Foto di gruppo con i sindaci e i rappresentanti di associazioni e sindacati dopo la firma del Patto antifascista (per leggere il documento sottoscritto clicca QUI)

Salvaguardare, sempre e ovunque, la dignità dell’essere umano e i suoi diritti universali, impegnandosi a contrastare ogni forma di fascismo e discriminazione sociale, economica, di razza, genere, orientamento sessuale. Avendo come bussola la Costituzione che celebra la solidarietà collettiva e promuove l’uguaglianza sostanziale di ogni cittadina e cittadino, soprattutto grazie a conoscenza e istruzione.

Tra faggeti e castagneti una delle iniziative promosse la scorsa estate in una terra dove la Resistenza è stata formidabile e pagò un prezzo altissimo. A partecipare anche il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo

Sono i principi guida su cui è stato redatto e siglato il “Patto delle aree della Valdisieve e Valdarno” (FI) che abbiamo voluto chiamare Azioni comuni contro il fascismo e le discriminazioni. Il titolo dell’accordo è stato proposto dal Coordinamento Anpi territoriale di cui fanno parte le sezioni di Londa, San Godenzo, Rufina/Dicomano, Pontassieve, Rignano/Reggello, Figline/Incisa. Il Patto è stato firmato lo scorso 18 gennaio insieme all’Unione dei Comuni della Valdisieve-Valdarno, i Comuni di Rignano e Figline Incisa, a Cgil, Cisl, Uil Valdisieve-Valdarno, Cisl Firenze-Prato, alle leghe pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, ad Anfim Toscana, Anei e Aned Firenze, Arci Firenze e Valdarno, UispValdarno/Valdisieve.

Il progetto è frutto dei coordinamenti d’area con cui il Comitato provinciale Anpi Firenze ha voluto organizzare il lavoro sul territorio.

Tutti i sottoscrittori hanno ribadito la responsabilità istituzionale di difendere i valori dell’antifascismo e di applicare la Carta Costituzionale attraverso azioni quotidiane che favoriscano il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini alla vita collettiva, politico amministrativa, sociale e associativa.

Il testo sancisce l’impegno collegiale a perseguire gli obiettivi costituzionali che ancora devono realizzarsi, come la costruzione di una società giusta ed equa, il superamento delle diseguaglianze formative e di genere.

Alcune delle sezioni del Coordinamento territoriale Anpi

I firmatari, inoltre, rifiutano qualsiasi forma di provocazione e violazione della libertà di pensiero, parola, religione e orientamento sessuale, impegnandosi a intervenire sul linguaggio e sui comportamenti che istigano l’odio razziale, la discriminazione, il sessismo, l’omofobia. Esprimono anche il loro dissenso formale rispetto alla risoluzione del Parlamento Europeo che ha equiparato il comunismo al nazifascismo, ignorando così di fatto la storia e il ruolo della Resistenza italiana e degli altri Paesi nella guerra di Liberazione.

Per arrivare a questi obiettivi condivisi le istituzioni si impegnano a trasformare il Patto in delibera, rendendo vincolante il contenuto per ogni singolo Comune con azioni reali, tra le quali il non concedere aree e spazi pubblici ad associazioni che si richiamano al fascismo.

I Comuni, inoltre, hanno deciso di destinare i beni eventualmente confiscati alla mafia per interventi di carattere sociale, modificando i regolamenti comunali entro tempi brevi.

Insieme, le sezioni Anpi, le organizzazioni sindacali, le associazioni del territorio e gli enti locali realizzeranno progetti volti a far conoscere la Costituzione e promuoveranno iniziative di contrasto all’azione neofascista e di diffusione dei principi antifascisti e antirazzisti. Con particolare attenzione all’approfondimento della storia della Resistenza da promuovere in ogni scuola di ordine e grado.

Su questo tema, come prima iniziativa dopo la firma del Patto, il Coordinamento Anpi organizzerà, sabato 12 marzo, all’Istituto superiore E. Balducci di Pontassieve, la presentazione del libro E allora le Foibe alla presenza dell’autore e storico Eric Gobetti.

Ogni sezione Anpi, grazie anche all’accordo Anpi-Miur, lavora e progetta nelle scuole da molti anni, offrendo stimoli e la possibilità di formare i giovani a essere antifascisti convinti e informati.

Come per la Rete democratica fiorentina, dando corso localmente all’alleanza per la persona, il lavoro e la socialità promossa dall’Anpi a livello nazionale, il Patto è un documento aperto, a cui possono aderire tutte le realtà e le associazioni locali che ne condividano i valori. E in questi giorni sono arrivate già numerose richieste.

Un risultato molto importante per il Coordinamento Anpi e per tutto il territorio, da non considerarsi punto di arrivo ma l’inizio di un lavoro collegiale tra le sezioni, senza campanilismi.

Con l’intento di continuare a fare dell’Anpi un’associazione al passo con il tempo che viviamo.

Coordinamento Anpi Valdisieve e Valdarno Fiorentino