Si chiamava Jacopo, ma per tutti era “Papo”. Un bellissimo bambino di 10 anni che il 24 agosto scorso, a seguito di un arresto cardiaco, è morto in ospedale dopo straordinari e disperati tentativi di recuperarlo. Papo aveva un papà, Andrea Pilotta, che non ha perso tempo per non smettere di parlare con suo figlio. E ha fatto una cosa semplicissima: si è messo a scrivere. Ogni giorno una lettera (pubblicate su una pagina Fb), ogni giorno un racconto al piccolo Papo, su quello che succede in casa, sulle sue sensazioni quotidiane, su un amore che non muore. Elisabetta Soglio ha raccontato questa storia meravigliosa sabato 14 gennaio sul Corriere della sera. Un colpo. Anche perché l’avventura creativa di Andrea è diventata un blog, “Paposuperhero” che, unitamente alla pagina fb, nel giro di 24 ore da sabato è passata da 1600 a 9700 iscritti. Un’esplosione di tenerezza che evidenzia quanto ancora scorra nelle vene della coscienza e dell’amarissima realtà quotidiana una preziosa umanità. Una notizia che non può che riconciliarci con la speranza, troppo spesso considerata e vissuta come vana, che dietro l’angolo non ci siano solamente sagome sul punto di aggredire o raggirare, ma anche persone. Papo ha liberato forze di pace e compassione. Ci ha messo in uno spazio di mondo con gli occhi autentici e sorridenti. Ma ora lascio la parola ad Andrea. Dalla lettera del 30 agosto, giorno dell’ultimo saluto:

«Ogni stella cadente, ogni ciglia, ogni “esprimi un desiderio” era che Papo diventasse grande e vivesse una vita lunga e serena. Ma lui è stato come quel bagliore improvviso che attraversa il cielo sereno e ti lascia senza fiato. Nulla prima e dopo il suo passaggio è più lo stesso. Ora c’è da reinventarsi come vivere (…). Intorno a Papo si era creato uno schieramento di forze da tener testa alle più temibili minacce provenienti da terra e spazio, grazie alla nostra famiglia che si è sempre unita e stretta intorno a Papo. Grazie agli insegnanti: Diana, Laura, Maurizio, Myriam e Silvia (…) Per tutti, sia quelli cui piace la matematica e anche per quelli che la detestano, Papo fino al suo ultimo secondo di vita cosciente è stato un bellissimo e divertentissimo bambino sereno e felice e fino al suo ultimo respiro è stato, è e sarà il più valoroso tra i SuperEroi.
Corri libero e divertiti amore mio bellissimo!
Papà
».

Grazie di esistere, Papo.