L’indignazione non basta: la voce di una partigiana e femminista, della Presidenza nazionale dell’ANPI, davanti alle vergognose minacce di un gruppo di estrema destra di Magenta contro le donne dell’Associazione partigiana
Una vecchia partigiana come me – nonché femminista negli anni caldi del “partire da sé” – si sarebbe aspettata una reazione un po’ più forte nei giorni dell’orribile Capodanno di Colonia. Molti motivi hanno ritardato e indebolito la risposta. Tra gli altri, non nascondiamolo, il timore di trovarci allineate ai razzisti e a quanti si oppongono all’arrivo degli immigrati in Europa.
Ma quando leggiamo sui giornali che a Magenta alcuni militanti di un gruppo di estrema destra denominato “Rinascita Magentina” avrebbero gridato alle donne dell’ANPI “Meritate di essere stuprate dai negri come a Colonia”, non sai più in che mondo ti è capitato di vivere. L’indignazione non basta. Bisogna fare qualcosa, subito. E se il ministro dell’Interno proclama che i ragazzi di CasaPound sono bravi ragazzi dediti alla cultura e alla beneficenza, allora non resta che impegnarsi, impegnarsi, impegnarsi, per far scattare in ciascuno un moto di ribellione per chiedere finalmente l’applicazione della Costituzione e delle leggi che ne sono derivate (Mancino, Scelba). Occorre rivolgersi in tanti a tutte le autorità costituite per chiedere di intervenire urgentemente contro questo doppio razzismo. Ci vorrebbe una mobilitazione vera e piena: come la serata della mai dimenticata “Riprendiamoci la notte” o come, anni dopo, le bellissime piazze, stavolta piene di uomini che, accanto alle loro compagne, rivendicavano dignità, rispetto, parità di diritti.
È attraverso la violenza e gesti apparentemente poco importanti, stupidi e banali, che il fascismo ha conquistato l’Italia, non sembrava, e invece… Ricordiamolo!
Pubblicato venerdì 19 Febbraio 2016
Stampato il 30/09/2023 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/un-grido-dallarme-dopo-lepisodio-di-magenta/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Chiara Saraceno: “le donne considerate solo oggetti da disprezzare, violentare, e distruggere, sia fisicamente sia moralmente”. Annunciata un’azione legale dall’ANPI di Milano
Alla base dell’uccisione di una donna in quanto donna c’è il fatto che essa è considerata una cosa, non una persona. E una cosa può essere buttata sfatta distrutta da chi ne è possessore o proprietario
Parri la definì la “prima nostra battaglia in campo aperto”, combattuta e vinta da antifascisti, civili, militari, ex prigionieri di guerra alleati fuggiti dai campi di concentramento. Per l’anniversario, intere scolaresche sono salite su quei luogi, tra faggi e querce secolari. Interventi delle istituzioni locali e tante associazioni. A rappresentare l’Anpi nazionale, Tamara Ferretti della segreteria nazionale. E in classe per tutta la settimana, in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale, lezioni di storia della Resistenza
La guerra sembra senza sbocchi. Mentre continua il conflitto sul campo, a livello internazionale quasi nessun Paese (fatta eccezione per la Cina e il Vaticano) sembra intenzionato a lavorare almeno per un cessate il fuoco. Intanto l’Europa si riserva di utilizzare parte dei fondi del Pnrr per finanziare la produzione di nuove armi. La posizione del Governo italiano e delle opposizioni. Come non va il mondo, secondo un ragazzo di 19 anni
Subito dopo il colpo di Stato in Cile, in un’Italia stretta nella morsa di un neofascismo strisciante, trame eversive, servizi segreti deviati e attentati terroristici, il segretario del Partito comunista ri-proponeva una strategia politica per evitare la saldatura tra forze «dal centro all’estrema destra». E il 28 settembre 1973 su “Rinascita” pubblicava “Riflessioni sull’Italia dopo i fatti del Cile”, inaugurando un faticoso dialogo a distanza tra i due maggiori partiti democratici in Parlamento, la Dc e il Pci. Ma dovrà fare i conti con una realtà internazionale che sia in Occidente sia all’Est scoraggerà il suo progetto
Lo storico gruppo musicale popolare presenta una nuova edizione della sua raccolta di canti e musiche dell’antifascismo e della Resistenza. Sono 18 brani, alcuni molto famosi e altri meno conosciuti, ma comunque impressi nella memoria: da Bella Ciao a 8 settembre, da Mamma mi dole a Fischia il vento. Appuntamento venerdì 29 settembre al Teatro Astra di Vicenza
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