“Cari amici, care amiche e cari compagni di viaggio – esordisce don Luigi Ciotti, presidente di Libera -. Per continuare questo percorso di liberazione, perché dobbiamo liberare il nostro paese da tante situazioni che lo schiacciano, che non ci portano libertà. La Costituzione è stata in gran parte tradita, soprattutto nell’articolo 3, ma non solo: ho pensato ai partigiani con i loro zaini e carichiamoci sulle spalle tutti la nostra Costituzione, prestiamole le nostre spalle, le nostre gambe, per diventare sempre carne, vita. Ma c’è un conflitto, in questo momento difficile e scomodo, che va auspicato : quello delle coscienze inquiete, mai pacificate. Il conflitto che dovrebbe essere sempre più forte, anche senza di noi. Per non dare mai nulla per scontato: se il male esiste, è perché lo abbiamo reso possibile. Quanti sono stati gli inerti, i mormoranti, quelli della delega che tocca sempre agli altri fare? Auguro a tutti questo conflitto, e nessuno escluso, perché non c’è pace senza giustizia, senza coscienze inquiete. Dobbiamo sentirci corresponsabili del bene comune o c’è un rigenerare, rigenerarsi o degeneriamo, e saremo al punto di partenza. In questo momento vedo adattamenti, non cambiamenti veri. E di fronte a un’inerzia omicida, tanti hanno taciuto e continuano a tacere. Tra le guerre in corso nel mondo in Ucraina è la 34°, e chi parla altre 33? Perché il silenzio di fronte ai soprusi di un sistema economico che con la compiacenza del potere politico ha sfruttato e depredato vaste regioni del pianeta, persone condannate dal loro luogo di nascita. E il loro migrare è diventato una deportazione indotta. Noi forniamo armi all’Egitto, alla Turchia, all’Arabia Saudita, dove i diritti umani sono calpestati. Dove sei Europa? Dov’è L’Onu? E’ passato un mese e tutto così? Invece è urgente, c’è un’urgenza, quello (Putin, ndr)  continua a bombardare, a uccidere e dall’altra parte ci sono le guerre di cui non si parla. Ma uccidono anche l’inerzia, l’indifferenza, una sorta di rassegnazione. Il male non è solo di chi lo commette, ma anche di chi guarda e lascia fare.
E’ vero che l’antifascismo ci serve ancora oggi, vuol dire che il fascismo non è mai stato realmente sconfitto. Ma quando abbiamo unto le nostre forze per chiedere interventi chiari e precisi, non ci sono stati. Non esiste più il fascismo istituzionalizzato; ma esiste una mentalità fascista che non si è mai sopita nel nostro Paese. La mentalità di chi è forte con i deboli e debole con i forti, chi ama delegare
Dobbiamo fare di tutto per accogliere questi fratelli e. queste sorelle, c’è bisogno di altri interventi, però di fatto se arrivano da altri paesi ci sono tutta una serie di impedimenti: dopo anni questa Europa non riesce a cancellare il patto di Dublino che blinda le sue frontiere, se hanno la pelle nera abbiamo modo di respingerli o con prassi umilianti. L’Europa non può selezionare a seconda dei momenti e delle situazioni. Che vergogna, mamma mia! Le armi: noi lo abbiamo dichiarato subito è una scelta economica e immorale, per incapacità di dire basta. Una scelta che ci porta a un bagno di sangue economico e umano. La libertà è la massima espressione dell’umana dignità, il primo compito che ci affida la vita è impegnare la nostra libertà per chi libero non è. Le donne si oppongono per prime ai progetti criminali. Le donne sono meravigliose. Gli apostoli, nei momenti più difficili se la sono data a gambe, ai piedi della croce c’erano solo le donne. Oggi c’è una generazione di donne che vogliono dire basta, che non chiedono soldi o lavoro, se lo cercano loro. In questi ultimi anni siamo riusciti ad accompagnare, quasi un movimento partigiano, quelle donne che dicono no alla mafia. Anche questo è un percorso di liberazione
Diamo ai giovani quello che gli spetta e saranno loro a scrivere l’alfabeto del domani”. Infine una battuta semiseria: “Per me la gioia di avere diverse tessere dell’Anpi, dove vado a parlare tutti me le danno: sono circondato dall’Anpi, Grazie”.