Tema

Emigrazione

venerdì 7 Settembre 2018

Il capro espiatorio e l’attacco alla democrazia

Demonizzati i migranti e l’UE. Cambiate di fatto da Salvini le regole democratiche, proclamando di essere legittimato in quello che fa non dalle leggi né da un preciso mandato parlamentare, ma semplicemente da una presunta “maggioranza degli italiani”. Il Parlamento relegato al ruolo di spettatore, sia pure diviso in tifoserie contrapposte. Le pesanti responsabilità dei precedenti governi

mercoledì 1 Agosto 2018

Perché si diffonde l’estrema destra postindustriale

Il radicalismo di destra cerca di rispondere alla paura diffusa, offrendo qualcosa a cui ancorarsi: per esempio dire che le difficoltà di una trasformazione economica siano da imputare agli immigrati. Ciò è completamente falso, ma è rassicurante sul versante degli umori collettivi. Nessuna battaglia politica che prescinda da una piena riconsiderazione dei diritti sociali può avere qualche “chance” di successo

mercoledì 1 Agosto 2018

Italia: che ne pensa il sociologo

Intervista al professor De Masi. Ci si sarebbe dovuto chiedere: è meglio che l’Italia sia governata dalla socialdemocrazia, ancorché pentastellata, o dall’autoritarismo leghista? Salvini si sta mangiando tutta la destra e si avvia a fare un solo boccone pure del gracile partito della Meloni. È oggi il più forte partito di destra in Europa. Una destra-destra, stile Le Pen, mica una destra liberale!

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

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Un gigante dai piedi d’argilla. Il diritto internazionale di fronte ai conflitti armati e al genocidio

Le norme, i principi giuridici e gli organi che regolano le relazioni tra Stati sovrani con l’obiettivo di garantire pace e stabilità nella comunità mondiale mostrano oggi tutta la loro fragilità. Dalla Guerra Fredda ai conflitti contemporanei e lo sterminio del popolo di Palestina, le promesse tradite di un sistema che resta indispensabile ma troppo spesso è impotente. La legge del più forte e la guerra hanno ripreso il dominio, mentre proliferano ovunque i processi di riarmo e il presidente Usa con disprezzo bolla come inutili tutte le istituzioni sovrazionali e sanziona i magistrati della CPI che hanno osato emettere un mandato di cattura nei confronti di Netanyahu

Palestina, dalla tregua fragile alla costruzione della pace

I movimenti in Italia e nel mondo hanno scosso le coscienze e isolato Israele, ma ora è necessario uno scatto nuovo. Il ruolo fondamentale che l’Onu deve riprendere e assumere pienamente e quello finora assente della Ue, la richiesta di liberazione di Barghouti, la ricostruzione nella prospettiva dell’avvio della costituzione di uno Stato palestinese in uno scenario di due popoli in due Stati e le tentazioni dei potenti di “sedersi a tavola” per spartirsi il pranzo. Cosa possiamo fare come Anpi

Stato di Palestina, sì o no? Due popoli e due Stati, uno Stato unico oppure altro ancora?

Nonostante non si fermi il piano israeliano di spopolare Gaza, nonostante il genocidio, l’odio seminato a piene mani e la Cisgiordania a rischio di formale annessione da parte di Tel Aviv, può ancora esistere un futuro per i palestinesi perché i sentimenti delle persone, le speranze o la disperazione, si alimentano e si modificano sulla base della vita quotidiana: per un bimbo la scomparsa di un check point sulla via per la scuola è di per sé un pezzo importante di liberazione. Cosa possiamo fare come Anpi in questo preciso momento storico affinché inizi un processo negoziale che dia dignità e pace a quel martoriato popolo. Ecco alcuni spunti per una proposta strategica

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