Quindicinale

N° 156

giovedì 11 Dicembre 2025

Cinquant’anni senza Pier Paolo Pasolini. Quanto ci mancano i suoi scritti “corsari”!

“Io so”, affermò. Abbiamo saputo tutto tutti, ma questo non ha mai prodotto la sconfessione dei riferimenti politici dei gruppi terroristici di estrema destra, che hanno operato in tragica sinergia con massoneria e servizi segreti, entrambi deviati, mafie e intelligence straniere, in un quadro generale di depistaggio. Anche la stagione del brigatismo, culminata con l’assassinio di Aldo Moro, e proprio in relazione a esso, rimane nell’area oscura dei crimini politici italiani. La vicenda stessa dell’omicidio del grande intellettuale e artista enuncia il dato dell’impunibilità di cui autori e mandanti hanno goduto. Non essere riusciti a comporre un giudizio politico unanime su quanto accaduto ci consegna, oggi, la classe politica che ci sta governando (e partecipa a convegni su PPP “conservatore”)

mercoledì 10 Dicembre 2025

Polistena (RC), una rete tra i beni confiscati per essere antifascisti e lottare contro le mafie

Grazie all’ANPI e a Libera, un edificio sottratto alla criminalità organizzata è diventato un centro di iniziative rivolte alle giovani generazioni, chiamate a trasformare la memoria dell’antifascismo in impegno consapevole. Nei percorsi di studio e di memoria riaffiorano i legami oscuri tra gruppi eversivi neofascisti e ‘ndrangheta che hanno segnato la storia del Paese, mentre la collaborazione tra la cooperativa Valle del Marro e l’associazione dei partigiani si concretizza in progetti educativi e culturali. E a breve nasceranno due nuovi centri di documentazione, aperti a studenti, ricercatori e cittadini

martedì 9 Dicembre 2025

Questa è “l’Europa che vorremmo”

Il Manifesto di Ventotene, che al confino nel 1941 scrissero gli antifascisti Spinelli, Rossi e Colorni, immaginando una unitaria federazione europea, parlava di pace, libertà, solidarietà. Una giornata di studi all’Università di Messina, con Anpi e illustri personalità, ha affrontato le questioni cardine per non buttare al vento i pilastri dei valori e degli intenti del grande progetto democratico fondativo della UE. E contrastare la dilagante campagna delle destre nazionaliste che vorrebbero minarne le basi in un momento drammatico di riarmo e corsa alla guerra

domenica 7 Dicembre 2025

“Il teatro è il luogo della coscienza collettiva”. Parla Edoardo Purgatori

L’attore figlio del giornalista Andrea Purgatori racconta le ragioni profonde che lo hanno portato a scegliere il palcoscenico per comunicare la realtà e i sentimenti. “Essere antifascista oggi non significa ripetere slogan, ma difendere la libertà di pensiero, di parola, la dignità delle persone, il diritto di dissentire. È una responsabilità che riguarda tutti, non solo chi fa politica. Nel mio lavoro cerco di tenerla viva attraverso la memoria”. Un consiglio ai giovani? “Non aver paura di essere impopolari: è l’unico modo per restare vivi in un tempo che anestetizza tutto”. Nella stagione 2025/26 in scena con Brokeback Mountain, storia d’amore e libertà che sfida ogni stereotipo

domenica 7 Dicembre 2025

Passaggio al Bosco a Più Libri Più Liberi, i fatti e l’affondo alla democrazia

Definire “neofascista” la casa editrice creata internamente a Casaggì (a sua volta legata a FdI) è corretto, ma al contempo è troppo poco. Le istituzioni, culturali e politiche, hanno la responsabilità di riconoscere quando la tutela della libertà si trasforma in alibi per chi mira a minarla. Verificare la reale adesione ai principi democratici non è censura ma mettere in pratica la Costituzione

sabato 6 Dicembre 2025

“Fischia forte alla garibaldina”. Dante Di Nanni, una memoria che non muore mai

Nel centenario della nascita del partigiano è importante ricordare come la sua figura sia ancora molto presente, in particolare a Torino, anche grazie all’impegno di realtà come la Palestra Popolare che porta il suo nome, un luogo dove si pratica boxe, arrampicata, pole dance nel segno dell’antifascismo, dell’antirazzismo e dell’antisessismo. Senza dimenticare libri, canzoni, iniziative musicali e sociali che fin dalla sua morte hanno raccontato il caduto combattente dei Gap

mercoledì 3 Dicembre 2025

Gaza Biennale: l’arte palestinese canta con i Coristi per Caso

Una commovente sinestesia tra udito e vista: è il risultato dell’incontro degli attivisti musicali con gli artisti di “Gaza Biennale, Italy, Padova”. Un progetto mirato a fare uscire dalla gabbia della Striscia talenti creativi che esistono, resistono e chiedono di essere ascoltati. Se la Palestina non può avere un padiglione alla Biennale di Venezia, avrà allora una sorta di esposizione virtuale che enti e associazioni nel mondo possono ospitare

mercoledì 3 Dicembre 2025

Antisemita a chi? Il peccato originale del sionismo e la minaccia alle nostre libertà

In origine il movimento nazionalista non era identificato dalla comunità ebraica internazionale con l’intero ebraismo. Ne presero le distanze personalità come Albert Einstein e Thomas Mann, mentre Hannah Arendt ne presagiva la deriva colonialista. La storia dell’ebraismo statunitense antisionista, che si era dovuto confrontare da vicino con la persecuzione e la diaspora dei neri d’America, è stata cancellata. Riscoprirla significa provare come quanti oggi non si limitano a dire “Never again” ma aggiungono “for anyone” sono parte di una più grande tradizione. Cosa insegna il caso del padiglione della Palestina ebraica all’interno dell’Esposizione universale di New York del 1939, mentre in Italia la destra al governo prova a strumentalizzare la giusta lotta contro l’antisemitismo per tutt’altri fini

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Numero 156 Anno

del 12 Dicembre 2025

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Un gigante dai piedi d’argilla. Il diritto internazionale di fronte ai conflitti armati e al genocidio

Le norme, i principi giuridici e gli organi che regolano le relazioni tra Stati sovrani con l’obiettivo di garantire pace e stabilità nella comunità mondiale mostrano oggi tutta la loro fragilità. Dalla Guerra Fredda ai conflitti contemporanei e lo sterminio del popolo di Palestina, le promesse tradite di un sistema che resta indispensabile ma troppo spesso è impotente. La legge del più forte e la guerra hanno ripreso il dominio, mentre proliferano ovunque i processi di riarmo e il presidente Usa con disprezzo bolla come inutili tutte le istituzioni sovrazionali e sanziona i magistrati della CPI che hanno osato emettere un mandato di cattura nei confronti di Netanyahu

Palestina, dalla tregua fragile alla costruzione della pace

I movimenti in Italia e nel mondo hanno scosso le coscienze e isolato Israele, ma ora è necessario uno scatto nuovo. Il ruolo fondamentale che l’Onu deve riprendere e assumere pienamente e quello finora assente della Ue, la richiesta di liberazione di Barghouti, la ricostruzione nella prospettiva dell’avvio della costituzione di uno Stato palestinese in uno scenario di due popoli in due Stati e le tentazioni dei potenti di “sedersi a tavola” per spartirsi il pranzo. Cosa possiamo fare come Anpi

Stato di Palestina, sì o no? Due popoli e due Stati, uno Stato unico oppure altro ancora?

Nonostante non si fermi il piano israeliano di spopolare Gaza, nonostante il genocidio, l’odio seminato a piene mani e la Cisgiordania a rischio di formale annessione da parte di Tel Aviv, può ancora esistere un futuro per i palestinesi perché i sentimenti delle persone, le speranze o la disperazione, si alimentano e si modificano sulla base della vita quotidiana: per un bimbo la scomparsa di un check point sulla via per la scuola è di per sé un pezzo importante di liberazione. Cosa possiamo fare come Anpi in questo preciso momento storico affinché inizi un processo negoziale che dia dignità e pace a quel martoriato popolo. Ecco alcuni spunti per una proposta strategica

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