una speranza. E uno strumento di impegno civile e di lotta.

L’Anpi è una gloriosa associazione e farà sempre più la sua parte perché è contro la povertà e l’ingiustizia che si esprime oggi la nuova, moderna Resistenza. Ma solo se tanti altri sceglieranno questa missione e si uniranno in un impegno comune contro la disuguaglianza, l’esclusione e l’odio, solo così – come fecero le partigiane e i partigiani – la sfida del futuro potrà essere vinta.

Comitato provinciale Anpi L’Aquila