Diritti, doveri, diversità, uguaglianza, inclusione. Parole che le bambine e i bambini possono scoprire, vive e concrete hanno a che fare con la vita di tutti i giorni: perché la Costituzione è dappertutto. Li induce a riflettere con sapienza la penna di Nella Macrì, scritto per conto della Commissione scuola Anpi Dolores Abbiati di Brescia, di cui l’autrice fa parte, nel libro “Favole Ri-Costituenti”. Un arguto percorso di cinque brevi testi destinati alla scuola primaria che conducono i cittadini e le cittadine di domani alla scoperta dei valori che la lotta partigiana ci ha consegnato, trasformandosi in semi che fioriranno insieme a loro.

«Una cicala oziosa osserva una fila di formichine operose che vanno e vengono dal loro magazzino sotterraneo nei pressi del Grande Melo. Le sfugge un commento: “Perché lo fanno? Sembra così faticoso!”. Una delle formichine la sente e risponde: “Vuoi sapere perché lavoro?” E dopo un breve dialogo spiega che il lavoro per lei va oltre il guadagnarsi da vivere. “È sapermi libera, ma anche utile alle mie compagne che, lavorando, sono utili a me; se ognuno fa bene il suo lavoro, tutti ne traggono vantaggio”. Sorpresa la cicala pensa: “In effetti, sembra interessante”. Poi torna a frinire, ma il dubbio si fa strada nella sua mente».

Inizia così il cammino che in un prato dominato da prevaricazione, disuguaglianze e disconoscimento della diversità porterà cicale, formiche, farfalle, alberi e fiori e tutti gli abitanti di un fantastico ma non felice mondo verso i valori della nostra Costituzione. Attraverso dialoghi che mirano con chiarezza alla pratica del confronto democratico. “C’è bisogno di discuterne tutti insieme”, dice la formica. “Ma non siamo troppi? – interviene Cicala – Faremmo una grande confusione, meglio decidere fra noi. Gli altri obbediranno”. “Ma sei matta! – replica Formica – E la libertà? E l’uguaglianza?”.

Cicala e Ape, formiche e Coccinella dovranno dunque confrontarsi sulla diversità e sulla necessità del rispetto per tutti, nonostante inevitabili scontri e tentativi di mantenere privilegi di “casta”, erba Eufrasia ed erba Loglio si batteranno per una convivenza democratica senza fare distinzioni, mentre bruchi e farfalle dibatteranno sull’uguaglianza di genere.

Nella stessa direzione va la casa editrice: “Liberedizioni ovvero strumenti per la libertà di parola”. Si presenta così l’impresa cooperativa che ha sede a Gavardo, in Valle Sabbia, Comune dilaniato dai bombardamenti del 29 gennaio 1945, dove morirono 52 persone, e luogo natale di uno delle migliaia di ragazzi che abbracciarono la Resistenza per un ideale di civiltà, combattendo contro le libertà negate, la violenza, il sopruso dei nazifascisti. Si tratta del partigiano Teodoro Copponi, ucciso il 5 marzo 1945 insieme ad altri nove giovani della VII Brigata Matteotti, nel corso di un rastrellamento dai fascisti della Rsi. Appena due giorni prima aveva compiuto 19 anni.

Le bellissime illustrazioni di Mabel Morri arricchiscono il progetto editoriale, ennesimo tassello del prezioso lavoro della Commissione Scuola Anpi di Brescia, un nutrito gruppo di insegnanti che da oltre trent’anni coniuga la memoria storica con la formazione di una consapevole cittadinanza democratica, rivolgendosi alle giovani generazioni delle scuole di ogni ordine e grado della città e della provincia e promuovendo, con il patrocinio delle istituzioni, il partecipato concorso “I giovani, la memoria, la storia, la cittadinanza”, favorendo lo studio del passato in chiave attuale verso un orizzonte futuro.

La Commissione Scuola è intitolata alla staffetta partigiana Dolores Abbiati che, insieme ad altri partigiani – come Aldo Gamba, Lino Pedroni ed Ermes Gatti, per citarne alcuni – ha testimoniato per lungo tempo negli istituti scolastici del territorio, contribuendo alla crescita della coscienza storica. Ancora bambina, Dolores Abbiati seguirà, con la famiglia, il padre Gino al confino alle isole Lipari, Ponza – dove incontrerà altri politici “pericolosi” come Umberto Terracini, padre costituente, Camilla Ravera, primo caso nella storia dei movimenti politici del mondo di una donna nominata nel 1927 segretaria del suo partito, quello comunista, e Sandro Pertini – e alle Tremiti. Dopo l’8 settembre diventa la partigiana “Lola”: ha quasi sedici anni. Rifornisce i combattenti di cibo, chiodi, medicinali, vestiario, munizioni. Tiene i contatti tra le formazioni. Per la sua attività antifascista viene anche arrestata. Nel dopoguerra prima sarà segretaria del sindacato tessile della Cgil, poi sarà eletta in Parlamento dove, in Commissione lavoro per lo statuto dei diritti, si batterà per il divorzio e l’aborto. Dopo la sua morte, nel 2001, la città di Brescia le ha dedicato una strada.

Anche questo straordinario retroterra culturale e morale ha contribuito probabilmente al libro, prezioso in un momento storico tra i più complessi dal dopoguerra, dove prevale un senso di insicurezza e diminuisce la capacità di tollerare differenze che creano e strutturano ogni persona e identità. Favole Ri-costituenti “rappresentano un momento di riflessione fondamentale per la complessità di queste ore, di questi giorni”, scrive nella prefazione Emiliana Mannese, ordinaria di pedagogia generale e sociale dell’Università degli Studi di Salerno. E diventano strumento ancor più necessario in una società sempre più multiculturale e in via di profonde trasformazioni, con nuovi aspiranti cittadini che, arrivati da vari Paesi, vivono in Italia.

Ecco perché l’approccio alla Costituzione è occasione di conoscenza del Paese, aiutando i bambini – e aiutando noi adulti – a capire e indirizzare i cittadini in erba al senso di responsabilità personale in una fase storica caratterizzata da un diffuso senso di insicurezza, in cui il senso degli altri si riduce, poiché diminuisce la capacità di tollerare le differenze che creano e strutturano ogni identità.

Ma queste piccole grandi storie hanno un lieto fine come in ogni favola che si rispetti? Sarà Grande Melo che, contattati tutti gli esseri viventi del prato, li riunirà in assemblea i rappresentanti del piccolo mondo naturale. E scopriranno che maggiore sarà la consapevolezza e la condivisione, tanto più la coesione e la convivenza saranno obiettivi meno ardui da raggiungere.

Conoscere la Costituzione, per dirla con Umberto Terracini quel “patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore”, fa proprio bene a tutti.