L’impegno preso dall’Anpi capitolina è molto chiaro: raccontare agli studenti le vite straordinarie delle 21 donne elette all’Assemblea costituente (su un totale di 556 deputati), per far sì che il loro impegno resti d’esempio per le nuove generazioni.

Così nello scorso anno scolastico, senza dubbio il più difficile per la scuola italiana dal dopoguerra ad oggi, il coordinamento donne e il gruppo scuola del Comitato provinciale Anpi Roma hanno deciso di presentare un programma pensato ad hoc per gli studenti. Il progetto formativo dal titolo “21 Madri Costituenti. Tra sogni, diritti, democrazia e libertà”, è stato accolto dall’amministrazione comunale e quindi presentato negli istituti scolastici.

Questo lavoro è nato in realtà diversi anni fa, quando la partigiana Tina Costa (scomparsa nel marzo 2019) si è impegnata in prima persona per divulgare le storie poco conosciute ma importanti delle partigiane e delle donne durante la guerra di Liberazione.

“Nella Resistenza la donna fu presente ovunque – scriveva infatti la partigiana Ada Gobetti – sul campo di battaglia come sul luogo di lavoro, nel chiuso della prigione come nella piazza o nell’intimità della casa”.

La partigiana Tina Costa (foto Imagoeconomica)

Il programma è stato organizzato con cicli di iniziative e conferenze che hanno avuto il loro culmine, nel 2017, in un convegno nella Sala della Lupa alla Camera dei deputati dedicato proprio alle 21 Madri Costituenti.

L’entusiasmo delle scuole romane per la storia delle 21 donne della Costituente è andato ben oltre le aspettative. «Abbiamo avuto richieste di adesione da più di venti scuole medie e superiori – racconta Marina Pierlorenzi, vicepresidente dell’Anpi provinciale e presidente del coordinamento donne dei partigiani capitolini, che insieme a Gabriella Pandino, locale responsabile scuola dell’associazione, ha guidato il progetto – e in ognuna di queste abbiamo elaborato un programma diverso insieme a tanti docenti entusiasti dell’iniziativa».

Prosegue Marina Pierlorenzi: «Alle studentesse e agli studenti – è stato dato un doppio spunto di riflessione sull’eccezionalità di questa vicenda: le donne entravano per la prima volta nel processo di formazione del nuovo Stato di diritto plurale e democratico nazionale e, pur essendo numericamente inferiori agli uomini, il portato valoriale di emancipazione della Resistenza ha fatto sì che fossero il motore progressista della Costituzione».

A bloccare l’ultima parte degli incontri è arrivato il Dpcm del 4 marzo scorso che ha sospeso le attività scolastiche in tutto il Paese.

Foto Imagoeconomica

Nonostante ciò, alcune delle scuole aderenti hanno voluto proseguire, elaborando formule per continuare a lavorare assieme all’Anpi. Così è nata l’esperienza dell’Istituto comprensivo Parco degli Acquedotti, scuola nel quadrante est di Roma. Durante il lockdown le classi terze, coordinate dalla professoressa Claudia Marinelli, hanno prodotto un video sulle 21 Madri costituenti con le voci narranti delle studentesse e degli studenti.

Anche i ragazzi dell’IIS Di Vittorio-Lattanzio e dell’I.C.S. “Via Tiburtina Antica 25”, entrambi nella periferia orientale di Roma, hanno sfruttato il lockdown per continuare a lavorare sulle storie delle Ventuno: i primi, guidati dal professor Giarrettino, hanno elaborato le biografie delle Costituenti e un percorso di audioletture per ricordare la nascita della Repubblica italiana, pubblicate poi sul sito della scuola il 2 Giugno; gli altri, grazie al lavoro delle professoresse Arianna Buono e Ilaria Raggi, hanno portato a termine il progetto con due classi terze, portato come tesina agli esami di stato.

«Questa iniziativa proseguirà, nonostante le limitazioni che ci aspettiamo anche per il prossimo futuro – ha concluso Marina Pierlorenzi –. Gli insegnanti di alcune scuole si stanno già attivando per realizzare il progetto anche, se dovesse essere necessario, interamente attraverso la didattica a distanza. È un primario compito civile consolidare nelle nuove generazioni i principi costituzionali di democrazia, libertà, diritti sociali, uguaglianza e contrasto alle discriminazioni di ogni genere, che rappresentarono il portato storico e valoriale della Resistenza e della lotta di Liberazione».