Memoria della Resistenza lungo i sentieri fra Norcia, Visso e Ussita. Una zona duramente colpita dal terremoto del 2016

Nando aveva vent’anni. Era andato a trovare la giovane fidanzata quando venne catturato a Capriglia di Pieve. Pietro cadde in un’imboscata, al ritorno dal santuario di Macereto. C’è ancora bisogno, e forse oggi più che mai, di ricordare figure come le loro. Giovani se non giovanissimi a cui dobbiamo la nostra libertà.

Da sinistra: Franco Fabi, presidente della sezione Anpi di Visso; Claudio Maderloni, della Segreteria nazionale Anpi; Daniele Fancello presidente dell’Anpi provinciale di Ancona

È così che l’Anpi provinciale di Ancona ha voluto rendere onore alla memoria di due martiri della Resistenza percorrendo, in questo fine settembre, nel bel tragitto che da Castelluccio porta a Visso, i sentieri e le strade che hanno vissuto la tragedia della seconda guerra mondiale pagando un caro prezzo in termini di vite e sacrifici. Terra nobile, oggi ancora ferita dagli eventi sismici del 2016 le cui tracce sono ancora ben visibili.

Ecco allora che la memoria si espande e si fa un tutt’uno in nome della nostra Costituzione, nata dal sacrificio dei partigiani e in difesa della nostra storia e delle nostre bellezze. È un territorio ricco di incanti quello fra Norcia, Visso e Ussita. Terra di sibille, di tradizioni antiche, di fierezza che oggi si tramuta nella presenza ostinata di pastori, botteghe e locande che da qui non vogliono andarsene. Qui, le radici sono profonde. E così la memoria.

Si commuove Franco Fabi, presidente della sezione Anpi di Visso, a raccontare la storia di Nando Galletti. Era poco più che adolescente quando, nel giugno del 1944, viene preso, torturato e trucidato. Ucciso con altri sei prigionieri, uno alla volta, nella piazza di Staffolo in Vallesina dopo essere stato rinchiuso nel campo di internamento di Staffolo. La fidanzata Jolanda, 16 anni, non resse al dolore e si suicidò. Nel 1961 Nando è stato decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare.

La targa in memoria di Pietro Capuzi, Md’OVM

Pietro Capuzi non era più giovanissimo. Aveva preso parte alla prima guerra mondiale. Subito dopo l’8 settembre si era dato all’organizzazione della Resistenza e a Visso aveva costituito un centro di guerriglia partigiana. Fece parte del comando umbro marchigiano delle Brigate Garibaldi. Sulla sua testa pendeva una grossa taglia e, anche qui, qualcuno fece la spia. Nel maggio del 1944 venne catturato, torturato e fucilato nella località Vena d’Oro di Ussita. Aveva 53 anni. Alla sua memoria è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

«Con questa iniziativa – spiega Daniele Fancello presidente dell’Anpi provinciale di Ancona – abbiamo voluto rendere un omaggio alla memoria dei partigiani e dare al contempo un segno di vicinanza alla popolazione colpita dal terremoto. Questo perché durante la Resistenza la solidarietà era forte, molto più di quello che possiamo immaginare oggi. E così vogliamo celebrarla. Che possa essere un messaggio positivo per tutti».

Il geologo Andrea Dignani a destra nella foto

A guidare l’escursione per la parte ambientale, il geologo Andrea Dignani. Numerosi cittadini hanno partecipato all’iniziativa.

Insieme a rappresentanze dell’Anpi di Ancona e Macerata hanno preso parte alla passeggiata resistente anche Claudio Maderloni, della Segreteria nazionale dell’Anpi, e Gianclaudio Grottoli dell’associazione “Italia Cuba” di Senigallia, in memoria pure di Gino Donè, unico partigiano ed europeo ad aver partecipato alla rivoluzione di Fidel Castro.

Pia Bacchielli, giornalista, Anpi Ancona