Nella primavera 1944 le tre valli della montagna pordenonese (Cellina, Meduna e Tramontina) e la Carnia, poste come tutto il Friuli-Venezia Giulia, sotto la diretta amministrazione del Terzo Reich, le formazioni partigiane avevano raggiunto una corposa consistenza: ben nove brigate per un totale di oltre seimila uomini. Le loro azioni avevano costretto tedeschi e fascisti ad abbandonare molti territori permettendo la nascita della la Zona Libera della Carnia, la più ampia fra quelle che si formarono in Italia: 2.580 Kmq, con una popolazione di 90.000 abitanti, 38 Comuni liberati interamente e 7 parzialmente.
La popolazione decise di organizzarsi in una piccola repubblica libera: un’esperienza di democrazia ed emancipazione, dove le donne capifamiglia poterono votare per la prima volta in Italia, si legiferò sulla gestione delle risorse e sulla natura da preservare, sulla scuola gratuita e più democratica, sulle tasse più eque e sulla giustizia. La piccola repubblica non durò molto e la repressione nazifascista fu spietata. Nell’autunno tutto il territorio fu teatro di rastrellamenti, stragi ed esecuzioni di partigiani. Ma la memoria di quei tre mesi anticipatori della futura Repubblica Italiana non è stata scalfita, anzi.
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Lo scorso anno prese forma il progetto ora al debutto, ideato dal gruppo Zone Libere Partigiane col supporto di numerose sezioni Anpi del Friuli: una Festa della Repubblica Partigiana per il prossimo 2 giugno. E così è stato. Si tratta di un progetto “totalmente indipendente e privo di finanziamenti per cui c’è bisogno del sostegno di tutti”, scrivono i promotori che hanno lanciato un crowdfunding (per info o per aderire clicca qui).
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Sabato 18 maggio si comincia a Maniago, nella Sala Centrale delle Vecchie Scuderie di Palazzo d’Attimis in via Umberto I, con il Coro Popolare della Resistenza di Udine e il Barski oktet di Lusevera. A promuovere il concerto, a ingresso libero, è stata la Sezione Anpi mandamentale di Maniago e Montereale, in collaborazione col Comune di Maniago.
Il Coro Popolare della Resistenza di Udine, composto da una quarantina di persone di età diversa (dai 18 ai 70 anni) e di estrazione sociale e politica differente, unite dall’amore per i canti popolari della lotta di Liberazione, è nato per volontà dell’Anpi di Udine e dell’Arci e nel 2012 e ha partecipato ad alcune importanti esperienze. Si esibì per esempio alle celebrazioni ufficiali per il 69° della strage di Marzabotto, luogo simbolo di uno dei più cruenti eccidi nazifascisti.
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Il Barski oktet, ottetto di Lusevera, diretto da Davide Clodig, ha cominciato la sua attività nel 2009 grazie a otto cantori della val del Torre che hanno a cuore le radici e la cultura di quella terra. L’ottetto interpreta principalmente canti in sloveno o nei dialetti sloveni della provincia di Udine, ma il suo repertorio comprende anche canti in friulano, italiano e inglese per sottolineare l’importanza del plurilinguismo e far risaltare il desiderio, proprio delle nuove generazioni, di un mondo senza confini, fisici o culturali.
Per informazioni sul concerto e sulla prima Festa della Repubblica partigiana: https://zonelibere.noblogs.org/
Pubblicato mercoledì 15 Maggio 2019
Stampato il 27/07/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/il-quotidiano/prima-della-prima-festa-concerto/