Si deve a una lungimirante intuizione di una donna, Dolores Abbiati, figura di spicco dell’antifascismo e della Resistenza bresciani, l’idea di costituire, all’interno dell’Anpi provinciale di Brescia, un gruppo di lavoro con il proposito di trasmettere ai più giovani la memoria storica della Resistenza attraverso la viva voce delle testimonianze dirette. Condividendo con altri partigiani della sua generazione, come Italo Nicoletto, Aldo Gamba, Lino Pedroni, Ermes Gatti, la preoccupazione per le insidie dell’oblio e dell’indifferenza, spinta dall’urgenza di consolidare i principi della nostra democrazia, Dolores aveva individuato nell’incontro e nel dialogo tra testimoni e studenti la modalità più propizia per affidare ai futuri cittadini, quasi in un passaggio di consegne, l’eredità ideale della lotta di Liberazione, depositata nella Costituzione, e per ribadire le ragioni, sempre valide e attuali, di quella scelta di libertà, da molti di loro operata in età giovanissima.

Dolores Abbiati con alcune giovani studentesse

Era la fine degli anni 80 e questo impegno di testimonianza rappresenta il nucleo originario di quella che sarebbe diventata, dieci anni più tardi, la Commissione scuola, immaginata fin dal principio quale segmento operativo autonomo all’interno dell’Anpi provinciale e da subito intitolata a Dolores Abbiati, prematuramente sottratta alla sua appassionata militanza.

L’apprezzamento di insegnanti e studenti ha indotto la Commissione, guidata nei suoi primi anni da Paolo Canipari, a fare degli incontri con i testimoni un cardine della sua progettazione, che è venuta nel tempo ampliandosi grazie all’ingresso di persone provenienti dal mondo della scuola, o comunque sensibili alla sua insostituibile funzione formativa.

Abbiamo continuato a garantire la nostra presenza nelle scuole, a rispondere ai loro inviti, ma abbiamo anche dovuto registrare con dispiacere il progressivo assottigliarsi di quel tenace drappello di testimoni che oggi conta ormai poche unità, ma che ha tracciato un solco indelebile nel quale continueremo a camminare.

Fare memoria, dunque, appassionare i giovani al racconto del passato per sollecitarne la curiosità e l’attenzione al presente, promuovere la formazione del pensiero critico e la conquista di una consapevole cittadinanza democratica, coerente con i principi costituzionali della convivenza civile e nella prospettiva di una responsabile progettazione del futuro. Questo è stato, fin dalle origini, e continua a essere, il nucleo valoriale del nostro lavoro e il nostro obiettivo più ambizioso.

Il professor Romano Colombini, “per 20 anni fulcro e sprone” della Commissione scuola dell’Anpi Brescia, scomparso nell’agosto 2020

Agli inizi dell’anno 2000 l’incarico di presidente della Commissione scuola è stato affidato al prof. Romano Colombini, che ne è stato per quasi 20 anni fulcro e sprone. Figura splendida del mondo della cultura e della storia della nostra città, ci ha lasciati nell’agosto di questo disgraziato anno, consegnandoci l’enorme responsabilità di proseguire il suo impegno. Della scelta dell’antifascismo, maturata da giovanissimo studente liceale, Colombini aveva conservato la convinzione e il fervore, ne aveva fatto un irrinunciabile principio ispiratore, trasferendo lo spirito di quella scelta giovanile in tutto ciò che ha fatto nel resto della vita, una vita dedicata allo studio e alla formazione dei giovani, prima come professore, poi come dirigente scolastico e, da ultimo, come straordinario testimone e presidente della Commissione scuola, incarico che l’ha coinvolto fino alle sue ultime ore.

Generazioni di studenti hanno beneficiato della sua azione educativa totalmente priva di autoritarismo, generazioni di insegnanti si sono formate seguendo i suoi corsi e studiando sui suoi libri, sperimentato le sue proposte innovative che hanno arricchito ed espanso i confini della didattica e del modo tradizionale di concepire la professione. Pur essendo molto presente in tutti i progetti e le attività che nel tempo hanno reso sempre più articolato il lavoro della Commissione scuola, Romano Colombini possedeva il dono raro di valorizzare e far crescere i suoi collaboratori, semplicemente delegando, fidandosi, credendo in loro.

Un momento della premiazione del Concorso scuole

Appena giunto alla presidenza della Commissione, Romano Colombini aveva rinnovato radicalmente il “Concorso“, un’iniziativa nata qualche anno prima e indirizzata a tutti gli ordini di scuole della città e della provincia. Cambiata l’intestazione, da “I giovani e la memoria” a “I giovani, la storia, la memoria, la cittadinanza”, arricchite le tracce tematiche con lo sguardo rivolto non solo al passato ma anche ad aspetti problematici della contemporaneità, alle tante minacce incombenti sui diritti umani e i valori democratici. Ampliate anche le tipologie testuali, sollecitato l’uso di linguaggi diversi, così come di nuove modalità di lavoro, con interesse particolare per i lavori collettivi, di gruppo, di classe e persino dell’intero Istituto.

La cerimonia pubblica della premiazione dei lavori degli studenti, che di tradizione prevede tre premi per ciascun ordine di scuola, si svolge d’abitudine nel mese di ottobre, all’inizio di un nuovo anno scolastico, e in quell’occasione viene presentato e distribuito il nuovo Bando per l’anno in corso.

Quello riferito al 2020-21, inviato, come sempre, a tutte le scuole della provincia per il tramite dell’Ufficio Scolastico Territoriale, è stato intitolato alla memoria del nostro presidente, prof. Romano Colombini.

Un momento della premiazione del Concorso scuole

Da oltre 15 anni, in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale di Brescia e con il patrocinio del Comune, dell’Associazione “Fiamme Verdi”, dell’Aned provinciale e del Cidi di Brescia, tra i mesi di marzo e aprile, la Commissione scuola organizza un convegno storico, rivolto agli istituti superiori della città, invitando relatori di valore e affrontando pagine significative della storia del 900, così come argomenti e tematiche di pressante attualità. Hanno risposto ai nostri inviti storici, sociologi, pedagogisti, giuristi di chiara fama, quali Mimmo Franzinelli, Sergio Bologna, Enzo Ciconte, Luigi Ferrajoli, Raffaele Mantegazza, Anna Maria Rivera, Costantino di Sante, per citarne solo alcuni.

Superato lo schema tradizionale dei convegni, i relatori dividono la scena con gli studenti degli istituti che di anno in anno si rendono disponibili a partecipare e a collaborare alla realizzazione dell’iniziativa. Aderendovi, le classi si impegnano ad affrontare gli argomenti ogni anno proposti, per poi presentare al convegno i risultati delle loro ricerche e contribuendo alla discussione collettiva.

Numerosi e impegnativi gli argomenti nel corso degli anni: dall’analisi del capillare apparato pedagogico ideato dal fascismo, concretizzatosi nella scuola fascistizzata, alle violenze e agli esodi forzati del dopoguerra, dal disvelamento dei meccanismi della costruzione del capo carismatico alla tragedia dei profughi e dei migranti fra guerre, persecuzioni e povertà; dalle rimozioni e la retorica del colonialismo italiano alle trasformazioni avvenute nel mondo del lavoro, umiliato dalla precarietà e dalla perdita di tutele e diritti, fino alla trilogia pensata per il triennio 2018-’19-’20, centrata su libertà, uguaglianza e giustizia, progetto questo che ancora non siamo riusciti a concludere: l’ultimo convegno, “Obiettivo giustizia”, previsto per il 6 marzo 2020 e annullato per i noti motivi, sarà riproposto in modalità da remoto a marzo 2021.

Promossi all’insegna dell’innovazione e della partecipazione, i convegni della Commissione scuola “Dolores Abbiati” del Comitato provinciale Anpi Brescia

Anche dei convegni il perno è stato Romano Colombini: il suo prestigio ci ha sempre assicurato i patrocini da parte di istituzioni e associazioni locali, sua la cura del materiale informativo, brevi ma dense presentazioni in cui si avvertiva la profondità della sua cultura che ne faceva un interlocutore alla pari con i relatori. Era la voce che apriva il convegno, l’intelligenza lucida che ne commentava lo svolgersi, con un’attenzione particolare agli studenti, che gratificava con sincero apprezzamento, pronto a cogliere in ogni lavoro lo spunto, il guizzo, l’intuizione capaci di dare senso al tutto.

Nel corso della sua attività la Commissione scuola ha curato la pubblicazione di materiale didattico nella forma di agili opuscoli, gratuitamente diffusi nelle scuole e largamente utilizzati. Ricordiamo “Sul filo della memoria: conoscere per giudicare”, nel 2004, curato da Romano Colombini ed Ermes Gatti, in rappresentanza della Fiamme Verdi, dove si possono trovare, in ordine cronologico e alfabetico, puntuali informazioni sul periodo dalla prima guerra mondiale fino alla Liberazione.

Durante gli anni caldi per le turbolenze abbattutesi sulla Costituzione, e per i tentativi di revisione che ne sono seguiti, nel 2005, la Commissione scuola, vigile nella difesa della democrazia, ha curato la diffusione tra gli studenti del testo costituzionale. Un’introduzione ne contestualizza l’origine, il significato, i valori, sottolinea il filo diretto tra la Carta fondativa della Repubblica e la Resistenza, ricorda il contributo alla lotta di Liberazione degli inermi e delle donne, per decenni sottostimato dalla storiografia ufficiale.

Tra memoria e futuro l’impegno della Commissione Scuola AnpiI “Dolores Abbiati” di Brescia,

Altro lavoro da segnalare, sempre nel 2005, anche per le prospettive di studio e ricerca che ne sono scaturiti: “Le vie della Libertà. Un percorso nella memoria. Brescia (1938-1945)”. Si tratta di un lavoro, a opera di studiosi e storici locali, con risultati spesso originali, che costituisce una sorta di guida a un “museo all’aperto”, diffuso sul territorio cittadino. Da questa pubblicazione, nel 2006, per l’iniziativa di insegnanti e allievi dell’Istituto per geometri “Nicolò Tartaglia”, ha preso l’avvio un progetto interdisciplinare per la costruzione di una vera e propria guida ai luoghi della Resistenza cittadina, anch’essa intitolata “Le vie della libertà” (2008) e realizzata grazie alle competenze professionali proprie dell’Istituto. Essa rappresenta la traccia di un itinerario e il repertorio di informazioni per un percorso della memoria sui luoghi della Resistenza bresciana. Recentemente la Commissione, con l’appoggio dell’Anpi provinciale, delle Fiamme Verdi e del Comune di Brescia, ma soprattutto per la determinata volontà del suo presidente, ha promosso anche la posa di targhe su alcuni di questi luoghi.

E infine segnaliamo la Guida ai musei della Resistenza” (2011), un libretto che raccoglie 60 schede, corredate di foto e di recapiti aggiornati di altrettanti musei e istituzioni dedicate alla Resistenza in tutta la penisola italiana. L’opuscolo è liberamente consultabile sul sito web dell’Anpi nazionale.

Dal 2010 è attivo anche il sito dell’Anpi provinciale di Brescia, grazie alla determinazione con cui è stato voluto e creato da un membro della Commissione scuola, che ha così dotato l’Associazione di un portale web, registrandone il dominio.

Con l’intento di continuare a fare memoria, nonostante l’inesorabile riduzione del numero dei testimoni, recentemente abbiamo realizzato nuove iniziative che, avvalendosi della tecnologia e di forme testuali più adatte all’epoca dei social network, possano raggiungere un pubblico più ampio e catturare sempre più l’attenzione dei giovani. La chiusura delle scuole, conseguente al diffondersi della pandemia, ci ha dato una ulteriore spinta ad attivarci in questa direzione. Così sono nate le “Pillole di Memoria”, brevi racconti di fatti e di giovani protagonisti della lotta di Liberazione, che abbiamo pubblicato in occasione di quest’ultimo anomalo 25 aprile, con le scuole e le piazze chiuse, avvalendoci dei canali “a distanza” dell’epoca della Dad.

Si tratta di video-racconti in cui la lettura dei testi si accompagna a suoni e immagini che ne potenziano la forza evocativa. Tali materiali sono stati pubblicati sul sito dell’Anpi, nonché su YouTube, Facebook e Twitter, a disposizione soprattutto di studenti e insegnanti della rete di contatti creatasi tra le scuole bresciane e la Commissione scuola. Alcuni video-racconti sono corredati da interessanti proposte didattiche, attente anche alle esigenze di allievi con disabilità visiva e uditiva. Su questa scia, in occasione del 28 maggio 2020, ricorrenza della strage fascista di piazza Loggia, abbiamo ideato le “Schegge di memoria, brevi racconti di una strage”, video-narrazioni da cui emergono, insieme ai fatti, i vissuti di testimoni diretti di quella strage.

La Commissione scuola ha costruito anche rapporti di fiducia e collaborazione con realtà antifasciste oltre confine. Ricordiamo qui solo quella con HOPE Not Hate, l’organizzazione antifascista e antirazzista forse più efficiente e influente a livello mondiale. All’inizio del 2020 i ricercatori di HOPE Not Hate, assistiti dai membri della Commissione, hanno incontrato alcuni degli ultimi protagonisti della Resistenza bresciana, realizzando interviste poi confluite nella pubblicazione “Heroes of the Resistance”, libro e progetto multimediale che ribadisce il ruolo determinante della Resistenza europea nella sconfitta del nazifascismo e che ha riscosso il plauso (fra gli altri) del sindaco di Londra e del segretario del Partito laburista britannico.

Nei mesi più duri della pandemia, la Commissione scuola ha avviato una proficua collaborazione con uno dei Consigli di quartiere della città: in estate ha così partecipato alla cordata di associazioni che hanno sostenuto il progetto del Cdq del quartiere Lamarmora «Ripartiamo dalla scuola – Un kit solidale», concepito per fornire ai bambini appartenenti a famiglie in difficoltà economiche la possibilità di tornare sui banchi a settembre con l’adeguato materiale scolastico.

L’apertura a una dimensione europea si accompagna all’impegno per il mondo che verrà, a una progettualità culturale e politica che guardi al futuro.

L’attuale pandemia può essere un banco di prova per immaginare una ripresa in discontinuità con gli errori del passato. Questa convinzione ha portato la Commissione a elaborare un progetto che mette al centro di una mobilitazione cittadina, attraverso il contributo di diverse associazioni del territorio, la Costituzione come serbatoio di idee per immaginare un Paese migliore. Attorno alla parola d’ordine “Manifesto Costituente” si sta creando una rete di azioni e una convergenza di intenti per arrivare a una manifestazione di piazza, Covid permettendo, il 25 giugno 2021, a 75 anni dall’inizio dei lavori della Costituente. Oggi come ieri è l’antifascismo l’identità irrinunciabile con la quale affrontare il domani.

Bruna Zanelli e i componenti della Commissione scuola “Dolores Abbiati” , Comitato provinciale Anpi Brescia