La Presidente nazionale Anpi, Carla Nespolo, quando ricevette il diploma di Cittadina onoraria di Palermo, e il sindaco Leoluca Orlando
La Presidente nazionale Anpi, Carla Nespolo, quando ricevette il diploma di Cittadina onoraria di Palermo, e il sindaco Leoluca Orlando

Carla Nespolo scrive al sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Nei giorni scorsi il sindaco aveva affermato di non condividere la nomina ad assessore regionale della Sicilia alla cultura nella persona di Alberto Samonà e di rifiutare di sedersi accanto a lui. La figura di Samonà è inquietante e gravemente compromessa da una biografia che rivela esplicite tende fasciste e persino naziste. Il neo assessore, estimatore di Stefano delle Chiaie, scrisse una poesia dedicata alle SS: “guerrieri della luce generati da padre antico e dalla madre terra. Nel sacrificio dell’ultima Thule. Monaci dell’onore”. Tante parte del mondo delle associazioni, della cultura e della politica, e naturalmente e in primo luogo l’Anpi nella persona di Ottavio Terranova, presidente Anpi Palermo, ha chiesto le sue dimissioni. Il sindaco Orlando ha dichiarato: “Ho telefonato al governatore Nello Musumeci per esprimere il mio dissenso e dirgli che non posso accettare la scelta di una persona che non ha mai rinnegato sia il nazismo che il fascismo. E la Giunta comunale non siederà mai accanto all’assessore ai beni culturali e all’identità siciliana Alberto Samonà della Lega in occasione delle conferenze stampa”. Ecco il testo della lettera della presidente nazionale dell’Anpi a Orlando.

 

Caro Sindaco,

oggi ho sentito il desiderio di scriverLe perché, avendo letto la sua risposta al presidente Musumeci, mi si sono affollati alla mente tanti ricordi.

Uno, però, è stato particolarmente vivo. Ed è quando Lei (e tutto il Consiglio Comunale di Palermo) mi ha fatto l’onore di consegnare alla mia persona e, per mio tramite, a tutta l’Anpi Nazionale, la Cittadinanza Onoraria di Palermo. Ricordo la bellissima cerimonia, a cui mi accompagnò il presidente Anpi di Palermo e vice-presidente nazionale, Ottavio Terranova.

La pergamena che ci donaste è ora affissa, al posto d’onore, nel mio studio.

E infine ricordo ancora quando, alla mia superficiale domanda su quanti fossero gli stranieri residenti a Palermo, Lei mi rispose: “NESSUNO, perché chi poggia il piede sul suolo palermitano ne diventa cittadino”. Una bellissima frase, che non ho mai dimenticato.

Per questo ho sentito il desiderio di scriverLe, esprimendoLe come Anpi tutta la nostra vicinanza e solidarietà, rispetto al rapporto con chi governa la Regione Sicilia. Soprattutto se si tratta, come un assessore, di chi non è mai stato eletto, ma solo nominato. E fa mostra di superficiale arroganza. Il Suo comportamento sia da esempio per tutti coloro che nelle istituzioni devono oggi misurarsi con personaggi che non nascondono le loro simpatie per il fascismo.

Tocca a Lei, caro Sindaco, sopportare questo faticoso momento. Che passerà, ne sono certa. E a chi non si vergogna di sbandierare le proprie idee fasciste e razziste possiamo dare una sola risposta: avete perso, cari signori. La storia vi ha condannato, sia in Europa che in Italia.

L’antifascismo (che tante lotte e tanto sangue è costato ai giovani di 75 anni fa) è il cardine della Costituzione Italiana, su cui anche voi avete giurato. O siete stati ipocriti, o dovete rispettarla.

La Palermo e la Sicilia che noi amiamo e onoriamo, è quella del Comandante Barbato, che entra fiero nella liberata Torino, alla testa dei suoi Partigiani.

A questa Palermo democratica e al suo Sindaco, l’Anpi e la sua Presidente rivolgono il saluto più affettuoso e grato.

Carla Nespolo