Si è formalmente costituita la Sezione Cgil dell’Anpi di Trieste.

Trieste ha sempre rivestito un ruolo cruciale, spesso controverso, nella narrazione della Liberazione dal nazifascismo al confine Alto Adriatico.

La storia dell’esodo istriano ancora oggi viene interpretata con chiavi di lettura molto diverse, se non divergenti, ulteriormente aggravate dall’enfatizzazione delle foibe che rischia di far passare in secondo piano tutte le altre vicende avvenute nell’area del confine Alto Adriatico durante e dopo la seconda guerra mondiale.

(foto Istituto Livio Saranz)

Perché una sezione Cgil dell’Anpi? Innanzitutto per valorizzare i molteplici collegamenti esistenti fra movimento operaio e lotta all’antifascismo nella nostra città e nel nostro territorio e in secondo luogo per consolidare fra gli iscritti e le iscritte Cgil i valori antifascisti, con particolare attenzione alle lotte che hanno caratterizzato la trasformazione del mondo del lavoro in Italia grazie anche all’applicazione dei diritti costituzionali.

(foto Istituto Livio Saranz )

Un obiettivo specifico è la collaborazione con l’Istituto Livio Saranz di Trieste che conserva e valorizza un ricco patrimonio di fonti scritte, orali e visive sul movimento operaio triestino e del Friuli Venezia Giulia, i cui archivi costituiscono un patrimonio unico e non ancora del tutto noto.

Questa collaborazione può consentire progetti specifici di ricerca e divulgazione, ma anche l’organizzazione di escursioni di approfondimento sul territorio, per poter affrontare anche la complessa questione delle memorie contrapposte, tipica della nostra città di confine.

Infine un’attenzione particolare sarà riservata al coinvolgimento dei più giovani, che richiede adozione di linguaggi e di approcci che tengano conto delle nuove esigenze di comunicazione.

Pierpaolo Brovedani, presidente Sezione Cgil Anpi Trieste