Il quarantesimo anniversario dell’assassinio di Benedetto Petrone – il giovane comunista ucciso a Bari il 28 novembre 1977 in un agguato neofascista – è stato celebrato dalla città con una pluralità di iniziative.
In numerose di esse l’Anpi e i suoi rappresentanti hanno svolto un ruolo significativo.
L’Anpi e il Coordinamento Antifascista
C’è innanzitutto da richiamare il calendario di iniziative intitolato «Quarant’anni con Benedetto», promosso dalla stessa Anpi di concerto con il Comitato 28 Novembre (la cui presidente, Porzia Petrone, sorella di Benedetto, è socia onoraria dell’Anpi) e con il Coordinamento Antifascista di cui l’Associazione è promotrice e componente: ne fanno parte Arci, Cgil, Libera, Link Rete della Conoscenza.
Il Coordinamento ha organizzato il corteo nella mattina del 28 novembre, che è partito da via Benedetto Petrone, ha attraversato Bari Vecchia e si è concluso in piazza Libertà davanti alla epigrafe che ricorda il giovane, il luogo e le circostanze del delitto.
Sono state deposte corone da parte del Comune, del Coordinamento e di altri soggetti. Si è svolto uno spettacolo di poesia e musica a cura di Terrae e Arci.
Sono stati tenuti discorsi del sindaco, della rappresentante della Regione, del presidente Anpi Ferdinando Pappalardo, di Porzia Petrone e di Franco Intranò a nome del Comitato 28 Novembre.
Alla manifestazione hanno preso parte anche iscritti dell’Anpi di altre realtà della provincia e della regione; il corteo è stato significativamente caratterizzato da un’alta presenza di giovani del Coordinamento Antifascista.
In serata, nel circolo Zona Franka (Arci e Link), si è svolta una performance teatrale a cura di Enrico Caruso ispirata alla figura e alla morte di Petrone.
Il pomeriggio del giorno dopo, 29 novembre, presso la sede della Fondazione Rita Maierotti, si è svolta una tavola rotonda sul tema “Quarant’anni con Benedetto. Bari Vecchia: una questione cittadina”, con l’architetto Arturo Cucciolla, il sociologo urbano Sergio Bisciglia, l’assessora comunale alla Urbanistica ingegnera Carla Tedesco e la segretaria della Camera del Lavoro Cgil Gigia Bucci.
Inoltre i cinque circoli Arci della città (aderenti al coordinamento) hanno ospitato segmenti della mostra fotografica sulle manifestazioni seguite alla morte di Petrone, realizzata ed esposta in allestimento unico due anni fa.
Il Comune – Assessorato alla Cultura
Da parte sua l’Assessorato alla Cultura del Comune ha presentato un suo programma di iniziative in memoria di Benedetto Petrone, comprendente una mostra di fonti e documenti affidata a giovani ricercatori di Fondazione Gramsci e Ipsaic, un convegno sugli anni 70 diviso in due giornate (il 27 novembre con una lezione di Giovanni Moro sugli anni 70 e il pomeriggio del 28 novembre con relazioni e interventi, fra gli altri, di Giuseppe Cotturri, Michele Laforgia e Pasquale Martino, membro quest’ultimo del Comitato provinciale Anpi). La relazione dell’avvocato Laforgia è consistita in una parziale rilettura degli atti processuali relativi alla vicenda Petrone, che ha evidenziato vistose lacune ed errori nella istruttoria.
Inoltre numerose librerie cittadine (Feltrinelli, Campus, Quintiliano fra le altre), aderendo a un invito dell’Assessorato, hanno organizzato conversazioni e incontri per ricordare l’evento, ad alcuni dei quali hanno preso parte soci dell’Anpi come relatori.
I mass media
L’occasione è stata colta con attenzione anche dai mass media. La Rai, le tv locali, i giornali on-line e i principali quotidiani (La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Corriere del Mezzogiorno – Corriere della Sera, Repubblica) hanno realizzato servizi e dato spazio a interventi di giornalisti, intellettuali e politici. Rilievo notevole hanno avuto alcuni interventi di esponenti dell’Anpi (Signorile su Gazzetta, Pappalardo e Martino su Repubblica).
Il contributo di maggiore importanza è stato quello di Repubblica, che ha impegnato con numerosi articoli il quotidiano anche nazionalmente, in occasione della sua nuova veste editoriale. Il giornale ha realizzato anche un “video racconto” a cura di Giuliano Foschini e Antonella Gaeta, ricostruendo il delitto attraverso le immagini di ieri e oggi e i dialoghi fra Porzia Petrone, Franco Intranò, Arturo Cucciolla e Michele Laforgia.
Il video racconto è stato presentato da Repubblica il 25 novembre nel teatro Petruzzelli, con l’intervento del ministro dell’Interno Marco Minniti, intervistato sul tema del contrasto istituzionale al neofascismo.
Nei giorni seguenti lo stesso quotidiano ha intervistato sulle pagine nazionali anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando e ha dato conto delle intenzioni della Procura della Repubblica di Bari di riaprire il caso dell’omicidio Petrone intestando un fascicolo a ignoti; se la notizia sarà confermata, si tratterà di un notevolissimo risultato ottenuto non solo grazie alle osservazioni dell’avvocato Laforgia e al video di Repubblica, ma più in generale al clima e all’afflato antifascista creatosi nella città in occasione del quarantennale.
Altre iniziative e manifestazioni
Va infine ricordato che vari soggetti hanno promosso ulteriori manifestazioni e iniziative per il Quarantennale: la sera del 28 novembre si è svolto per le vie cittadine un corteo indetto dalla “area antagonista”; il 1° dicembre l’associazione Left ha organizzato una tavola rotonda per discutere del delitto a partire dal libro “Le due città”, con la partecipazione di Pasquale Martino (coautore del libro), Nico Lorusso (curatore della riedizione), Sara Acquaviva (Rete della Conoscenza) e Arturo Cucciolla (Comitato 28 Novembre).
Nella galleria fotografica vi proponiamo altri scatti dedicati al 40° dell’omicidio di Benedetto “Benny” Petrone. Clicca sulle foto per ingrandire e leggere le didascalie.
Pubblicato mercoledì 13 Dicembre 2017
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