
La lotta mafie non riguarda solo la Sicilia e non riguarda soltanto l’impegno – per quanto fondamentale – di magistrati e forze dell’ordine. Ne sono la dimostrazione, tra tante altre (purtroppo), le storie di Peppe Valarioti e Giovanni Losardo. Se ne è parlato nella sede nazionale di Libera, a Roma, dove è stato proiettato il docufilm “Chi ha ucciso Giovanni Losardo?”, scritto e diretto da Giulia Zanfino, giornalista e regista, e coprodotto da Ugly Films, l’associazione “Con i miei occhi”, Open Fields in qualità di produttore esecutivo, sostenuto da Calabria Film Commission e Fondazione Carical, con il patrocinio della Commissione parlamentare antimafia.

L’opera, una docufiction d’inchiesta, è stata presentata per la prima volta fuori dalla Calabria, nello Spazio ExtraLibera, insieme all’avvocato Raffalele Losardo, figlio di Giovanni, e ha visto la partecipazione della stessa Giulia Zanfino, di Enzo Ciconte, docente universitario e studioso delle mafie, Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio sulla legalità e la sicurezza della Regione Lazio. Zanfino, con la collaborazione tecnica di con Mauro Nigro, direttore della fotografia e produttore di Ugly Films, ha raccontato il caso dell’omicidio di Giannino Losardo, dirigente del Pci di Cetraro dove era anche amministratore comunale e segretario capo alla Procura di Paola, contro il clan di ‘ndrangheta del boss Franco Muto, che tuttora controlla gran parte del Tirreno cosentino.

Un racconto intenso di circa un’ora e venti minuti, che ha alternato ricostruzioni ‘fiction’ e interviste ai testimoni di questa storia tragica, tra cui gli stessi Raffaele Losardo e una intervista esclusiva a Franco Muto, il “re” del pesce, mai condannato per l’omicidio Losardo, ha emozionato e convinto il pubblico che ha affollato lo Spazio ExtraLibera. “Una storia ancora molto calda e scomoda – ha precisato l’autrice e regista Giulia Zanfino – a distanza di 45 anni da quando la ‘ndrangheta ha ucciso Giannino. Un caso che qualcuno avrebbe preferito che restasse sepolto nel dimenticatoio. Perché in molti conoscono bene nomi e cognomi di mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio Losardo, così come di altri omicidi di povere vittime innocenti che si consumarono in quel periodo. Noi abbiamo fondato la Ugly Films per avere la forza di autoprodurre i nostri lavori e denunciare con libertà quelle storie”.

Perché la ‘ndrangheta è tuttora, per eccellenza, “il potere dei poteri criminali – ha spiegato Raffaele Losardo – e gode di alleanze precise nei poteri istituzionali”. A tal proposito, l’avvocato, figlio di Giannino, ha ricordato uno dei punti cruciali della storia, rimasti irrisolti, cioè il rapporto tra suo padre e l’avvocato Francesco Granata. “Io sono abbastanza sicuro – ha precisato – che papà, ricoverato all’ospedale di Paola, gravemente ferito e in punto di morte avesse chiesto al suo amico Granata di fare di tutto per farlo trasferire in un’altra struttura sanitaria, perché non voleva che s suo omicidio indagasse la già corrotta Procura di Paola che lui conosceva bene”. Tutti aspetti ricostruiti in maniera approfondita nel docufilm “Chi ha ucciso Giovanni Losardo?”.

Un lavoro indipendente e necessario, dunque, e ciò è dimostrato dal fatto che, come ha ricordato Zanfino, di recente “la Procura di Paola ha riaperto il fascicolo sull’omicidio Losardo, seppur a carico di ignoti”. Per realizzare questo docufilm, la regista e Mauro Nigro sono stati anche minacciati a Cetraro, dove nessuno vuole che si parli più di Giovanni Losardo. Lo ha ricordato, nel suo intervento, lo stesso Nigro: “Con i nostri docufilm su Losardo e Valarioti noi non facciamo memoria, ma parliamo di storie molto attuali e colpevolmente irrisolte, con cui i calabresi in primis non vogliono fare i conti”.

Lo ha confermato il professor Enzo Ciconte, nel suo intervento-excursus sulla storia del clan Muto e sulla lotta di Giannino. Ciconte ha manifestato il suo plauso al lavoro di Zanfino e soci. “Zanfino ha avuto il merito di andare a intervistare Franco Muto, nella sua abitazione di Cetraro, anche perché lui si trovava lì, agli arresti domiciliari, e da brava giornalista lei doveva raccontare così questa storia”. Ciconte ha poi ricordato anche l’altro docufilm, che riporta alla luce la storia di Peppe Valarioti, dal titolo “Medma non si piega”, scritto e diretto da Gianluca Palma, giornalista e reporter. Anche questa una lavorazione lunga e complessa che, oltre alla collaborazione degli stessi Nigro e Zanfino, che hanno girato per quattro anni, insieme all’autore, tra Rosarno e Piana di Gioia Tauro, ha visto il supporto fondamentale di tutta il Comitato provinciale Anpi di Reggio Calabria,che sta curando la raccolta fondi per sostenere le spese di Ugly Films.
“Medma non si piega”

“Medma non si piega”, in cui è protagonista lo stesso Peppe Valarioti con la sua voce, grazie alle audio cassette delle sue lezioni di filosofia, concesse dalla famiglia Valarioti, è stato presentato la scorsa estate a Rosarno, a Trame Festival di Lamezia Terme, Polistena e Riace. Il 14 ottobre scorso è stata invece organizzata la proiezione al Cinema Citrigno di Cosenza con le scuole e poi una serie di eventi in collaborazione con la Città Metropolitana di Reggio Calabria, durante i quali sono stati proiettati entrambi i docufilm di Ugly Films su tutto il territorio reggino.
Il 3 e il 4 dicembre, inoltre, “Medma non si piega”, sarà proiettato per la prima volta fuori dalla Calabria, al Cinema Arsenale di Pisa, ospiti dell’Associazione “Esperia” dei calabresi a Pisa e in compagnia del prof. Salvatore Settis, noto archeologo, di origini rosarnesi, già direttore della Scuola Normale Superiore.
“È andata anche molto meglio di quello che pensavamo. Parlare ai ragazzi di scuola di tematiche complesse come la lotta alle mafie non è semplice, né scontato. Eppure circa 600 studentesse e studenti ieri hanno assistito con grande interesse alla proiezione di Medma non si piega. In molti ci hanno confessato anche di essersi emozionati, e alla fine hanno posto tante domande e sollecitazioni agli ospiti intervenuti”, tra cui Gianluca Palma, giornalista e regista, Stefano Musolino, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria e Arcangelo Badolati, giornalista de la Gazzetta del Sud.
Ringraziamenti sono andati a Giuseppe Citrigno e Giuliana Lanzillotta, per avere permesso la realizzazione di questa preziosa opportunità. “Questo non è che l’inizio del viaggio del nostro docufilm – ha detto Palma – e facciamo nostro l’auspicio dello stesso procuratore Musolino: tanti giovani, della “chianoti” e non solo dovrebbero vedere e conoscere la storia di Peppe Valarioti per rendersi conto di quali sono i modelli sani di cittadinanza a cui ispirarsi. Quindi, lo ripetiamo, invitateci nei vostri territori a proiettare i nostri docufilm su Valarioti e Losardo, con un sostegno economico”.
Amalia Giordano, Anpi Reggio Calabria
L’APPELLO E LE COORDINATE BANCARIE
“Sostenete I nostri docufilm sulla lotta alla ‘ndrangheta”. L’appello di Ugly Films, in collaborazione con Anpi provinciale di Reggio Calabria ai Comuni d’Italiani impegnati sulla legalità
L’Anpi dell’area metropolitana reggina sta aiutando la piccola società cinematografica calabrese nella raccolta fondi per portare avanti i progetti di cinema sulla lotta alle mafie e fa appello ai Comuni beneficiari del fondo triennale del ministero dell’Interno.
Sono circa 390 i Comuni d’Italia beneficiari del fondo “Fondo per la legalità e per la tutela degli amministratori locali vittime di atti intimidatori per l’anno 2024”, stanziato da ministero dell’Interno, ministero dell’Istruzione e del Merito e ministero dell’Economia e delle Finanze su impulso dell’Associazione Avviso Pubblico, Enti locali e Istituzioni contro mafie e corruzione. Si tratta, infatti, di 6 milioni di euro stanziati dal governo – ogni anno – per promuovere azioni di cultura della legalità sui rispettivi territori e che i Comuni sono tenuti a spendere entro l’anno.
Il fondo – si legge sul decreto – ha l’esplicita finalità di consentire agli enti locali l’adozione di iniziative per la promozione della legalità e di misure di ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali che hanno subito episodi di intimidazione connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali esercitate.
Ed è a questi 392 Comuni che l’Anpi Comitato Provinciale di Reggio Calabria fa appello, per contribuire alla raccolta fondi della società Ugly Films produzioni cinematografiche che ha realizzato due docufilm, inediti, dal titolo Medma non si piega, sulla storia di Peppe Valarioti e “Chi ha ucciso Giovanni Losardo?”, i primi due omicidi di stampo politico-mafioso in Calabria, di cui quest’anno, a giugno, ricorrevano i 45 da entrambe le uccisioni.
L’Anpi comitato provinciale, che comprende tutte le sezioni Anpi dell’area metropolitana di Reggio Calabria, sta supportando Ugly Films, in qualità di produttore associato, nella raccolta fondi per rientrare dalle ingenti spese sostenute per realizzare il film-documentario su Peppe Valarioti, scritto e diretto da Gianluca Palma, in collaborazione con Giulia Zanfino e Mauro Nigro. Opera a cui Ugly Films, piccola ma battagliera società cinematografica indipendente, con sede a Rende (Cs), ha lavorato in autoproduzione, con un parziale sostegno di Fondazione Carical, e di altri sponsor che hanno dato un piccolo contributo.
Tra i 392 Comuni beneficiari circa 150 complessivamente sono al sud Italia, di cui 37 solo in Calabria. Su Patria Indipendente avevamo già dato conto di questi progetti ambiziosi, inediti e “comunitari” di Ugly Films. Adesso l’Anpi comitato provinciale di Reggio Calabria e i tre film-maker e registi fanno appello a tutti i Comuni beneficiari del fondo per la legalità. Un appello rivolto, anzitutto, ai Comuni del sud Italia a per organizzare insieme le proiezioni di questi due docufilm, di denuncia e impegno sociale. Due storie inedite del Sud Italia.
Le storie di Peppe Valarioti e Giovanni Losardo, così come quelle di tante altre vittime innocenti della barbarie mafiosa e ‘ndranghetistica, sono più attuali che mai e non possono restare nel dimenticatoio. Soprattutto tra le giovani generazioni. Aiutateci a portarle ovunque sia possibile.
I dati bancari per sostenere Ugly Films attraverso l’Anpi provinciale di Reggio Calabria
Le coordinate bancarie
TRAMITE BONIFICO:
•IBAN: IT65K0538781591000003946850
* Istituto di Credito: UBI BANCA Filiale di Siderno, Agenzia: SIDERNO
CAUSALE “DONAZIONE PER DOCUFILM”

Pubblicato venerdì 7 Novembre 2025
Stampato il 07/11/2025 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/valarioti-e-losardo-sostenete-i-nostri-docufilm-contro-alla-ndrangheta/







