
Dall’inizio del nuovo secolo mai tanta gente, tanta passione, tanto entusiasmo come il 25 aprile 2025 in tutta Italia. Mai tanti giovani, tanta unità, tante istituzioni. Da Roma, a Milano a Bologna a Genova e via via in tutto il Paese un mare di cittadini ha inteso ricordare l’80° anniversario della Liberazione e manifestare una collettiva e straordinaria ripulsa contro ogni fascismo e ogni autoritarismo. Dunque ci siamo. Chiunque confidava in un anniversario sotto tono è stato sonoramente smentito, né una serie di episodi marginali scalfiscono l’imponenza e la vastità dell’evento.
Ma vediamo gli episodi marginali.
Agenti di polizia in borghese hanno preso le generalità di Lorenza Roiati, proprietaria del panificio di Ascoli Piceno perché aveva esposto un lenzuolo con la seguente scritta: “25 Aprile buono come il pane, bello come l’antifascismo”. Lorenza, scossa dall’inusuale controllo, si è lamentata perché non ha avuto solidarietà dal sindaco. Non sapeva ancora che il sindaco di Ascoli, feudo di Fratelli d’Italia, avrebbe difeso l’operato della questura.
Nessun controllo di generalità, invece, per un’ottantina di fascisti che a Dongo il 27 aprile, anniversario dell’arresto di Mussolini, hanno esplicitamente celebrato il duce col cosiddetto rito del “presente” salutando romanamente per una decina di volte davanti a 400 antifascisti convenuti per contestare la palese apologia di fascismo.
In una ventina di Comuni della Brianza all’ANPI è stata vietata l’esposizione di uno striscione commemorativo dell’ottantesimo anniversario della Liberazione proposto dall’ANPI provinciale. In compenso negli altri 35 Comuni e in Provincia lo striscione è stato esposto.
Il sindaco del Comune di Domodossola, capitale della gloriosa repubblica partigiana dell’Ossola, ha vietato la tradizionale manifestazione.
Hanno annullato o rinviato una parte delle celebrazioni per il 25 aprile i Comuni di Foligno, in provincia di Perugia, Legnano e Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, e Mirano, in provincia di Venezia.
A Orbetello, provincia di Grosseto, l’Anpi dovrà pagare una multa di 566 euro per aver occupato il suolo pubblico del parco dell’ex Idroscalo dopo che con delibera urgente la Giunta aveva revocato l’autorizzazione.

“Io sono per un contesto asimbolico, non sono di destra. Vi prego di mettere via quella bandiera”, ha detto ai manifestanti la direttrice del cimitero acattolico di Roma Yvonne Mazurek. Così – si legge sui media e riferiscono persone presenti – la signora avrebbe detto a chi, come ogni anno, intendeva ricordare l’anniversario della scomparsa di Antonio Gramsci presso la sua tomba. Non è solo un’offesa a chi ha voluto ricordare il grande sardo; è uno sfregio alla sua memoria. Va ricordato alla direttrice che l’Italia non è la Polonia.
In questo tunnel del grottesco il tapiro d’oro spetta senza dubbio al sindaco di Biella, che ha vietato l’esecuzione di una pericolosissima e sguaiata musica, in evidente contrasto con la necessaria sobrietà del momento: l’inno di Mameli.
Pubblicato lunedì 28 Aprile 2025
Stampato il 28/04/2025 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/idee/in-punta-di-penna/il-pane-antifascista-e-il-pericoloso-inno-di-mameli/