Romano Marchetti, “Cino Da Monte”
Romano Marchetti, “Cino Da Monte”

Centotré. Un bel traguardo per il vecchio partigiano d’Italia. Sono gli anni che il 26 gennaio 2016 ha compiuto Romano Marchetti. “Romano – ci ricorda in una nota il Comitato provinciale dell’ANPI di Udine – è Presidente Onorario della Sezione ANPI di Tolmezzo e membro della Presidenza Onoraria dell’ANPI provinciale”.

Romano Marchetti è nato a Tolmezzo (Udine) il 26 gennaio 1913. Dopo la laurea in agraria si era specializzato in Agronomia tropicale ed aveva assolto importanti incarichi in Italia e in Africa. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, Marchetti, che aveva partecipato al conflitto in Albania e Grecia, fu nominato tenente e, essendosi ammalato “per cause di servizio”, fu inviato a dirigere a Prestrane di Postumia un’azienda agricola gestita dall’Esercito, dalla quale si allontanò all’annuncio dell’armistizio.

Assunto il nome di battaglia di “Cino Da Monte”, Marchetti si prodigò nell’organizzazione della Resistenza ai nazifascisti. Delegato politico della Brigata partigiana “Osoppo-Carnia”, nell’estate del 1944 entrò a far parte della Giunta di governo della Zona libera della Carnia come rappresentante dei partigiani della “Osoppo”. Designato, infine, commissario del Gruppo Brigate “Garibaldi Osoppo Carnia” svolse il suo compito di orientamento sino alla Liberazione.

Nel dopoguerra Romano Marchetti, che nonostante l’età molto avanzata, ha continuato a battersi con grande lucidità per gli obiettivi democratici che caratterizzarono il suo impegno nella Resistenza, si è impegnato per realizzare un decentramento amministrativo ed ha fondato e diretto il periodico “Carnia”.

Una bella intervista delle Officine Visive del 2011, dal titolo “Romano Marchetti: 8 settembre 1943, nascita di un partigiano”

Secondo il più anziano partigiano d’Italia la Carnia «potrà superare i suoi ritardi sociali e uscire dalla marginalità economica» solo attraverso la cultura. Per questo motivo, anche in età avanzata, ha insegnato all’Università della Terza Età.

«Fui mandato a combattere in Albania e Grecia con il grado di tenente per venire poi assegnato alla direzione di un’azienda agricola gestita dall’esercito a Prestrane di Postumia, dove rimasi sino all’armistizio» ricorda Marchetti, aggiungendo che diventò antifascista «quando venni colpito dallo zampillo della terra causato da una bomba dei tedeschi dopo l’8 settembre: quegli stessi tedeschi che sino a poche ore prima erano miei commilitoni». L’8 settembre 1943 egli decise di non far ritorno al proprio reparto e unirsi alla resistenza slava e invitò i suoi sottostanti a fare altrettanto o di tornarsene a casa.

«Se conosci l’effetto delle tue azioni, sei libero, e io, come uomo, mi sentivo libero». Alla fine di un lungo viaggio, Marchetti tornò a casa dalla moglie, a Cormons quindi raggiunse la Carnia. «Qui – racconta – presi i primi contatti con le forze della Resistenza».

In occasione del suo compleanno, il Comitato Provinciale dell’ANPI di Udine lo celebra con le parole che a lui dedicò Federico Vincenti, storico Presidente dell’ANPI di Udine: “L’ANPI è orgogliosa di avere nella propria organizzazione una persona di così elevata moralità e cultura, conoscitore ed esperto dei numerosi problemi che affliggono la sua amata Carnia e la montagna del Friuli e di cui progetta e propone soluzioni. Il suo passato di partigiano lo impegna nelle commemorazioni e nelle celebrazioni della Resistenza, nelle quali esprime anche le sue delusioni e usa ricordare che la lotta di liberazione sarà conclusa solo con la liberazione definitiva dei mali che colpiscono l’odierna società e che l’ANPI deve essere la vestale della Costituzione repubblicana.”