Manifesteranno pacificamente in piazza Matteotti. Hanno scelto un luogo intitolato a un simbolo della libertà e della democrazia in Italia, l’Anpi Padova con le altre associazioni della società civile, i sindacati, gli studenti dell’Udu, il comitato per la Costituzione, i partiti progressisti del territorio per ribadire il netto dissenso dal conferimento della cittadinanza onoraria al presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. E la contrarietà alla sua visita per ritirare il riconoscimento. «La commissione del Senato brasiliano – spiega Floriana Rizzetto, presidente dei partigiani a Padova – lo ha accusato di “crimini contro l’umanità” e di altri otto reati molto gravi».
La relazione approvata dalla commissione sarà addirittura trasmessa alla Corte penale internazionale dell’Aja. E non si può restare indifferenti a scelte che, secondo il rapporto, hanno provocato oltre 600mila morti per covid, né allo scempio dell’Amazzonia, e all’atteggiamento verso le popolazioni indigene, al disprezzo nei confronti delle donne.
«La giunta guidata dalla sindaca Alessandra Buoso ha un concetto molto curioso dell’ad honorem», continua Rizzetto.
Conferito inoltre a Bolsonaro come se valesse per “proprietà transitiva”, grazie a un bisnonno nato in terra conselvana e poi migrato con la famiglia oltreoceano nel paese carioca.
Per più tutta la vicenda della concessione della cittadinanza onoraria solleva molte ombre. «Il Consiglio comunale ha dovuto approvare nella stessa seduta il regolamento per la concessione dell’onorificenza, che evidentemente non avevano, e subito dopo attribuirla a Bolsonaro», sottolinea la presidente Anpi Padova.
Altro aspetto stonato è una delibera di giunta del 19 ottobre, con cui si sono assegnati ben 9 mila euro alla locale Pro loco per l’organizzare l’accoglienza al presidente del Brasile: cioè sei giorni prima del voto del parlamentino, l’esecutivo già stanziava una somma molto consistente per un paese di appena 4mila abitanti destinandola alla visita, prevista per il primo di novembre, di una “delegazione straniera” con tanto di pranzo formale in Villa Arca del Santo, precisando inoltre che “per ragioni di privacy e di sicurezza”, l’amministrazione di Anguillara intendeva mantenere “il massimo riserbo in merito”.
Gli illustrissimi ospiti, ora è noto, si recheranno in Municipio e poi gusteranno nel prestigioso ristorante un pranzo alla veneta, tra le portate gnocchi di patata americana, musso in tocio e polenta, una torta, costo previsto in delibera 6mila euro (invitati, si apprende, anche prefetto e questore).
Tirando dritto, il programma di Bolsonaro prevede inoltre una capatina nel capoluogo per visitare la Basilica di Sant’Antonio a cui sarebbe molto devoto.
Niente affatto scalfito dalle critiche esplicite giunte pure dalla Chiesa, espresse a chiare lettere sul sito della diocesi di Padova: “Non si nasconde che il conferimento della cittadinanza onoraria ci ha creato forte imbarazzo, stretti tra il rispetto per la principale carica del caro paese brasiliano e le tante e forti voci di sofferenza che sempre più ci raggiungono, e non possiamo trascurare, gridate da amici, fratelli e sorelle”.
E neppure i frati sono disposti a riceverlo in basilica, a cominciare dal neo rettore, padre Antonio Ramina.
A fronte di tante corali proteste la sindaca Buoso, Lega, afferma che il riconoscimento è un tributo a tutti gli emigrati italiani in Brasile, peccato che nell’atto consiliare sembrerebbe non ci sia una sola riga sui nostri connazionali costretti, come l’avo di Bolsonaro, a cercare lavoro nel Paese sudamericano.
Intanto ieri il borgo si è svegliato con il palazzo comunale ricoperto di vernice e con qualche carrellata di sterco davanti alla porta, azione rivendicata dalla rete Rise Up 4 Climate Justice. «Non ci è affatto piaciuto vedere un luogo delle istituzioni imbrattato – dice la presidente Anpi Padova, Rizzetto –. La nostra protesta al presidio in piazza Matteotti, la mattina dell’1 novembre, sarà all’insegna della Costituzione».
Dopo la due giorni del G20 a Roma e la tappa nella Bassa padovana, il tour del presidente del Brasile proseguirà il 2 novembre a Pistoia, per recarsi al Monumento votivo militare brasiliano. I partigiani e le associazioni della città Medaglia d’Argento della Resistenza non hanno esitato a protestare. Ricordano che ogni anno il giorno dedicato ai morti partecipano al sacrario alla cerimonia ufficiale in omaggio ai 462 Caduti brasiliani in Italia nella lotta per la Liberazione dal nazifascismo. Ma martedì prossimo saranno costretti a non esserci per la presenza di Bolsonaro.
Così con Arci, Cgil e Libera hanno promosso una cerimonia alternativa che si terrà sempre nel Cimitero brasiliano il pomeriggio alle ore 15. E hanno invitato tutta la cittadinanza, i partiti e le associazioni democratiche.
Chissà se ad Anguillara Veneta Bolsonaro avrà un ripensamento, magari respirando l’aria che arriva da un altro borgo sull’Adige, a pochi chilometri di distanza: Fratta Polesine, il luogo che dette i natali a Giacomo Matteotti.
Pubblicato sabato 30 Ottobre 2021
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