Dalla pubblicazione della prima versione completa della Galassia Nera sono passati oltre 10 mesi. Sono stati mesi molto intensi per la realtà che questa ricerca ritrae: il dibattito fuori e dentro il Parlamento in merito alla proposta di legge Fiano, gli exploit elettorali di CasaPound alle amministrative, la tentata commemorazione della Marcia su Roma da parte di Forza Nuova, le elezioni politiche del 2018. Per non dire della discussione pubblica sul fenomeno dei fascismi innescato grazie anche alla Galassia Nera. Questi ed altri avvenimenti hanno avuto ripercussioni ben visibili su questa ricerca.
I dati che qui presentiamo sono aggiornati al 31 marzo 2018. Si tratta di dati raccolti nel rispetto delle regole di Facebook e che si riferiscono esclusivamente a pagine pubbliche, mai ad account personali.

Una costante crescita, con un’eccezione

In primo luogo da maggio 2017 a marzo 2018 le pagine Facebook che politicamente e culturalmente sono assimilabili all’estrema destra italiana sono passate da 3600 a 4600. Se da una parte l’affinamento della metodologia ci ha permesso di raggiungere varie pagine che già erano attive ma che non avevamo ancora trovato, dall’altra registriamo un incremento di circa 70 pagine al mese.
A questo proposito è importante notare come a ridosso delle recenti elezioni politiche praticamente tutte le più importanti pagine dell’apologia e del nostalgismo fascista siano state chiuse.

La zona della mappa relativa alle pagine del nostalgismo fascista a maggio 2017 (sinitra) e la stessa zona a marzo 2018 (destra).

Sebbene non vi siano dichiarazioni ufficiali né modi per determinarlo con sicurezza, è del tutto ragionevole supporre che si tratti di un’iniziativa della stessa Facebook.
È interessante notare come però non vi sia stata alcuna modifica agli “standard della comunità”. Sia chiaro, è certamente molto positivo che Facebook abbia finalmente fatto mostra di riconoscere che il fascismo sia una precisa incarnazione di quelle politiche di odio, di razzismo e di violenza che sono esplicitamente vietate sulla piattaforma; viene però da chiedersi se in assenza di una codifica esplicita nelle policy non si tratti di fatto di una misura temporanea e relegata all’arbitrarietà.
Inoltre, se la chiusura di quelle pagine è iniziativa interna di Facebook, allora ritorna in evidenza come l’autorità di polizia deputata alla vigilanza sul rispetto delle leggi Scelba e Mancino manchi degli strumenti necessari per agire con efficacia su un fenomeno di tale diffusione.

Strategie elettorali

In dieci mesi CasaPound Italia ha aumentato la propria presenza su Facebook passando da 680 a 930 pagine, mentre Forza Nuova passa da 630 a 870. Sono numeri che da soli danno un’idea dell’importanza che le piattaforme social rivestono per queste organizzazioni.
È in particolare importante notarne l’utilizzo in chiave elettorale, con una frenetica attività che vede ad esempio la produzione di oltre 21.000 post complessivi nel solo mese di febbraio 2018 da parte dell’insieme delle pagine che fanno riferimento a CasaPound.

Numero di nuove pagine Facebook create da CasaPound Italia e Forza Nuova, mese per mese.
La linea tratteggiata indica il totale, la linea continua solo le pagine pubbliche di singoli esponenti.

Guardando poi la data di creazione delle pagine emerge con evidenza come soprattutto CasaPound Italia conduca una precisa strategia comunicativa in corrispondenza delle scadenze elettorali, costruendo decine e decine di pagine dedicate ai singoli candidati. Si tratta tipicamente di pagine pubbliche intitolate con nome e cognome e che mostrano una foto dell’esponente che quindi letteralmente “ci mettono la faccia”. È interessante notare come le foto per i militanti di CasaPound Italia abbiano un’estetica più “istituzionale” a confronto di quelle dei militanti di Forza Nuova, che non di rado invece si fanno ritrarre con il megafono in mano durante dimostrazioni di piazza.
In ogni caso anche per gli altri gruppi, come ad esempio Lealtà-Azione, l’autorappresentazione sui social network è un aspetto strategico ben pianificato.

In linea generale tutte le principali organizzazioni politiche indagate hanno rafforzato la propria presenza su Facebook.
Fra le formazioni più piccole può valere la pena notare come il Movimento Fascismo e Libertà – Partito Socialista Nazionale, nelle parole del segretario nazionale Carlo Gariglio, pare orientarsi ad abbandonare Facebook per approdare su VK, il social network russo che già registra consolidate simpatie negli ambiti della destra radicale internazionale.

Uomini e donne

Come appena visto le pagine Facebook relative ad esponenti delle organizzazione dell’estrema destra costituiscono, soprattutto per CasaPound, una vera e propria strategia di visibilità elettorale. Per questo è interessante vedere quante fra queste pagine siano relative a donne e quante a uomini.
Delle 192 pagine di esponenti di CasaPound troviamo 41 donne, mentre su un totale di 56 pagine di esponenti di Forza Nuova 7 sono donne.

Per CasaPound la proporzione, per quanto lontana dalla parità, è comunque notevole in rapporto a quella di altre organizzazioni, non solo dell’estrema destra. Si tratta però di un’effettiva maggiore partecipazione femminile o è solamente un elemento di propaganda non corrispondente ad una realtà?
Se appare evidente che in CasaPound vi siano ruoli interni o di rappresentanza di rilievo affidati a donne come Maria Bambina Crognale o Carlotta Chiaraluce il rapporto 41 su 192 pare comunque sovradimensionato all’effettiva partecipazione femminile in questo partito, sia in qualità che in quantità, rispetto a come viene descritta nel testo “Fascisti del terzo millennio. Per un’antropologia di CasaPound”, di M.G. Cammelli. Sembra quindi possibile ipotizzare un aspetto di natura anche propagandistica nell’avere molti volti femminili, più di autorappresentazione che di effettiva sostanza. Ipotesi che trova una conferma ad esempio nella lista dei candidati alle elezioni a Roma del 2016, dove su 36 candidati di CasaPound ben 14 sono donne, ma solo una di loro si trova nelle prime posizioni.

Credere, obbedire, condividere

La relazione indagata fino ad ora, ovvero quella dei “mi piace” fra pagine Facebook, è rivelatrice di molti aspetti interessanti. È però possibile indagare un’altra relazione, quella che si stabilisce ogni volta che una pagina Facebook condivide un contenuto creato da un’altra pagina.

Se in linea di principio il “mi piace” indica appunto un esplicito apprezzamento fra pagine la relazione che si deduce dalle condivisioni è invece variegata. Si condividono contenuti per motivi diversi, anche opposti: la condivisione può sottintendere apprezzamento, può sottintendere critica e può anche non avere alcuna valenza oltre a quella puramente informativa.
Abbiamo effettuato una mappatura di tutte le condivisioni relative a tutti i post delle pagine dell’estrema destra nel periodo che va dal 1 gennaio al 31 marzo 2018, sia per i contenuti creati da queste pagine e poi condivisi altrove, sia per quei contenuti creati da altre pagine e poi condivisi all’interno della Galassia Nera.

Negli aspetti macroscopici sono evidenti alcuni fatti:

  • CasaPound Italia e Forza Nuova sono i protagonisti incontrastati.
  • Fra CPI e FN vi è una sensibile differenza: mentre per CasaPound assumono rilevanza come fonte di contenuti più pagine Facebook (la pagina nazionale, quella del candidato premier Di Stefano e quella della rivista Primato Nazionale), per Forza Nuova tutto è imperniato sulla sola pagina nazionale.
  • La comunicazione del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, protagonista con Forza Nuova dell’alleanza Italia agli Italiani, è solo debolmente collegata a quella dell’alleato.
  • Scarso uso delle condivisioni da parte di altre formazioni, come Lealtà-Azione e Generazione Identitaria.

I primi tre mesi del 2018 naturalmente rappresentano un periodo del tutto eccezionale dovuto alla campagna elettorale, con una maggiore attività di quelle organizzazioni direttamente ingaggiate nella competizione, ma l’indagine di questa relazione basato sul flusso informativo è promettente.

Ancora molto da fare

È conclamato come negli ultimi anni si siano manifestate novità importanti nel variegato mondo dell’estrema destra italiana, dunque promuovere una ricerca che riparta dalla comprensione del fenomeno, sia dal punto di vista politico che da quello culturale, che sia parallela ma non direttamente collegata alla denuncia, ci appare utile. Chiaramente la denuncia del fenomeno e della sua pericolosità rimane un naturale sbocco, ma non ne costituisce le premesse.

Osservando quest’area politica attraverso la finestra di Facebook e quindi dell’autorappresentazione molte sono le cose che ci sfuggono, ma molte sono anche quelle che invece riusciamo a tracciare e misurare, che come è oramai chiaro a tutti sono ben più di quelle che chi si autorappresenta sui social network pensa di mostrare.

Se già abbiamo avuto modo di dare dimostrazione di come si possa misurare la competizione fra organizzazioni dell’estrema destra, di come si possa indagare il fenomeno del nostalgismo fascista (e contribuire a ridurlo drasticamente!) o tracciare le evoluzioni di alcuni gruppi, molto può essere ancora fatto.
Il nostro lavoro continua.