Ugo Nespolo

Dell’opera di Ugo Nespolo, piemontese, artista eclettico, trasgressivo, scanzonato e ironico, attivissimo in tanti campi creativi, è impossibile fare una sintesi. L’esordio è negli anni 60 con gli amici Fontana, Baj, Pistoletto: Arte povera e Pop art presentate con successo in mostre in Italia, a Parigi e in tutta Europa, negli Usa. Accanto è la costante passione, praticata, per il cinema sperimentale (del 2001 è un film interpretato dal poeta Edoardo Sanguineti). Negli anni 80 ha realizzato per la Rai videosigle formidabili, considerate un cult. Ha firmato decine di campagne pubblicitarie memorabili (per Campari, Piaggio, Fiat, Toyota, Caffarel – il Gianduiotto – Azzurra per l’America’s Cup, tra le tante). Anche l’Opera lo incuriosisce, le scene e i costumi per “L’elisir d’amore” di Donizetti girano i teatri europei ed entusiasmano quelle per “Madama Butterfly”di Puccini e “L’italiana in Algeri” di Rossini, tra le altre. All’insegna della Pop art sono anche i cartoon disegnati, lo scorso anno, per Rai Yoyo. Le sue opere sono richieste peresposizioni in tutto il mondo.

Nespolo, lei è considerato uno dei più importanti artisti italiani contemporanei. L’immagine di copertina della tessera Anpi 2019 porta la sua firma, come mai questo dono all’Associazione dei partigiani?

I valori di libertà sono una tradizione di famiglia, mio padre non a caso si chiamava Libero, e nessuno in casa nostra prese mai, allora, la tessera del fascio. Mio padre ci ha trasmesso il senso della libertà e dell’indipendenza di pensiero, ci sollecitava a non sottostare a imposizioni e dittature, ci esortava a ragionare con la propria testa e soprattutto ad amare la cultura.

Così, quando mia cugina Carla mi ha proposto di realizzare il disegno, ho subito accettato. Non solo per l’affetto che ci unisce, ma soprattutto perché credo fortemente abbia un senso riprendere quei valori, che sono di una straordinaria modernità. Non appartengono al passato, e non sono solo alla Resistenza in senso stretto, sono i valori universali della cultura, che solo un pensiero libero può sviluppare. E per questo sono sempre attuali e importanti. Oggi, specialmente in questo momento storico, ancor di più. Credo la tessera lo dimostri.

Cosa racconta il disegno?

Raffigura una festa di popolo, è gente serena e felice che festeggia in un clima allegro e gaio, sono donne e uomini non intristiti, non costretti a subire eventi tragici Sono persone molto diverse tra loro che però vogliono stare insieme e riescono a stare insieme, e sono contente. È un inno alla vita.

Il motto scelto dall’Associazione, “L’umanità al potere”, le piace?

Tantissimo, è molto bello e pertinente. Il senso di umanità va al di là dell’appartenenza a una compagine sociale, civile o politica.

Il potere deve essere di ogni uomo, deve appartenere all’umanità tutta, all’umanità che ragiona, all’umanità che desidera, che è ancora capace di sognare e di inseguire i suoi ideali per migliorare la società.

È importantissimo avere idee e sogni. Ed è urgente e necessario, aggiungo, in questa società così tribolata. Basti pensare al dramma dei migranti.

Condivide dunque le preoccupazioni dell’Anpi di una deriva antiumanitaria.

Altroché. E quella attuale non è affatto leggera, è una deriva parecchio spinta, si è andati troppo avanti. Siamo in un periodo difficile, ribadisco.

Storie di oggi, 2016

E per questa ragione ritengo che i valori dell’Anpi vadano pienamente ripresi, perché bisogna ripartire da lì. Ricordare e celebrare, come fa l’Associazione, è importante, ma ancor più rilevante e fondamentale è coltivare i suoi valori umanitari, il senso umanistico, oserei dire. Cioè, avere di nuovo un pensiero dietro le cose, e un pensiero che viene da lontano e guarda lontano, non quello idiota che vediamo dilagare in questi giorni.

L’arte può aiutare a trasformare la società? Per esempio a contrastare il clima d’odio generale, rivelato anche dal linguaggio utilizzato dai social?

Oggi l’arte fa fatica, perché il sistema dell’arte è alquanto legato al valore del denaro.

Una delle opere di Ugo Nespolo per la Metropolitana di Torino

L’interesse della cultura artistica, del fare arte, si è spostato verso l’economia. Dunque in molti si ingegnano per realizzare baggianate, espedienti per fare comunicazione, deformata inoltre, non esprimono affatto valori umani e umanistici.

È solo il trucchetto “furbo” di un sistema che vuole guadagnare dei soldi e niente altro. Io invece, provo a tirar fuori l’idea che si fa arte unicamente se c’è un pensiero dietro, che l’arte nasce da una riflessione e dalla consapevolezza di avere una visione del mondo.

Molotov, una celeberrima opera di Ugo Nespolo del 1968

Lavoro moltissimo, ho sempre lavorato tanto e, nel mio piccolo, cerco di dare un contributo anche con articoli sulla stampa. A partire dal Rinascimento, l’arte è territorio della conoscenza, e questa è anche l’esperienza delle avanguardie storiche e della Pop art. L’arte deve testimoniare il suo tempo, altrimenti a che cosa serve?

Lo dice un artista che molto ha lavorato per la pubblicità.

Uno Nespolo, manifesto per Campari

Le avanguardie storiche, dal futurismo al dadaismo e al surrealismo, hanno tutte lavorato per la pubblicità, perché l’idea era di abbracciare la società, il mondo reale, portare l’arte nella vita, in altre parole.

Uno Nespolo, manifesto per l’86° Giro d’Italia

Tutto il contrario di portare l’arte in un regime autoritario ed esclusivo, che fa quello che vuole ed è assolutamente incontrollabile. Intendo un’aspirazione autoritarista in senso generale, che contagia tantissime persone.

Quando sento dire “me ne frego”, oppure cavalcare l’isolazionismo, mi preoccupo. Sarebbe letale. Dove potrebbe mai andare “l’Italietta”? Soprattutto è la perdita del senso dell’uomo e dei diritti umani ad allarmarmi. La tecnica di chi ci governa è di abbassare i livelli culturali e di distrarre dai problemi reali, sostituendo l’attenzione con problemi stupidi, per far vedere che sono capaci a trovare soluzioni. Così però i problemi gravi restano e si acuiscono.

A cosa sta lavorando il poliedrico Ugo Nespolo?

Sto preparando numerose mostre, sia in Italia sia all’estero, scrivo libri, scrivo sui giornali, ho ripreso a lavorare con il cinema, cerco di rimettere insieme l’idea di un artista che è diverso da quello che, chiuso nel suo studio, vuole solo farsi i fatti suoi.

L’intento è riportare l’arte in mezzo alla gente. E anche la tessera Anpi 2019 è un simbolo di questo progetto.