Sindaci della Locride e della Piana di Gioia Tauro in fascia tricolore, cittadini, delegazioni studentesche, associazioni della società civile, movimenti politici, il vescovo di Locri Gerace, mons. Francesco Oliva, il delegato della Città metropolitana di Reggio Calabria, il 3 dicembre scorso si sono ritrovati dinanzi al piazzale della Cattedrale di Santa Maria del Mastro, il principale luogo di culto di Locri, per muoversi in un lungo corteo verso piazza Nassiryia.
L’idea che ha mosso l’iniziativa è stata anticipata in un documento distribuito nei giorni precedenti e ribadito nella manifestazione: fermare una guerra che ha già presentato un conto altissimo di “oltre 200 mila vittime, ucraine e russe”, mentre “l’’ombra della guerra atomica si stende sul mondo”.
All’unisono si è affermato che “Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico, ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti e a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna, invece, far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste una guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli. L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione”. Da qui la richiesta di un “immediato cessate il fuoco e la convocazione da parte dell’Onu di una conferenza internazionale di pace, un valore assoluto che unisce tutte le persone al di là dei partiti, delle ideologie, delle appartenenze, la messa al bando di tutte le armi nucleari e la riduzione delle le spese militari”.
Le adesioni all’iniziativa sono state numerose.
Mimmo Panetta, ex sindaco di Siderno, ha rimarcato come sia stato necessario dar vita alla manifestazione e ha segnalato il rischio per l’umanità derivante da un’escalation del conflitto; dalla Locride – ha detto – si alza un grido forte di pace, al più presto si deve mettere fine alla guerra e isolare i guerrafondai.
Ilario Ammendolia, ex sindaco di Caulonia, ha sottolineato l’importanza di una manifestazione nella Locride, terra positiva che ama la pace e il lavoro, e dice no alla guerra.
Il sindaco del Comune di Cittanova, Francesco Cosentino, ha messo l’accento sul bel segnale che arriva dal territorio della provincia di Reggio Calabria. Le persone vogliono fortemente la pace e lo testimoniano a chi ci rappresenta, spingendo affinché la diplomazia ottenga risultati positivi.
Giuseppe Campisi, già presidente del Comitato dei sindaci, ha evidenziato l’unità di tutti i primi cittadini e la loro presenza massiccia alla manifestazione, riaffermando la necessità che la politica sia determinata e unita nella richiesta di un negoziato di pace.
La neo presidente della Caritas, Carmen Bagalà, ha evidenziato come anche dalla Locride può partire un messaggio di speranza e di riconciliazione.
Anna Romeo, ex vicesindaco di Siderno, ha auspicato una presa d’atto: i cittadini non sono d’accordo sulla guerra e spingono per una soluzione diplomatica perché la guerra deve finire. Il valore della pace è incommensurabile, è il solo presupposto per vivere insieme.
Il sindaco di San Giovanni di Gerace, Giovanni Pittari, ha messo in evidenza l’urgenza di andare oltre la manifestazione; la guerra non fa nascere campi di fiori, ma semina distruzione e morte, e ha invitato i governanti a riflettere: solo la pace potrà garantire la convivenza dei popoli.
Deborah Cartisano, referente di Libera per la Locride, ha sottolineato l’importanza di essere presente come persone e come associazione; dobbiamo sentire nostra ogni tipo di ingiustizia e ogni tipo di guerra che si combatte in ogni parte del mondo.
In piazza Nassiryia, moderati da Barbara Panetta della sezione Anpi Locri-Gerace, si sono alternati dal palco gli interventi del sindaco di San Luca, Bruno Bartolo, facente funzione di presidente del Comitato dei Sindaci; di Miki Maio, presidente del Consiglio comunale di Locri; di Domenico Mantegna, sindaco di Benestare e delegato della città metropolitana di Reggio Calabria; di Elisabetta Tripodi, già sindaca di Rosarno, e presidente dell’Anpi area metropolitana di Reggio Calabria, della studentessa Rita Longo. Ha concluso il vescovo di Locri Gerace, mons. Francesco Oliva.
La studentessa Rita Longo ha evidenziato la presenza di ben 59 conflitti in tutto il mondo, spesso dimenticati dall’Onu, che sembra interessarsi solo se l’Occidente è toccato direttamente.
Elisabetta Tripodi, già sindaco di Rosarno, e presidente dell’Anpi metropolitana di Reggio Calabria, ha esso in risalto l’importanza della manifestazione. Le nostre coscienze debbono ribellarsi all’idea che la guerra sia inevitabile. Va ribadito il sì alla pace secondo il dettato e i valori contenuti nell’art. 11 della nostra Costituzione, che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti.
Ecco il 3 dicembre dalla Locride, terra di pace, tutta la Calabria ha urlato il suo NO alle guerre!
Giuseppe Oppedisano, presidente sezione Anpi “Tea Sesini”, Siderno (RC)
E altre foto della manifestazione e le adesioni in galleria:
Pubblicato martedì 13 Dicembre 2022
Stampato il 10/12/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/locride-in-piazza-per-far-vincere-la-pace/