Una vecchia partigiana come me – nonché femminista negli anni caldi del “partire da sé” – si sarebbe aspettata una reazione un po’ più forte nei giorni dell’orribile Capodanno di Colonia. Molti motivi hanno ritardato e indebolito la risposta. Tra gli altri, non nascondiamolo, il timore di trovarci allineate ai razzisti e a quanti si oppongono all’arrivo degli immigrati in Europa.

12688129_10207571349834610_6946564815111960168_nMa quando leggiamo sui giornali che a Magenta alcuni militanti di un gruppo di estrema destra denominato “Rinascita Magentina” avrebbero gridato alle donne dell’ANPI “Meritate di essere stuprate dai negri come a Colonia”, non sai più in che mondo ti è capitato di vivere. L’indignazione non basta. Bisogna fare qualcosa, subito. E se il ministro dell’Interno proclama che i ragazzi di CasaPound sono bravi ragazzi dediti alla cultura e alla beneficenza, allora non resta che impegnarsi, impegnarsi, impegnarsi, per far scattare in ciascuno un moto di ribellione per chiedere finalmente l’applicazione della Costituzione e delle leggi che ne sono derivate (Mancino, Scelba). Occorre rivolgersi in tanti a tutte le autorità costituite per chiedere di intervenire urgentemente contro questo doppio razzismo. Ci vorrebbe una mobilitazione vera e piena: come la serata della mai dimenticata “Riprendiamoci la notte” o come, anni dopo, le bellissime piazze, stavolta piene di uomini che, accanto alle loro compagne, rivendicavano dignità, rispetto, parità di diritti.

È attraverso la violenza e gesti apparentemente poco importanti, stupidi e banali, che il fascismo ha conquistato l’Italia, non sembrava, e invece… Ricordiamolo!