Da cinque mesi è nel carcere di Castrovillari, Cosenza, ed è ora in sciopero della fame Maysoon Majidi. Una donna curda iraniana, che fugge dalle atrocità del regime degli ayatollah, che le donne le perseguita, le butta in carcere, le tortura e le ammazza se solo osano mostrare ciocche dei loro capelli. Una donna che è rinchiusa ingiustamente nelle nostre prigioni per avere affrontato il mare, da clandestina.

(Imagoeconomica, De Giglio)

Da cinque mesi Maysoon è letteralmente perseguitata anche dai decreti del nostro governo, che al suo sacrificio, a una vita dedicata all’attivismo e alla cultura (è una regista conosciuta anche all’estero) antepongono la cecità autoritaria e la condannano, senza nessuna colpa e senza processo, al carcere. Chi l’accusava (due uomini che viaggiavano con lei) ha ritrattato: Maysoon si preoccupava solo di aiutare a distribuire il pasto sulla barca. Il padre di Maysoon ha pagato gli scafisti per lei e per il fratello, che è riuscito ad arrivare in Germania.

(Imagoeconomica)

I tanti e disumani decreti Cutro di questo nostro Paese consentono anche questo: la persecuzione di chi tenta di fuggire dalla persecuzione, per sopravvivere. Possiamo mai tollerare tutto questo?

(Imagoeconomica, Giulia Palmigiani)

Maysoon, attraverso il suo avvocato, ha chiesto che venga fissata al più presto un udienza al Tribunale del riesame di Catanzaro per l’appello contro il rigetto dell’istanza con cui si chiedevano gli arresti domiciliari. Le è stato negato anche questo… potrebbe fuggire, dice il sostituto procuratore della Repubblica.

Non si tratta di un “destino crudele”, le leggi le fanno uomini e donne di questo nostro Paese, le regole si stabiliscono anche nel Parlamento Europeo che ci apprestiamo a rinnovare. E quando leggiamo con tanta superficialità di un’Europa fortezza, non dimentichiamoci mai che sono persone quelle che respingiamo. Che sono persone che mai avrebbero voluto lasciare la proprio terra, la propria famiglia e che decidono di affrontare l’ignoto per vivere, per vivere, per vivere!

(Imagoeconomica, Marmorino)

Dobbiamo chiedere che Maysoon Maijdi esca dal carcere; dobbiamo batterci perché il diritto internazionale sia rispettato; dobbiamo chiedere che i diritti fondamentali non vengano ignorati. A Castrovillari, a Roma e a Bruxelles!

Susanna Florio, Comitato nazionale Anpi, responsabile rapporti con la Ue