Giuseppe Leandro Savia “Lallo” in un fotoritratto conservato all’Istoreto (http://www.metarchivi.it/dett _documento.asp? id=7447& amp;tipo=fascicoli_documenti)

A stretto rigore forse Lallo non sarebbe da inserire tra i caduti partigiani racconigesi: non apparteneva alla località piemontese in provincia di Cuneo e non è caduto nel nostro Comune. Pensiamo però che ne abbia sicuramente diritto avendo operato nella nostra città ed essendosi offerto volontario al sicuro olocausto.

Leandro Savia nato a Crevoladossola (Verbano-Cusio-Ossola) l’8 gennaio 1923 – viveva a Castelrosso frazione di Chivasso (città metropolitana di Torino) – arriva a Racconigi alla fine di aprile del 1944 perché conosce Enzo Conti, un vecchio comunista di origini umbre, sfollato da noi negli anni precedenti come operaio specializzato della Manifattura Bosco (sita dove adesso c’è un grande supermercato). Si mette subito a disposizione del CNL, che lo apprezza immediatamente.

In precedenza era stato un paracadutista della Folgore e aveva combattuto a El Alamein. Per questo motivo aveva tardato ad aggregarsi ai partigiani, notoriamente sospettosi verso i reduci della Folgore stessa, molti dei quali divenuti membri delle milizie della R.S.I.

L’iniziale diffidenza viene superata in men che non si dica. Il 31 luglio ’44 un piccolo nucleo di partigiani racconigesi lascia un’automobile, carica di armi, incustodita per qualche minuto in quel di Moretta. Destino vuole che l’auto cada in mano alle SS, che minacciano di dare fuoco al paese.

Panorama di Moretta, Racconigi (CN), (da https://upload.wikimedia.org/ wikipedia/commons/4/46/Moretta_ panorama.jpg)

Il CNL racconigese, subito avvertito, non sa bene cosa fare ma è consapevole del grave pericolo che corre Moretta. La situazione, per così dire, si risolve perché Lallo si accolla la proprietà dell’auto, ben sapendo a cosa va incontro.

Moretta è salva.

Il nostro partigiano invece viene catturato, portato nella caserma delle SS di Pinerolo, torturato per diversi giorni ed infine impiccato il 4 agosto.

Viene poi sepolto malamente nel cortile stesso della caserma.

Dopo la Liberazione il corpo affiora e viene perciò dissepolto.

Il CNL di Racconigi paga il trasporto della salma nel comune di residenza, cioè Chivasso, e il relativo funerale.

Moretta lo onora intitolandogli una strada.

Pierfranco Occelli, presidente sezione Anpi di Racconigi