Sarà un appuntamento con la democrazia e vedrà la partecipazione di delegati da tutta Italia e ospiti di grandissima levatura, anche internazionali, per un’Anpi sempre più punto di riferimento della società civile del nostro Paese in un momento delicatissimo per l’Europa e il mondo, con una guerra capace di evocare demoni che pensavamo relegati in un passato storico. Perché questo, anche, è l’Anpi, uno spazio di umanità, terreno di incontro tra visioni ed esperienze diverse ma tutte nel segno della pace. Se il sonno della ragione è più desto che mai, partigiani, antifascisti, eredi della Resistenza di ogni generazione sono consapevoli di una straordinaria responsabilità. Lo dimostra il programma di Va’ dove ti porta la Costituzione – unità, antifascismo, rinascita, il titolo scelto per il XVII Congresso che si riunirà al Palacongressi di Riccione dal 24 al 27 marzo 2022.

Firenze, 1946. Emilio Lussu a uno dei primi appuntamenti nazionali Anpi. L’anno successivo, a Roma, l’Associazione terrà il 1° Congresso nazionale

Non è un caso se da decenni l’appuntamento cardinale dell’associazione ha sempre richiamato l’attenzione dei principali media, eppure dovrebbe far strano per un sodalizio di ex combattenti. Ma l’Anpi è molto di più, è nata tra le macerie di un conflitto planetario ancora in corso mentre sulle montagne e in pianura si sognava la pace e si immaginava l’architettura della futura Italia democratica; ha sempre accompagnato la storia del Paese, anno dopo anno vigilando e difendendo i valori della lotta di Liberazione e della Costituzione.

Roma, 1947. Dal 6 al 9 dicembre, il 1° Congresso nazionale Anpi al Teatro Italia (del sindacato ferrovieri)

La memoria attiva dell’Anpi e del suo ossimoro nativo è anche questo, lottare per conquistare libertà, giustizia e pace e poi difenderle strenuamente e concretamente. Non poteva essere altrimenti per uomini e donne che avevano scelto di prendere in mano il destino del Paese e riscattarlo, di fare la loro parte nei durissimi venti mesi di lotta contro l’occupante nazifascista. Un nemico che sterminava genti e popoli nei lager e in ogni terra dove approdava l’esercito criminale delle svastiche e delle aquile, per governare col terrore, e quando era costretto a ritirarsi usava le stragi di civili, anziani e bambini per aprirsi la maggior comoda via di fuga, aiutato dai collaborazionisti nostrani. E il 24 marzo, ricordiamo, è anche una data impressa nella memoria democratica italiana, settantotto anni fa si compiva l’eccidio delle Fosse Ardeatine, 335 morti, ebrei, militari, operai, professori e studenti, quasi a rappresentare un’Italia che non doveva risorgere.

Roma, dicembre 1947. “Cartoline” dal 1° congresso nazionale Anpi. Nella prima foto Ferruccio Parri, accanto a destra, in giacca e cravatta, Giancarlo Pajetta. Nello scatto sotto a sinistra, i tre esponenti della delegazione ungherese accolti da due interpreti dell’Anpi. Nel terzo scatto, Parri e a sinistra Pajetta, la madre del caduto MdO VM Ettore Arena (Forte Bravetta 1944) ascoltano il generale Capitini

Un Congresso molto atteso il XVII, si terrà a sei anni dal precedente, rimandato di dodici mesi a causa dell’emergenza covid 19 per garantire la massima sicurezza alle assise dei territori. I social di Patria vi hanno raccontato il partecipatissimo cammino fin dagli inizi, e continuano a farlo, con i dibattiti, i temi, le riflessioni sul documento congressuale nazionale in cui si sono fortemente riconosciuti sezioni e comitati provinciali.

Roma, 1947, l’intervento di Pietro Secchia (per questa foto ringraziamo Ivano Tajetti, Anpi provinciale di Milano)

Il programma di Riccione parla chiaro, la convention avrà un duplice compito, rinnovare gli organismi associativi e al contempo continuare a costruire, come sempre è stato in quasi otto decenni, relazioni virtuose per operare con una sola voce, quella della Costituzione.

Milano, 1955. Al 4° Congresso nazionale Anpi. L’intervento di Luigo Longo della Presidenza onoraria Anpi. Seduti si rinconoscono Alcide Cervi e le Medaglie d’Oro in memoria dei suoi sette figli e accanto Pietro Secchia

Ed ecco, il primo saluto in apertura dei lavori, la mattina del 24 marzo affidato, in collegamento streaming dal suo Paese, a Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna, in cui si sono riconosciuti i tantissimi coetanei iscritti all’Anpi, standogli accanto moralmente quando era in prigione, non lasciandolo così mai solo, e facendo la loro parte per opporsi allo spettro della inaudita e terribile sorte di Giulio Regeni. Il calendario prevede a seguire saluti e interventi di personalità illustri, rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali: il Presidente della camera dei Deputati, Roberto Fico; il presidente della Regione ospite, l’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini; la sindaca della città, Renata Tosi; il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, e il benvenuto della sezione dei partigiani di Riccione con il presidente Danilo Trappoli. Prenderà la parola in presenza il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, e chi con l’Anpi ha percorso insieme tanta strada sul sentiero, spesso stretto, che porta al riconoscimento dei diritti, della legalità, dell’accoglienza, dell’antifascismo e della pace.

Milano, 1955, il 4° Congresso nazionale Anpi

Il messaggio della senatrice a vita Liliana Segre darà il via alla ripresa pomeridiana, con gli interventi dal Palacongressi del ministro della Salute, Roberto Speranza, per un emblematico abbraccio tra chi rappresenta le istituzioni del Paese e la società civile democratica. Alla complessa pluralità delle tradizioni e delle fedi democratiche daranno corpo il segretario generale Cgil, Maurizio Landini; il segretario del Pd, Enrico Letta; il presidente di Libera, Luigi Ciotti; il fondatore delle Sardine, Mattia Santori; Andrea Cuccello, segretario confederale della Cisl; Emanuele Ronzoni, segretario confederale della Uil e molti altri rappresentanti delle sigle che hanno aderito all’alleanza Uniamoci per salvare l’Italia. Non poteva mancare la sindaca di una città simbolo come Marzabotto, Valentina Cuppi che con l’Anpi ha portato avanti tante battaglie in questi ultimi scorsi mesi. E ancora tra i compagni di impegno ci saranno l’Arci con il presidente nazionale Daniele Lorenzi, e le Acli con il presidente nazionale Emiliano Manfredonia. I videocollegamenti a cui costringe ancora la pandemia allargheranno sguardo e impegno al mondo, con il saluto, per esempio, di José Alberto Mujica Cordano, già presidente dell’Uruguay.

Soprattutto ci saranno loro, le delegate e i delegati Anpi, un ulteriore, prezioso valore della 4giorni di Riccione: arriveranno da ogni regione del Paese – Nord, Sud Centro, Isole – portatori di esperienze, bisogni e speranze, saranno lo spaccato autentico della migliore, attenta e sensibile Italia di oggi. Attesteranno la partecipazione di una straordinaria dinastia antifascista con oltre 130 mila iscritti e nuove sezioni in ogni area, persone che fanno politica, sì politica, intesa come amore assoluto per la res pubblica, che riguarda tutti, il bene comune di tutti. È stato il pallino tenacemente perseguito della presidenza Nespolo, drammaticamente interrotta, con le parole d’ordine “mai più fascismi mai più razzismi”, riprese, rilanciate e ampliate dalla presidenza Pagliarulo. Un mandato che ha dovuto fare i conti prima con la pandemia, una polveriera dal pesantissimo carico di morti, di aggravamento delle disuguaglianze e della povertà e ora con una guerra, prendiamone atto, che ne potenzierà crudamente gli effetti. Eppure quante iniziative dall’onda lunga già realizzate in appena sedici mesi nel segno della pace e della fraternità fra popoli. Le illustrerà la relazione di Gianfranco Pagliarulo, prevista in tarda mattinata, e se c’è molta attesa per un bilancio che, come sempre ha fatto l’Anpi è contestualmente un progetto per il domani, molti dei temi e delle linee guida sono state già discusse e accolte e fatte proprie, aggiungendo anche un proprio contributo, dai congressi di sezione e provinciali.

Torino, 1959, 5° Congresso nazionale Anpi. Il presidente Arrigo Boldrini, il Comandante Bulow, legge la relazione

La mattina del secondo giorno, il 25, sarà un video in memoria di Carla Nespolo a contrassegnare i lavori, e sabato 26 alla sera si coniugheranno passato e futuro con un’iniziativa dedicata a “Noi partigiani”. Un‘occasione per fare il punto e delineare le prospettive del “Memoriale della Resistenza Italiana”, che vedrà la partecipazione di Laura Gnocchi, Gad Lerner e il segretario generale Spi-Cgil Ivan Pedretti, genitori putativi del progetto fortemente voluto da Carla Nespolo. A seguire in agenda è l’imperdibile proiezione del docufilm “Bella Ciao – Song of rebellion” patrocinato dall’Anpi nazionale.

Tanta roba, si potrebbe dire, eppure non è tutto qui, perché il programma delle altre giornate del XVII Congresso Anpi, già ricchissimo, in verità è stato reso pubblico solo parzialmente.

Bologna, 1971. Si sfila nelle strade cittadine in occasione del 7° Congresso nazionale Anpi

Ascolteremo, possiamo anticipare, gli interventi delle associazioni che fanno parte del Forum della Resistenza (oltre ad Anpi sono Aicvas, Aned, Anei, Anfim, Anpc, Anppia, Anrp, Fiap, Fivl), rammentando tra le ultime, comuni battaglie la richiesta al governo dello scioglimento delle organizzazioni neofasciste dopo l’attacco alla sede Cgil dello scorso 9 ottobre. Porteranno un saluto fra i partiti e i movimenti che hanno aderito all’alleanza per la persona, il lavoro, la socialità, Nicola Fratoianni, parlamentare e segretario di Sinistra italiana; Michele Acerbo, segretario di Rifondazione comunista; l’europarlamentare Eleonora Evi, co-portavoce di Europa; Vincenzo Vita di Articolo 21. Non mancheranno gli studenti con i coordinatori della Rete della conoscenza, della Rete degli studenti medi e dell’Udu. Potremo aspettarci magnifiche lectio magistralis da storici del calibro di Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri; di Giovanni De Luna dell’università di Torino e di costituzionalisti quali Gaetano Azzariti. L’Europa dei “fratelli senza confini” parteciperà con Vilmos Hanti, presidente della Fir; Marijan Krizman, presidente della slovena Zz Nob; Franjo Habulin, presidente della Saba Croazia. Il messaggio lanciato nel 1941 con il manifesto di Ventotene risuonerà con Pier Virgilio Dastoli, presidente del consiglio italiano del Movimento europeo. A dar voce ai diritti individuali non ancora riconosciuti che relegano l’Italia nel limbo dei Paesi moderni sarà Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay.

E i nostri amati partigiani, l’età avanzata li terrà lontani da Riccione? Niente affatto. E se Aldo Tortorella manderà un messaggio video, sarranno assieme a noi per tutta la durata dei lavori congressuali la partigiana Mirella Alloisio e il presidente emerito Anpi, Carlo Smuraglia, 98 anni, con un intervento assolutamente da non perdere venerdì 25 a chiusura della seconda mattinata.

Certamente saranno riservate altre belle sorprese (Patria e Anpi ve ne daranno conto in tempo reale), a quanti operano per unità, condivisione, solidarietà e pace, gli unici strumenti capaci di farci gettare il cuore e la mente oltre il profondo fossato della guerra e della pandemia, in altre parole a coloro che si riconoscono nella Costituzione. A cento anni dalla marcia su Roma è questo oggi il vero nodo da affrontare nel Paese che dette i natali al fascismo per rendere onore agli ultracentenari anni di attività democratica, declinati poi in clandestinità durante il ventennio, e nella lotta di Resistenza e in ogni luogo e tempo in anni di pace. È questa l’eredità da difendere e da far applicare pienamente che ci hanno consegnato le partigiane e i partigiani, le donne e uomini che quegli anni li hanno attraversati, confermata ogni giorno di generazione in generazione e solennemente ribadita a ogni appuntamento congressuale. Un compito spesso scomodo, documentato dai ricorrenti attacchi alla storia della Resistenza o le incomprensioni, se così preferite chiamarle, da quando la guerra è deflagrata in Europa. Ma guardiamo ai fatti, alle piazze riempite ormai da settimane dal popolo Anpi, da donne e uomini e in particolare da tantissimi ragazze e ragazzi con tanta voglia di fare. Molte e molti di loro saranno a Riccione, delegati di un’associazione che i tempi li ha sempre preceduti e nei congressi locali li ha eletti in tanti negli organismi dirigenti, spesso con una maggioranza al femminile. Sono giovani della stessa età delle partigiane e dei partigiani, di persone cresciute sotto una dittatura e poi costrette a divenire adulte in fretta, come accade sempre e a ogni latitudine dove si vive o solo si subisce una guerra. Partigiane e partigiani che sapevano di non poterne dimenticare l’orrore, e per questo con l’articolo 11 della Carta hanno giurato “mai più”. Perché è questo che ci chiede chi di loro, anzianissimo, è ancora tra noi. E nelle piazze di oggi ci sono unità, antifascismo, e il desiderio imperativo di rinascita ripresi ed esplicitati nel titolo del Congresso. È questo il compito coraggioso a cui ancora una volta l’Associazione è chiamata, facile o impervio non conta, come dimostrerà il XVII Congresso delle donne e degli uomini di ogni età della grande e meravigliosa famiglia antifascista che è l’Anpi.