La sezione ANPI di Polistena si pone l’obiettivo di creare un polo culturale che punta a far conoscere la Resistenza nel territorio calabrese e il fondamentale ruolo che le donne hanno avuto nella lotta di Liberazione dal nazifascismo in tutto il Paese. E come i partigiani allora, oggi si pone la necessità di una nuova lotta di Liberazione contro un regime, quello mafioso, che opprime il territorio.

L’Anpi Polistena in piazza in un territorio dove la ‘ndrangheta va a braccetto con il neofascismo

Il messaggio della sezione “Teresa Talotta Gullace” vuole essere forte e incentrato sul tema di una “nuova Resistenza”. Proprio essa fa intendere che il nuovo fascismo, come quello calabrese, si avvale di collaboratori, in questo caso della ‘ndrangheta.

L’immobile in via Domenicani, a Polistena, un bene confiscato alla mafia dove l’Anpi ha sede, è stata vandalizzata e depredata per due volte dopo l’assegnazione dal parte del Comune

Con l’attribuzione, da parte del Comune, di un bene confiscato ai clan, l’associazione fa capire quanto sia importante, in un territorio come quello della Piana di Gioia Tauro, far diventare un immobile del genere segno di riscatto sociale per la comunità intera.

L’immobile assegnato all’Anpi di Poslistena è stato depredato e vandalizzato, non è rimasto più nulla all’interno

L’immobile è stato devastato subito prima della confisca definitiva, sono stati portati via gli impianti tecnologici, i serramenti, le ringhiere, i sanitari dei bagni e tutti i corpi illuminanti.

Il locale è stato completamente svuotato.

Successivamente alla notizia della destinazione dell’immobile all’associazione, alcuni sconosciuti si sono intrufolati nei locali e hanno devastato muri, tubazioni e scaricato all’interno spazzatura e rifiuti vari. Per colpa di questi atti intimidatori, l’immobile è diventato non agibile e inutilizzabile.

Tanto lavoro per ripulire la sede Anpi e poter accogliere le persone e illustrare i progetti delle iniziative che si vorranno promuovere

Il progetto prefissato è quello di un centro che, attraverso ricerche e studi, in un territorio che tende a omettere dalla storia ogni pagina sull’opposizione al fascismo, e tanto più si guarda bene dal riconoscere il ruolo determinante delle donne nella lotta di Liberazione, vuole far conoscere e far capire cosa è stata la Resistenza.

Dopo lo sbarco alleato nella regione, il 3 settembre 1943, i Calabresi non rimasero alla finestra e per azioni di sabotaggio contro le truppe tedesche in ritirata pagarono anche con una strage di civili: accadde a Rizziconi, proprio nella Piana di Gioia Tauro. Inoltre, migliaia di militari calabresi combatterono al Nord nelle brigate partigiane.

Altro scopo fondamentale che l’ANPI Polistena si pone, più come valore che come obiettivo, è quello della “nuova Resistenza”. Come 80 anni fa i partigiani si opposero al regime fascista, oggi, in un territorio straziato dal fenomeno mafioso, l’associazione vuole essere un presidio di democrazia, punto fermo della lotta antimafia, con la volontà di dare una nuova identità al territorio, che ha cullato e fatto crescere i propri iscritti, i quali sempre si sono investiti del compito di lottare contro il fenomeno occulto della malavita organizzata. In un contesto in cui ‘ndrangheta e fascisti hanno sempre collaborato, l’associazione propone un’iniziativa sociale di ampio respiro che coinvolga cittadini di ogni fascia di età e ceto sociale, senza escludere nessuno ma che prenda ogni singolo cittadino per mano e aiutarlo a costruire insieme un territorio migliore.

Memoria e lotta per una nuova Resistenza contro le mafie, tra gli impegni dell’Anpi Polistena

In altre parole, l’immobile confiscato, sede ANPI, sarà un simbolo. I militanti si impegneranno a coinvolgere la comunità, attraverso una collaborazione con istituzioni e altre associazioni, fondamentale per sviluppare una mentalità libera e aperta. Oltre che presidio culturale, il centro culturale sarà un punto di riferimento per qualsiasi persona si senta emarginata o ai limiti della società. L’associazione crede in uno sviluppo sociale completo, affiancando ai valori associativi obiettivi di assistenza sociale.

Per un presidio di cultura e democrazia, gli attivisti Anpi di Polistena si impegneranno a coinvolgere la comunità, attraverso una collaborazione con istituzioni e altre associazioni

“Come i partigiani anche noi vogliamo partecipare a un riscatto sociale che tendi a liberare i cittadini di questo territorio da un regime malato e tumorale che danneggia la società e il territorio stesso”, queste le parole del direttivo della sezione ANPI “Teresa Gullace”. Con un luogo che deve rappresentare la “Nuova Resistenza” a cui il paese di Polistena e tutto il Meridione puntano per ripulire e migliorare un luogo bello e ricco di storia. Il valore che accomuna i partigiani calabresi di oggi e di ieri è sicuramente la libertà che, come diceva Calamandrei, “è come l’aria, capisci di averne bisogno solo quando ti manca”. In questa zona la libertà è mancata per tanto tempo e solamente ora si vedono degli spiragli di autodeterminazione con azioni di ribellione, grazie a una società civile antimafia sempre più partecipe, a cui l’ANPI vuole contribuire in maniera attiva e presente.

Un gruppo di partigiane

Nello specifico la storia che la sezione “Teresa Gullace” vuole riportare alla luce coinvolge, principalmente, le donne. Donne che hanno avuto un ruolo importante alla Resistenza antifascista. Il fondamentale apporto “rosa” in questo ambiente non è da dare per scontato. L’obiettivo è quello di far rivivere la memoria di donne fulcro della lotta per la libertà. Il voler vivere in una società democratica dentro cui ci si possa esprimere nella massima libertà. Quelle donne lottatrici sono state “madri e figlie” di una delle più grandi esperienze democratiche del mondo. Hanno dato la vita a questo nuovo sistema politico e in seguito l’hanno difeso da chi negli anni a seguire ha provato a distruggerlo.

Un bella foto di gruppo dell’Anpi di Polistena con il coordinatore Anpi Calabria, Mario Vallone, secondo da destra

In questa azione costante e quotidiana, l’ANPI vuole coinvolgere i cittadini calabresi, ma anche tutti quei cittadini che nei loro cuori sentono la voglia di contrastare una forza che opprime da anni il Meridione e il Paese tutto. Per questo l’ANPI di Polistena ha avviato una campagna fondi che mira a raccogliere una quantità di denaro capace di poter far diventare un sogno di pochi, azione di molti.

La scheda del progetto per la sede Anpi di Polistena, bene confiscato alla mafia, approvato in Consiglio comunale, prima parte

Per raggiungere tali scopi, è attiva la raccolta fondi dal titolo “Un bene confiscato per una nuova Resistenza”. I fondi reperiti saranno impegnati per ripristinare i locali devastati e deturpati al momento della confisca. Inoltre serviranno per arredare e allestire gli ambienti dotandoli tecnologicamente al fine di attivare la comunicazione digitale.

La scheda del progetto per la sede Anpi di Polistena, bene confiscato alla mafia, approvato in Consiglio comunale, seconda parte

I costi necessari per riattivare il bene immobiliare e renderlo agibile e utilizzabile dotandolo di un minimo di arredi e di impianti tecnologici con anche l’avvio di prime attività è di 44 mila euro.

La raccolta si svolgerà attraverso due strumenti:
–           Direttamente sul conto corrente della Sezione A.N.P.I di Polistena presso la BANCA DI CREDITO COOPERATIVO CALABRIA ULTRA – IBAN IT95F0709181500000000156001;
–           Sul portale https://gofund.me/70f10b1b.

Luca Politanò, direttivo Anpi Polistena “Teresa Talotta Gullace”