In questo grande saggio Adriano Prosperi getta uno sguardo sulla nazione di contadini che siamo stati. Ma Volgo disperso non è tanto una storia economica, quanto una storia socio-culturale del mondo contadino. La storia di una classe da sempre subalterna che pone allo storico un problema metodologico: in assenza di fonti scritte dirette, ci si deve rivolgere a documenti scritti diversi da quelli orale dei contadini, come trattati di agricoltura, di statistica e d’igiene. Questi ultimi erano quelli che scrivevano alcuni medici sulle terribili condizioni sanitarie dei contadini (e questo ci ricorda le condizione dei ‘contadini’ di oggi, gli immigrati, a Rosarno, Caserta o Foggia), insomma il magnifico ritratto di una classe sì subalterna, ma non priva di fiammate rivoluzionarie, tra realtà e rappresentazione ideologica.

Prosperi, Volgo disperso. Einaudi 2019

Per quanto limitato alla sola realtà francese, Fasciofera è un libro molto istruttivo che indaga come la galassia contraddittoria ed estremista della destra francese si sia diffusa grazie alle possibilità offerte da Internet. Quello che emerge è un mondo fatto di disinformazione, complottismo, di autentiche realtà fasciste e naziste, di affermazioni identitarie di ritorni all’origine della purezza delle nazioni. Per quanto in rete si trovi di tutto, dai cattolici integralisti al Front Nationale di Le Pen o al sito, visitatissimo, di Fdesouche.com specializzato nel rappresentare una Francia invasa dai musulmani, gli autori li accomunano tutti scrivendone: «gli attori della fasciosfera si caratterizzano così per una comune opposizione alla modernità liberale e al suo ideale di società aperta».

Albertini e D. Doucet, Fasciosfera. Come l’estrema destra ha vinto la battaglia della Rete, La Nave di Teseo 2019

Poverty Safari è un misto di autobiografia e indagine sociale del rapper e scrittore scozzese Darren McGarvey. Si tratta di un viaggio all’interno della povertà e dell’emarginazione di una città come Glasgow (una città di più di due milioni di abitanti, se si considera l’area metropolitana) che ricorda Il Popolo dell’abisso di London o il grande libro di Orwell, Senza un soldo a Parigi e Londra del 1933. Il libro è in fondo un trattato sull’esclusione e sulla rabbia dei marginali spesso preda dei populismi recenti: «In tutta la Gran Bretagna, ovunque la gente sia costretta a vivere con livelli più o meno scarsi di assistenza sanitaria, di alloggio e di istruzione, e dove è di fatto esclusa dalle scelte politiche, regna la rabbia».

McGarvey, Poverty Safari, Rizzoli 2019

Franco Fortini ha sempre scritto contro la trasformazione della Resistenza in una caramellosa «epopea garibaldino-risorgimentale» in favore della riscoperta e ripresa di tutto il pensiero politico e morale del movimento partigiano e del suo eccezionale capitale antropologico: per essere partigiano ci voleva un grado elevato di coscienza civile di fronte a un popolo italiano inebetito dal regime di Mussolini. Sere in Valdossola, uscito per la prima volta nel 1963, racconta le vicende del sottotenente Fortini tra la fine del regime del luglio del 1943 in una Milano sotto le bombe e l’attività partigiana in Valdossola. La Resistenza come luogo, in seguito mortificato, di una utopia umana e concreta e, come scriverà in una poesia, di «una gioia avvenire».

Fortini, Sere in Valdossola, Marsilio 1985